Da quasi una settimana è iniziato il Mondiale 2022, una competizione completamente diversa dalle passate edizioni. Si tratta infatti del primo disputato nella stagione invernale, in Qatar, dove però non era possibile fare altrimenti, per via delle elevatissime temperature.

Quali sono le conseguenze per i maggiori campionati?
Si tratta di un avvenimento particolarmente atipico, che ha stravolto i programmi di tutte le squadre nei campionati di club, non vi era mai stato infatti uno stop dovuto ad altre partite nel bel mezzo del campionato.
Le squadre di club sono state sovraccaricate di tante partite settimanali nel corso della prima parte di stagione, nel caso infatti, di squadre partecipanti in competizioni europee, sono stati disputati anche 3 match in una sola settimana.
Preparazione atletica estiva ad-hoc, mercato impegnativo per creare squadre con molti ricambi di giocatori (vista la frequenza delle partite) e strategie degli allenatori adattate al contesto.

Prima uscita, tra conferme e sorprese
Argentina – Arabia Saudita: 
una squadra con un solo risultato... vincere.
Il tridente offensivo dei sudamericani è formato da grandi campioni del calibro di Messi, Di Maria e Lautaro Martinez, colpevoli però di non riuscire ad essere determinanti e che lasciano solo un grande amaro in bocca. L’Albiceleste, infatti, apre il suo mondiale con una pesante sconfitta contro un avversario molto alla sua portata, l'Arabia Saudita.
Da sottolineare però la grande partita dal punto di vista tattico preparata dal tecnico dei sauditi, tanto pressing, corsa, voglia di recuperare palla e una linea difensiva altissima ma organizzata che non ha lasciato scampo agli attaccanti argentini finiti spesso vittime della trappola del fuorigioco architettata dall’Arabia. I gol poi in casa saudita evidenziano delle notevoli doti tecniche da non sottovalutare.
Poche giocate in casa Azzurra, un Messi non incisivo, poco spettacolo e protagonisti non pervenuti in partita, ci si aspetta molto di più da loro!

Portogallo – Ghana: CR7 lascia subito il segno, un Portogallo che vince ma non convince a pieno.
Cristiano Ronaldo suona la carica e trascina la sua nazionale alla prima vittoria in questo mondiale. Tantissima voglia e carisma da vendere per il capitano portoghese che riesce ad inserire il suo nome nel tabellino dei marcatori, aggiungendo un nuovo traguardo al suo palmares, quello di aver segnato in 5 edizioni di mondiali differenti. Il Portogallo però che rischia molto e riesce a strappare una vittoria per 3 a 2 grazie ai suoi giovani prodigiosi.
Joao Felix una conferma, eleganza, tecnica e senso del gol, completano un talento indiscusso nelle fila della squadra di casa. La vera svolta della partita però è rappresentata da Leao, che dopo una passata stagione degna di nota con il Milan, subentrato al secondo tempo rende più veloce, fluida e imprevedibile la manovra portoghese. Con le sue giocate non lascia scampo ai difensori del Ghana che non riescono a fermarlo. Riesce a siglare il gol della definitiva vittoria.
Il Ghana rappresenta però una squadra da non sottovalutare, composta da ottimi giocatori del calibro di Iniaki Williams e Partey, una squadra caparbia e con voglia di fare bene.
Riuscirà CR7 alla guida della sua nazionale a vincere l’unico trofeo che ancora non ha conquistato, ripetendo l’impresa dell’Europeo del 2016?

Brasile – Serbia: la vera conferma arriva dall’altra faccia del Sudamerica.
Il Brasile gioca un calcio brillante, vittoria mai messa in discussione in questa partita. La Selecao trova davanti al suo cammino una delle squadre più ostiche da affrontare nei gironi di un mondiale, la Serbia, dotata di grandi doti fisiche e ottime capacità tattiche nei suoi giocatori.
La squadra di casa però con i suoi interpreti non accenna a cedimenti, una difesa solida grazie alla grandissima esperienza di Thiago Silva e Marquinhos, rappresentano una vera garanzia. La grande sorpresa arriva dai 2 terzini juventini, Alex Sandro e Danilo, che sono protagonisti di un'ottima partita, attentissimi in fase difensiva e con un grande apporto in fase offensiva.
Il centrocampo viene dominato da un giocatore straripante, Casemiro, impeccabile nel suo ruolo, affiancato da Paquetà che sta vivendo uno dei momenti migliori della sua carriera.
La manovra offensiva del Brasile poi sembra parte di un videogame, tantissime giocate, interpreti che si trovano a memoria con scambi rapidi e precisi che infilano la difesa serba senza lasciarle scampo. Neymar e Vinicius danno spettacolo, mostrano tutta la loro forza e imprevedibilità, Richarlison poi è la punta che serviva, pochi palloni toccati ma grande concretezza, corona la sua grandissima prestazione con 2 gol, di cui uno da standing ovation.
Brasile che mostra e dimostra: corre verso la vittoria che varrebbe il quinto Mondiale.

Sugli atri campi poi, Spagna e Francia confermano le aspettative, vincono rispettivamente contro Costa Rica e Australia, andando a segno diverse volte. Due squadre molto giovani e rivoluzionate rspetto agli scorsi anni, da osservare maggiormente però quando saranno poi impegante in scontri più importanti.

Un Mondiale tutto da vedere e seguire, viene chiamato “The last dance”, sarà infatti l’ultimo molto probabilmente di Messi, Ronaldo e Neymar, i protagonisti di un'era che ne rappresentano la sua fine.
La domanda però è una: chi riuscirà a portare a casa il trofeo più importante al mondo?