Da milanista infervorato, e terrorizzato dalla probabile emorragia di punti in classifica che colpisce il Milan, quando si avvicinano le coppe, i tre punti arraffati contro la Lazio mi fanno comodo per scacciare per un'altra settimana le ombre orobico-felsinee che inseguono a pochi (sì, pochi) punti di distanza.
Poi, davanti ad una partita di tal genere, qualche riflessione andava fatta. Non mi dilungherò sul gioco, che ha visto il Milan nella versione "off" di questo periodo altalenante, dove ad una discreta prestazione ne segue quasi inevitabilmente un'altra da scappati di casa, infarcita di errori e di tiri in porta quasi nulli. Per cui il giudizio sulla partita, finché di partita si è potuto parlare, ha visto a mio giudizio la Lazio meglio messa in campo ed un Milan inerte ed inoffensivo.

Più interessante mi pare la vicenda tecnica e umana dell'arbitraggio di Di Bello, non in forma smagliante da diverso tempo. E altrettanto interessanti mi paiono alcuni aspetti del calcio, che spesso sottolineo, che sono prodromici a quanto accaduto ieri.
Pronti via, e la Lazio ed i suoi tifosi iniziano subito a lamentarsi per ogni decisione presa dal direttore di gara (cosa a cui ci aveva spesso abituato la Roma a guida Mou).
Si tocca l'apice sull'episodio del pasticcio tra Maignan e Florenzi. Maignan in uscita scivolante (il campo era una risaia) incoccia il pallone follemente retropassato da Florenzi.
Dopo aver toccato la sfera prosegue (per legge fisica, non essendo dotato di cingoli sotto alle chiappe) nella scivolata. La palla intanto finisce in piena disponibilità di Gabbia, mentre l'attaccante laziale (dopo sette o otto decimi di secondo) decide di svoltare nella direzione nella quale si trova lo scivolante portiere rossonero. Qualcuno sostiene stesse tentando di saltarlo per arrivare sulla palla (non vagante e già in pieno controllo del Milan) solo che il tentativo viene fatto lanciandosi di fianco in direzione del portiere. Impatto evitabile (da parte del biancazzurro ) ma non da parte del portiere.
Ininfluente sul gioco, involontario, inutile e in qualche modo pure cercato dall'avversario (che come da copione italico resta a terra come se fosse finito sotto un tir).
Posso dire che non è mai, dico mai, mai e poi mai rigore???
Se vogliamo tifare va bene. Ma un esercizio che faccio spesso è questo: se avessero dato un rigore così all'Inter contro il Milan cosa avrei pensato? Fatelo anche voi, pensandolo assegnato contro la vostra squadra del cuore. Non è mai rigore.

Da lì è cambiata la partita, perché invece di accettare una decisione assolutamente coerente con regolamento e logica del gioco del calcio, lo stadio (e va bene) ma anche tutti i giocatori laziali, Sarri compreso (e qui va un po' meno bene) hanno cominciato a contestare tutte le decisioni di Di Bello a prescindere, ovviamente in maniera molto peggiore che all'inizio. 
La antisportività contestata a Pulisic (ci arriviamo) intanto inizia dalla sponda laziale.
Dopo minuti di sterilità offensiva da ambo le parti, arriva l'episodio decisivo. Bennacer salta di testa, con un movimento assolutamente congruo con la ricerca dell'equilibrio colpisce involontariamente al volto un giocatore laziale. Questi crolla a terra con le solite mani sul volto. Stavolta la botta c'è stata, sia chiaro, ma sottolineo le mani sul volto perché sono uno dei problemi di cui spesso parlo.
Di Bello è di spalle e non vede.
Pellegrini, inseguito da Pulisic, sta accompagnando la palla fuori, onde guadagnare un fallo laterale, e intanto segnala all'arbitro l'accaduto. Pulisic non sente l'arbitro fischiare, e dunque tenta di rubare palla al difensore laziale che, invece di buttare via la palla, pretende che sia l'americano a fermarsi e non giocarla. Ma l'arbitro non ha fischiato e Pulisic gioca. A questo punto Pellegrini, già ammonito, lo stende e guadagna la seconda, fatale, ammonizione.
Ovviamente si scatena l'inferno. Sarri va a protestare da Pioli, che allarga le braccia, i giocatori di casa si scatenano verso l'arbitro e lo stadio esplode.

Faccio una mia riflessione e ricordo a chi legge alcune situazioni. Nel 2021, con un uomo della Juventus a terra, la Lazio non si fermo' e andò in gol. In questo campionato, contro la Salernitana, il Milan stava facendo una rimessa laterale che avrebbe messo un attaccante da solo verso la porta avversaria. Dall'altra parte del campo Dia (un attaccante) stava seduto in terra. I giocatori campani si lamentarono e l'arbitro interruppe una potenziale occasione da gol per il Milan. Nella stessa partita, Tomori (un difensore) accusa l'infortunio che lo ha tenuto fuori fino a ieri. Candreva prende palla, se ne infischia del tutto, Maignan accenna ad una piccola protesta e poi viene battuto da un tiro di Candreva stesso.

