"Dai... dai nonno... corri che ce la facciamo!" "Ma no... Matteo... non vedi... il segnale è rosso e lampeggiante.. .senti il fischio del treno? Sta per arrivare... dai! Torna quì, dammi la mano!"  "Ahhh nonno! Ma il mio amico Zoltan con suo padre è riuscito a passare... ed ora a noi ci toccherà aspettare che passi tutto il treno... e siccome tra trecento metri c'è la stazione... rallenta... e così noi perdiamo 5 minuti buoni... ed io faccio tardi a scuola... e sai come finisce? Che la maestra per punizione mi fa saltare la partita di calcetto... ma che jella! Proprio oggi che mi ero messo la maglietta di Totti! Tutta colpa di quella Croce di Sant'Andrea... con le luci... ma senza sbarre!"

Era un giorno di scuola di un inverno piuttosto mite quando mi trovavo dai miei nipotini in un ridente paesino alla periferia Nord Est di Budapest. Mio figlio maggiore vive in Ungheria da circa 15 anni, dopo il conseguimento della laurea con un ottimo punteggio nella facoltà di Scienze Statistiche presso l'Università "La Sapienza" di Roma ed il seguente costante impegno volto alla ricerca di un lavoro serio e nello stesso tempo soddisfacente, non ebbe però di ritorno nessuna prospettiva che potesse concretizzarsi in un progetto di interesse sia professionale quanto economico. Ma la sua fidanzata, una bella e brava ragazza ungherese conosciuta in occasione di una sua vacanza con la scolaresca a Roma, ebbe un'idea geniale, quella di presentare il curriculum vitae del fidanzato, che qualche anno appresso sarebbe diventato suo marito, ad un'agenzia interinale di Budapest e questo accadde nel pieno delle vacanze di un'estate che mio figlio Manuel stava tranquillamente trascorrendo nella capitale magiara.  La sua ragazza aveva agito a sua completa insaputa, e la sorpresa (e quale sorpresa!) la ebbe al telefono quando ricevette l'invito di presentarsi l'indomani mattina per un colloquio presso l'ufficio di un'azienda del settore chimico-industriale ungherese. Con suo grande stupore lo sostenne, ovviamente in lingua inglese che Manuel già parlava fluentemente, e tutto andò a gonfie vele. Il lunedì successivo prese servizio nella sede di rappresentanza di questa azienda al centro di Budapest con vista sull'imperiale Parlamento ed il famoso Ponte delle Catene, in qualità di funzionario di marketing con tanto di stanza, scrivania e computer.

Ora, a distanza di mesi da quel giorno, nell'impossibilità di raggiungere con un volo i miei nipotini (il Capo del Governo Orban ha chiuso, causa emergenza Covid, il passaggio dei propri confini agli stranieri), sono pervaso da una profonda malinconia che ovviamente rattrista me, mia moglie e gli altri due figli. Mi stimola ilarità invece, quasi a lenire un po' il triste clima che stiamo vivendo, guardare il video che ha inviato il mio Matteo, quando con tanto di dribbling ad un avversario realizza un bel gol, con la maglietta di Totti, alla squadra del suo amico nemico Zoltan indossante la maglia bianconera di CR7 che assieme a quella blaugrana di Messi, quì in terra magiara sono le magliette più diffuse tra i ragazzi anche perchè altre casacche prestigiose, con l'eccezione di quella di Ferenc Puskas, un eroe nazionale negli anni 50 e 60 che vestì per anni anche la maglia del Real Madrid, a livello delle altre big europee al momento non ne circolano, anche se si profilano all'orizzonte degli interessanti giovani calciatori dai piedi buoni e di indubbie interessanti prospettive. Lo scorso campionato e l'attuale terminato solo un mese fa (il campionato ungherese è denominato OPTBank Liga, costituito da sole 12 squadre) se l'è aggiudicato il Ferencvaros al suo 31mo titolo conquistato con 3 giornate di anticipo (sarebbe un po' la Juventus magiara) sulla seconda, il Mol Feherevar, staccandolo di 13 punti ed il suo miglior marcatore è stato lo scorso anno il nostro Davide Lanzafame con 16 reti e nell'attuale il centrocampista Andreas Rado con 13 reti. Proprio nella giornata di ieri il Ferencvaros ha battuto per 2 reti ad 1 la Dinamo Zagabria nella partita del terzo turno di qualificazione della Champions League.

