Lunedì è arrivata la tanto attesa sentenza nei confronti della Juve, relativamente al caso plusvalenze. Si è discusso molto sulla tempistica dell'annuncio e sui contenuti del dispositivo.
Innanzitutto era scontata la penalizzazione, che doveva essere rimodulata rispetto ai 15 punti inflitti ai bianconeri nel primo atto. Chi ha letto davvero le carte, e non i titoli di Tuttosport, non può che ravvisarvi il cosiddetto "sistema Juventus" nell'abuso scientifico e reiterato delle plus a specchio.
Quale fosse, poi, la modalità di quantificazione della penalità non è semplice constatarlo. Ma un principio mi pareva chiaro: afflittività. Cosa si intende per afflittività della pena? A mio giudizio una pena è afflittiva quando causa un danno, una sorta di punizione non solo formale, ma dagli effetti materiali.
La Juve era seconda in classifica, senza possibilità di raggiungere il Napoli già campione. Un danno avrebbe potuto essere quello di peggiorarne la classifica (rendendole impossibile il secondo posto, facendole perdere così la possibilità di aggiudicarsi il premio in danaro che spetta alla seconda classificata). Credo che l'organo giudicante la ritenesse un po' poco, come pena (sarebbe stata a quel punto sufficiente una multa di importo pari alla differenza tra i due premi, per capirci).
Procedendo per gradi, il passo successivo sarebbe stata una penalizzazione tale da escluderla dai quattro posti Champions, oppure, andando in peggio, dall'Europa in toto (EL e CL), fino alla peggior pena possibile, ovvero la retrocessione. In ognuno di questi scenari, la pena sarebbe stata afflittiva (non entro nel merito del "quanto", non mi ergo a giudice della gravità degli illeciti commessi, ma del "come" vedrei la graduazione afflittiva della pena per considerarla "afflittiva").

Ciò premesso, la squadra bianconera ed i suoi tifosi si sono lamentati per la sentenza (quantificata alla fine in dieci punti) e per il fatto di esserne venuti a conoscenza a pochi minuti dall'inizio del match ad Empoli.
Il punto di vista del tifoso juventino, dunque, è stato questo. Abbiamo subito una pena ingiusta, comunicata nel momento meno opportuno, che ha condizionato la squadra  e reso impossibile giocare la partita con l'Empoli con la dovuta concentrazione.

Ma proviamo a vedere le cose in un modo diverso (che incidentalmente è il mio modo di vedere).
Mi faccio giocatore e tifoso bianconero per qualche istante. Sono in attesa di una sentenza, che sarà afflittiva e che, con ogni probabilità, visto che si tratterà di rimodulare i 15 punti di primo grado, mi escluderà dalla Champions (non dalle altre due coppe).
Sono triste e sconsolato, sono preoccupato, devo affrontare l'Empoli e non so bene con che spirito farlo (tanto mi ricacceranno indietro e tanti saluti alla Champions). A mezz'ora dal fischio di inizio esce la sentenza. Dieci punti. 
Cosa significa questo? Che se vinciamo le ultime tre partite siamo matematicamente in Champions! Nonostante una pena afflittiva abbiamo questa chance. E Milan a parte (che comunque è squadra ampiamente battibile dalla Juve allo Stadium) ho due partite facili, delle quali la prima con l'Empoli salvo!
Mi carico a molla, pronto a combattere e provo a fare filotto sapendo che nel caso sarò in Champions. 
Ecco, questo avrebbe dovuto essere, a mio modo di vedere, lo stato d'animo della Juventus. E dei suoi tifosi. E della realtà oggettiva delle cose.
Poi capita che la Juve sbaglia tanto, troppo, e l'Empoli la punisce insaccando 4 gol con percentuali realizzative bulgare.
Partita girata male, sfortuna direi. Ma come si fa a dire che è stata condizionata in peggio per la Juve?
Immaginate se la sentenza fosse stata emanata dopo la partita, magari poi ugualmente persa. Le lamentele a quel punto sarebbero state sull'aver perso perché si pensava di ricevere 12 punti, e quindi di rendere inutile lo sforzo massimo in queste ultime partite.
Io tra i due punti di vista ho già detto quale condivido. Aggiungo anche che, se vale il principio di afflittività, una penalizzazione che lasciava aperto un portone verso la Champions alla Juve (padrona del suo destino!!) presentava qualche lacuna da quel punto di vista.
Ed il fatto di averla comunicata PRIMA del match di Empoli è stato un grosso favore fatto alla Juve. Una sorta di "occhio... sono solo meno dieci, se le vincete tutte siete in Champions aritmeticamente!".
E non riesco ad escludere che i giocatori abbiano constatato proprio questo fatto, negli spogliatoi, e si siano (o avrebbero dovuto farlo) caricati per battere una squadra alla portata come l'Empoli salvo e arrivare alla partita col Milan tremolante di questo tempi col coltello fra i denti.
Invece accade l'imponderabile, quattro sassate e via. E via anche con le lamentele, lo stillicidio, le ingiustizie.

La realtà è che la pena non è stata completamente afflittiva, ma ci è voluto il miracolo dell'Empoli per completarla.
A Milano si dice "San Giuàn faa minga d'ingaan". Non conosco il toscano, ma l'Empoli ha rimodulato la sentenza, rendendola quasi per come doveva essere: afflittiva.