Alea iacta est!
È la frase attribuita da Svetonio a Giulio Cesare, che l’avrebbe proferita dopo aver varcato il Rubicone alla testa di un esercito nella notte del 10 gennaio del 49 a.C.. Lo fece violando apertamente la legge che proibiva l’ingresso armato dentro i confini dell’Italia e dando così il via alla seconda guerra civile. Cesare alla guida di una sola legione con appena 5.000 uomini e 300 cavalieri, la stessa formata appositamente per la vittoriosa campagna nelle Gallie transalpine, per poi approdare in quella Cisalpina ed infine nella pianura padana, un'allora provincia romana il cui confine con la Repubblica vera e propria era segnato appunto dal Rubicone... e varcatolo il grande Cesare ebbe il nulla osta per entrare da trionfatore nella città eterna!
Alea iacta est è dunque una locuzione latina che nella mera traduzione italiana corrisponde a «il dado è stato tirato», stante metaforicamente in «la decisione è presa» oppure «la sfida è ormai lanciata!»
Carthago delenda est!  'Cartagine deve essere distrutta' è la traduzione di una famosa frase latina pronunciata da Marco Porcio Catone, passato alla storia come Catone il Censore, al termine del discorso pronunciato al Senato dopo il suo ritorno dalla missione diplomatica di arbitrato tra i Cartaginesi ed il re di Numidia Massinissa che nel 146 a C. mise fine, con la distruzione di Cartagine, alla terza guerra punica vinta dai Romani.
La frase latina è tutt'oggi spesso utilizzata per riferirsi all’assoluta necessità di voler prendere una determinata decisione, senza alcun ripensamento o tentennamento.
Ed oggi nella conferenza stampa di Mr. Pioli, alla vigilia del match casalingo contro il Sassuolo con il suo Milan, reduce dalla tripla scoppola incassata tra Coppa Italia, Supercoppa e trasferta capitolina di sponda laziale, trova eroicamente forza nelle sue parole in risposta alla domanda di un giornalista vertente sul parere in merito ad un eventuale ed auspicabile scossone a livello tattico e se quest'ultimo di fatto potrebbe aiutare la squadra in difficoltà o viceversa produrrebbe un inutile stravolgimento, aggravandone la crisi; il coach parmense ormai da tre anni al Milan così avrebbe risposto: "In questo momento dobbiamo fare le cose semplici, lavorando bene con continuità nei 95 minuti. Ogni pallone può essere decisivo. Se approcciamo con questa mentalità avremo buone soluzioni per vincere".

È l'augurio che tutto il popolo dei tifosi si augura in questo momento.
Domani all'ora di pranzo i Rossoneri affronteranno a San Siro i Neroverdi del Sassuolo, compagine molto ostica per i nostri colori, e questa gara sarà solo l'apripista di un poker davvero tosto, dato che il Diavolo dovrà tenere ben vivo il suo fuoco nelle  prossime quattro gare, le prime due interne, derby e Torino per poi affrontare sempre tra le mura amiche in  Champions il Tottenham di Conte ed infine il 18 Febbraio sfidare in un altro derby il neopromosso Monza al Brianteo.

Come in una trasposta ed onirica apparizione, mi configuro l'ombra di Giulio Cesare, in contemplazione sopra un ponticello dei Navigli, come se fosse in groppa al suo cavallo sulle sponde del Rubicone e starebbe suggerendo al nostro Pioli...: "Vai!!... e non temere!! Attraversa il fiume ed andrai a vincere qualche cosa!!".
Mentre di là, nella bassa padana, è di ritorno Catone il Censore con i suoi vincenti piani politici per far sempre più crescere la governance... e casualmente avrebbe incontrato il nostro duo dirigenziale Maldini e Massara, al quale avrebbe confidato in perfetto latino: "Carthago delenda est!", dove Carthago starebbe per "Carisma", quel sostantivo perso in poche settimane e che andrebbe istantaneamente rimesso al suo posto con o senza mercato invernale, superare l'attuale blackout mentale, licenziare lo staff medico-fisioterapico che sta flagellando da troppo tempo i nostri atleti, e tornare ad essere quel Milan abituato a lottare, a recuperare, a vincere...
Questo è quanto quel saggio Censore vorrebbe ora suggerire al nostro giovane duetto dirigenziale ed in ultima analisi raccomandar loro di tenere alto lo spirito della squadra, come sottolinea il nostro Pioli alla domanda di un cronista sempre nella conferenza pre Sassuolo: "Come pensa si possa recuperare lo spirito smarrito dalla sua squadra?". Queste le sue parole in risposta: "Potrei dire una cosa banale, ma per chi fa sport di gruppo è normale che l'energia, la positività e lo spirito aumenta con i risultati positivi e cala con quelli negativi. Si recupera lavorando e vincendo. Ora c'è solo una cosa da fare: giocare bene o male non importa, dobbiamo solo fare risultati postivi. Poi se giochi bene ovviamente hai più possibilità".

E tutti noi, caro Stefano, ti vogliamo ancora dar credito e questa volta con un padrino virtualmente presente, un certo Caio Giulio Cesare arrivato di corsa da quel Rubicone attualmente ingrossato dalle copiose piogge, a suggerirti una frase breve, pungente, estremamente efficace e dal succulento sapore... di vittoria: "Alea iacta est!!"

Siamo il Milan e vogliamo, tutti uniti, fortemente  ancora crederci!
Massimo 48