Alle 20 di quest'oggi il Milan affronterà al Tallaght Stadium di Dublino, capienza 8.000 posti, ma causa virus sarà vuoto, lo Shamrock Rovers per 17 volte campione d'Irlanda. Sarà la prima delle tre gare che dovranno affrontare i rossoneri, per tornare a rivedere l'ingresso in corsia dell'autostrada che conduce dritta al casello dell'Europa League, cammino interrotto 21 mesi or sono tra le macerie dell'antichità ellenica nella terra del Pireo, estromessi dall'Olympiacos per la sola differenza reti. Sappiamo quanto il Milan soffra le squadre tecnicamente inferiori ma propositive e dotate di corsa e pressing. Speriamo che Pioli, Ibra & company non sottovalutino gli irlandesi che saranno sulla carta di tecnica inferiore ma in quanto a corsa... occhio perchè sono degli autentici levrieri!  Comunque tutto il popolo dei nostri tifosi si augura di apprezzare gli irlandesi, ma solo a partita conclusa, nel degustare dei buoni boccali di birra al doppio malto da loro magicamente e sapientemente prodotta!

Ebbene stamane mentre mi radevo ripensavo allo strano sogno apparsomi nottetempo... il pullman che avrebbe dovuto condurre la squadra rossonera dalla località di soggiorno allo stadio Tallaght aveva improvvisamente cambiato itinerario a causa di alcuni urgenti lavori stradali dovendo compiere una inedita deviazione nel pieno delle verdi campagne irlandesi... poi di colpo dopo una serie di tornanti comparve una Croce di Sant'Andrea con le sole luci  rosse lampeggianti, il passaggio con la strada ferrata era privo di sbarre, esattamente come quello magiaro, ma... sibilò il fischio del treno in transito a velocità sostenuta proprio quando il pullman è a pochi metri dai binari e l'autista, nonostante avesse già rallentato, fu costretto a compiere un'autentica inchiodata, provocando un violento scossone a tutti i passeggeri... ed il treno sfrecciò sferragliando e fischiando lasciando a ritroso quel tipico suono modulato, causa dell'effetto Doppler, in vero più somigliante all'eco di un coro di alpini in alta montagna.... Ma su quel treno notai un folto sventolio di bandiere biancoverdi e le stesse le rividi agitate da tanti tifosi dello Shamrock nell'interno di un pub attorno a schiumosi boccali di birra... erano festanti... ebbri di gioia... era terminato il primo tempo e gli irlandesi erano andati al riposo in vantaggio di un gol!

Sbaang! "Oddio! Cos'è?" Era rientrata mia figlia Sofia e le era sfuggita di mano la porta d'ingresso... poco male... sperai solo di recuperare il sogno per vederne il suo finale.  Avevo sete, quì nella capitale nonostante sia metà settembre ancora il caldo si fa sentire, andai a bere in cucina ed ansiosamente riguadagnai la mia postazione nel letto facendo attenzione a non svegliare Angela che ha un sonno molto leggero. Stranamente verso l'alba, almeno credo, in una fase del sogno fortunosamente ripreso, anche se a tratti mi pareva come una pellicola rotta e poi giuntata, mi è parso d'intravedere le braccia sollevate prima di Ibrahimovic e poi quelle di Sandro Tonali entrato nell'ultimo quarto d'ora... il "vecchio" ed il "figlio" avevano prima pareggiato il risultato... e poi ribaltato la partita!

Scraachk! "Uffaaa... ma che c'è Angela... lasciami dormire... ho sonno!" Mia moglie Angela nel sollevare la tapparella mi esortava ad alzarmi... erano già le 9 e quel mattino dovevamo andare a prendere alla stazione del Nuovo Salario figlio e nipotini... ed io insonnolito... tra uno sbadiglio ed un sorso di caffè dissi: "Ma... Angela avranno messo le sbarre a quel passaggio sui binari con la Croce di Sant'Andrea? Là, dietro il parcheggio della stazione..."   "Massimo... ma che dici? Ma cos'hai sognato? Non c'è mai stato un passaggio a livello incustodito... E poi dentro Roma... ma cosa ti vai mai a sognare... o peggio a scrivere... magari per la solita VxL... vero?" Mah! Vero o non vero, sogno o realtà... occhio alla Croce di Sant'Andrea! Può passare un treno... e passato quello troveremo un'altra Croce di Sant'Andrea, ma questa volta doppia, vuol dire che i binari saranno due, esttamente come le due eliminatorie che ci attenderanno dopo l'ostacolo irlandese... e poi veramente potremo tornare a correre ad Alta Velocità... con tante Croci di Sant'Andrea lasciate alle nostre spalle! Preparate pure il frittatone di cipolla ed un bel boccale di birra... ma per scaramanzia... bevete una bella bionda alla spina "italiana"! Grazie... e... Forza Milan!

P.S. Ho lasciato al Sig. Rossi la delega per la riunione di Condominio in programma stasera alle 20 (l'amministratore è un interista sfegatato! Che lo possino!)

Un abbraccio

Massimo 48