Ora io mi domando: se l'arbitro non fischia, Maignan (che fu crocifisso per il gol subito) invece di protestare deve pensare a giocare. È valso nel 2021, è valso con la Salernitana, vale anche per ieri. La regola sui colpi alla testa nasce per tutelare la salute dei giocatori quando subiscono un colpo alla testa che ne mette a rischio seriamente la salute. Ed in quei casi spesso non serve nemmeno che l'arbitro intervenga, perché sono i giocatori che si fermano e chiamano subito i sanitari. Ma come spesso sottolineo, ormai tutto fa brodo per ottenere un rigore, per interrompere una azione offensiva avversaria o perdere del tempo. Ricordate la pedata di Giroud sul braccio dell'attaccante bergamasco e questi che stramazza al suolo con la testa fra le mani?
Qui il difensore ha preso una manata in faccia, è vero, ma di certo non è in pericolo di vita, e l'arbitro non vede, mentre i suoi assistenti fisici e/o teleconferenti, non possono intervenire.
Ma dico io: Pellegrini non poteva calciare la palla in tribuna e poi lasciar entrare i sanitari, dato che l'arbitro non ha fischiato, invece di chiedere a Pulisic di lasciargli la palla per non si sa quale ragione?
Leggete qualche mio scritto, e vi troverete sempre l'ode al rugby ed ai suoi attori, i quali quando subiscono notte ben più dure vengono soccorsi dai sanitari e intanto si prosegue a giocare. Nel calcio, quando si fa una concessione a vario titolo (la sicurezza, nel caso del colpo alla testa) poi tutti ne approfittano e se vengono punti da una zanzara ad un orecchio, oppure prendono una pedata nel sedere, subito si buttano in terra con la testa fra le mani. Tutti. E a furia di gridare "al lupo al lupo", finisce che quando il lupo c'è, poi non ci si creda.
L'episodio di Pulisic è figlio di questo calcio dove la sportività non è giocare fino a quando l'arbitro non fischia evitando di richiedere, frignare, protestare. La sportività è avallare sceneggiate inesistenti buttando fuori la palla a richiesta dell'avversario. Poi se Candreva ci fa gol va bene. Sempre e solo ragionamenti basati sul tifo.
Se c'è stato errore questo è EVENTUALMENTE del var (che però non ravvisa un colpo di tale pericolosità da dover fare fermare il gioco) ma soprattutto di Pellegrini. Se fosse stato Kijaer sono certo che come prima cosa avrebbe sparato il pallone sulla Monte Mario e poi avrebbe chiesto conto dell'accaduto!
Ma si deve creare il caso, si deve dire che Pulisic è anti sportivo. E va bene. C'è libertà di opinione, o meglio di tifo.

Sugli altri due episodi c'è poco da dire. Marusic con ogni probabilità manda affanbrodo Di Bello (e qui giù tutti a dire che doveva fare finta di niente....) e viene spedito fuori.
Qualche dubbio sull'ultima espulsione? Io non ne ho molti. Premetto che ho sempre contestato la differenza di misura che esiste da sempre nel calcio nella gestione del fallo di reazione. Questo dovrebbe essere depenalizzato proprio in virtù del fatto che spesso si tratta di una reazione ad un'altra azione scorretta subita. Quando venne espulso Jovic, che aveva sopportato a lungo una macchina da provocazione come Izzo, cosa accade? Izzo gli mette le mani sulle spalle, Jovic sbraccia nel tentativo di allontanare le braccia del difensore dalla sua schiena, ma Izzo le ha già ritratte e Jovic lo colpisce al viso. Espulsione, va bene, ma per carità non ha certo tirato un pugno all'avversario.

Ieri Pulisic trattiene a lungo Guendhouzi, che alla fine accenna ad un sinistro/destro al corpo di Pulisic e poi sullo slancio lo travolge. Certo, anche lui non ha fatto male a Pulisic (che a differenza di Izzo e di altri non si rotola per terra tenendosi la testa, segnalo....) ma viene punito il fallo di reazione per "...aver tentato di colpire..." l'avversario, come da regolamento.
Poi io non lo ritengo giusto, come ho detto, perché un giocatore che sta perdendo, in uno stato d'animo comprensibile, sente un avversario che gli si aggrappa al braccio e non lo molla più, è chiaro che è facilmente soggetto a reagire malamente. E dunque perché un fallo causato da una azione (e dunque di reazione) deve essere punito più pesantemente rispetto ad un fallo senza azione scatenante?

Ma stando così le cose, se esce Jovic, allora anche il laziale può serenamente essere espulso.
In tutto questo, però, nessuno ha messo in evidenza una azione pericolosa e brutta di Hijsai ai danni di Giroud, dove l'ex Napoli ha impunemente  rifilato una bella gomitata (questa si pericolosa) alla testa di Giroud, che a differenza di altri che crollano immobili con le mani in testa, reagisce in modo più naturale, come spesso reagiamo tutti noi non calciatori, ovvero da terra, frizionando la testa con le mani dove abbiamo subito il colpo (e dicendo "ahiahiahiahi" più qualche parolaccia a corredo...).