Litorale abruzzese, 15 luglio 2023.
Siamo in spiaggia, o meglio, siamo spiaggiati in una azzurrissima mattina assolata, reduci da una serata di arrosticini, bruschette e Montepulciano d'Abruzzo (la semplicità che, per parte mia, si mette in tasca tutte le stelle Michelin del cielo).

Le signore passeggiano nell'acqua facendo impegnativi e pragmatici discorsi (non mi si accusi di sessismo) da signore. Gli uomini, stipati sotto l'ombrellone, fanno quelli volatili ed utopici da uomini.
Sotto l'ombrellone dunque, dopo qualche excursus sulle vicissitudini lavorative di ciascuno, dopo i commenti alle notizie di cronaca e di politica, dopo la guerra in Ucraina e le bombe a grappolo, ecco partire l'inevitabile tavola rotonda calcistica.
Si va dallo sfottò per Lukaku che non risponde al telefono, all'erroraccio di Radu, al Donnarumma "risvalutato", fino ad approdare finalmente alle vicende rossonere legate al riassetto dell'organigramma sportivo ed alle mosse di calciomercato.

Ne esce un quadretto, del quale provo a sintetizzare i punti principali:
Appena terminata la stagione parte il siluro e Maldini viene sparato via insieme a Moncada.
Sandrino Tonali viene venduto per ottanta milioni di lenticchie.
Arrivano i Pulisic, i Rejnders, i Loftus-Cheek.
Si vocifera di quell'esterno dal nome impronunciabile, o di Taremi e di qualche altro nome che non arriverà mai.
L'ipotesi stadio a San Donato sembra superare lo stato di pura ipotesi e fare qualche passo avanti.
La campagna abbonamenti è partita in tromba, tanto che il cugino spiaggiato di fianco a me lamenta l'impossibilità, in data odierna, di fare un abbonamento per lui e per il suo pargolo masculo.
Ora, come in un puzzle, come nel lego, proviamo a mettere insieme i mattoncini e ad immaginare le istruzioni cui si stanno attenendo Geremia Cardinale & co. (Compreso Elliott) per realizzare ciò che hanno in mente.
Gerry fa sapere al mondo che lui è un vincente e che, dunque, per definizione, vuole vincere. Tutto sta a capire quale partita ed in quale sport.
E con quali soldi.
Il Milan, negli ultimi due anni, ha riacquistato buona parte del suo appeal grazie agli insperati risultati raggiunti sul campo. Il pubblico dello stadio è passato dai fischi nei confronti delle macerie lasciate dalla buonanima di Arcore, agli incitamenti ad una ameba come De Ketelaere.
Mai come oggi, negli ultimi anni D.S. (che sta per Dopo Silvio) il tifoso è attaccato alla squadra, la incita e la applaude anche quando perde malamente, la segue con passione. Insomma si è creato un credito di natura sportiva fra squadra e tifosi.
A questo punto il dubbio che emerge, analizzando i suddetti mattoncini del lego, è lecito e verosimile. Geremia è un vincente. E vuole vincere. Ma vincere cosa? Stupide partite di calcio? Coppe e coppette? Scudetti?
Oppure più semplicemente vuole rendere il Milan un investimento redditizio, realizzare lo stadio/centro commerciale, non investendo un euro di tasca propria, ma monetizzando i proventi di natura sportiva per dirottarli sull'area commerciale, edilizia e speculativa?
E se così fosse, atteso che il Milan è, dal punto di vista legale roba sua (o di chi vanta crediti nei suoi confronti), chi sta realmente pagando il risanamento della società ed i progetti extracalcistici di Cardinale?
Gli abbonati dello stadio, i videodipendenti da Milan, insomma i tifosi, quando sborsano uno stipendio di un mese per assicurarsi le partite live o catodiche del Milan, cosa stanno pagando?
Se i nuovi arrivi in maglia rossonera sono stati pagati con i quattrini della cessione della presunta futura bandiera rossonera, se il "milanismo" (sentimentalmente inteso) sembra essere stato estirpato dalla società per fare spazio alla logica di Cardinale, cosa sta accadendo?
L'impressione è che i quattrini che il tifoso versa per godersi lo spettacolo, non siano destinati ad attori sempre più bravi della compagnia teatrale che scende in campo ogni settimana (qui si capisce che son vecchio: avrei dovuto scrivere ogni tre giorni), o ai costumi di scena, ovvero ad un regista sempre migliore, a soggetti e sceneggiature nuovi e sempre più interessanti.
Nossignore.
I soldi dei tifosi sembrano confluire solo verso la realizzazione di un nuovo teatro, un nuovo Colosseo (ma sì, abbattiamo San Siro, anzi... abbattiamo il Duomo e rifacciamolo più moderno e comodo). La "scusa" della modernità, renderà detta realizzazione un mercato, un centro commerciale, un gigantesco negozio che frutterà danari sonanti per la proprietà, ovvero renderà più appetibile la futura cessione del club ad un probabile acquirente.

La parte sportiva, ahimè, dovrà vivere autofinanziandosi, sacrificando il Tonali di turno per pagare due mezzi Tonali, ma con resto mancia. Eh sì, perché se da settanta tolgo 25 e 25, ne restano in mano al buon Geremia altri venti. Ai quali non si è sentito di aggiungere nulla, prelevandolo eventialmente dall'area non sportiva, per arrivare ad una cifra coerente col mercato ed acchiappare un centravanti di livello, o una mezzala con i fiocchi.

No signori miei. I quattrini dei tifosi stanno diventando una sorta di acquisto di azioni Redbird. E sottolineo: Redbird, non Milan. E dunque stadio, e dunque merchandising, e dunque entertainment. Oppure azionisti di una società in vendita. Ma non azionisti di una squadra, dei suoi attori e della sua rosa.
Geremia ha guadagnato un grosso credito, derivante dalla scudetto inatteso, dagli insegnamenti di Ibra, da un allenatore sottovalutato che non voleva nessuno, ma che ha cavato vino dalla pietra, pur con qualche errore di percorso, dalla presenza di una bandiera come Maldini.

Insomma: noi milanisti siamo diventati nostro malgrado azionisti Redbird. Vedremo cosa ne uscirà, ma purtroppo ho più di qualche dubbio sul piano sportivo.
Questa stagione sarà quella della verità. Se i Pulisic, i Loftus, i Romero non sapranno stupire il mondo (e dubito ci riescano) anche il credito di Cardinale comincerà ad esaurirsi. Ci vuol molto poco a tornare ai fischi dell'era tardo e post berlusconiana, agli abbonamenti a prezzi stracciati, allo stadio semivuoto. Ci vuol proprio poco.
E molto passerà dai movimenti luglio/agostani di Gerry.
Che sta rischiando davvero grosso.
Ma con i nostri soldi, non con i suoi...