Dopo la buona prova in Champions League, si ripete ancora una volta, per i Rossoneri di Stefano Pioli, un ciclo negativo iniziato al Franchi, sconfitta contro i Viola, passando per San Siro, insignificante pareggio con la Salernitana ed in ultimo disastrosa debacle subita l'altra sera al Dacia Arena con una delle più brutte prestazioni nel luminoso triennio di conduzione parmense.
Ma la sofferenza patita dal Diavolo in quei 97 interminabili minuti al cospetto degli uomini di Andrea Sottil, a tratti simili alle rapide scorribande dei Blancos, ha senza dubbio intaccato due assiomi cardine cui il nostro coach avrebbe deposto, dopo la sconfitta di Supercoppa patita a Gennaio ed aver imbarcato acqua in quantità preoccupante, la sua massima fiducia e che invece si sarebbero rivelati, sotto gli imprevisti macigni di quelle tre reti, tremendamente fragili ed evanescenti, e questi pilastri atti al pronto riarmo della squadra equivarrebbero a due principi: profonda concentrazione durante tutta la gara e fertile quanto imprevedibile costruzione nelle manovre del gioco. Ma quel gol di Pereyra dopo soli 9 minuti assume il valore e l'irruenza di un'entrata a gamba tesa sul nostro Diavolo, vanificando al momento, dopo il pareggio ottenuto sulla ripetizione del calcio di rigore trasformato da Zlatan Ibrahimovic (entrato nel Guinness essendo stato il gol più anziano della serie A) le speranze di rimonta in classifica ed in un batter d'occhio seguite dal gelo calato sulle gradinate di sponda rossonera proprio allo scadere del primo tempo per opera del vantaggio siglato da Beto e così anche le speranze di qualificazione nella prossima Champions, dopo un secondo tempo da dimenticare, stanzierebbero in un palpitante e circense bilico, rischiando financo d'intaccare sensibilmente la imminente preparazione alla doppia sfida contro gli ormai "invincibili" Partenopei, in quella dell'attuale stagione volta alla disperata ricerca di poter dare un colpo di coda e quindi un senso (emulando il celebre testo di Vasco Rossi) dopo un campionato ormai compromesso, la Supercoppa persa e l'eliminazione dalla Coppa Italia; varrebbe a dire tinteggiare di un colore diverso un'annata nata storta, morente e grigia, e che potrebbe solo rinverdirsi con una buona prestazione in Champions, altrimenti di questo fatato triennio di gestione Pioliana rimarrebbe ascritta agli annali, dopo due lustri di anonimato, soltanto la conquista del 19mo scudetto.
Ma per gran parte dell'opinione sportiva la sconfitta friulana non parrebbe cancellare la soddisfazione di essere entrati nelle otto migliori squadre d'Europa... ed i social, rossoneri e non, impazziscono letteralmente e vi si narra di tutto... dal rimpianto di Kessie alle invocazioni del prossimo allenatore: meglio De Zerbi oppure uno straniero?... Mah!! No comment!!... Fate voi amici tifosi!!

Invece, tornando alla gara del Dacia, perché lì si nascerebbe il pomo della discordia, l'imputato maggiormente colpevole starebbe nell'additare il reparto difensivo, da quel tocco troppo lento di Bennacer a beneficio di Tomori, la cui traccia è, come in un duello aeronautico, perfettamente prevedibile dalla tempestiva lettura dello scaltro Samardzic che, dopo aver beffato con un salto l'inglese, serviva un autentico pasticcino al gaucho Maximiliano Pereyra, il quale come un falco in picchiata trafiggeva l'impotente Mike Maignan. 

Nel 2023 solo la Cremonese ha subito più gol del nostro Diavolo, 26 a 25, ma il team di Ciofani sta disperatamente lottando per evitare la retrocessione, mentre l'equipe di Mr. Pioli, fresco di scudetto sul petto, si accinge ad affrontare i quarti di Champions.
Dunque è d'uopo interrogarsi, come giustamente segnalava ieri mattina il quotidiano Tuttosport in merito alla crisi del Milan: "se prima del Mondiale la media era di 2,2 punti a partita, nel nuovo anno è crollata a 1,25 a gara, a conti fatti la metà: una media dunque da zona retrocessione!".

Ma a latere della magagna difensiva, si erge prepotentemente una seconda nota stonata: Rafael Leao! Ma dove sei? Sembra depresso, non ride più e non segna da due mesi, vale a dire ben 11 gare. È intermittente senza più quella gamba, quei guizzi fulminanti alla Willy il Coyote ai quali ci aveva abituato. La sua ultima rete risale al 14 Gennaio nella trasferta salentina poi... il non pervenuto, l'ombra tediosa reincarnante un secondo abulico e svogliato Niang! Hanno fatto eccezione un paio di assoli sfoderati in Champions, poi testa al rinnovo del contratto... o qualcos'altro che a tutti noi in queste lunghe e tristi settimane è probabilmente sfuggito.

Ed infine, a conclusione di questa sorta di via crucis, un ultimo neo da segnalare con tanto di matita rossa sia al nostro coach quanto alla doppia Emme dirigenziale Maldini-Massara, ovvero sia la mancata incisività del materiale umano scaldante la nostra panchina, la formula è un puro e semplice P greco fisso da imparare a memoria, infatti chi entra non incide MAI: Origi, Rebic, De Ketelaere sono milioni gettati dalla finestra (magari cambiando aria saranno pure dei campioni, ma per noi del Diavolo bisogna che ce ne facciamo una solenne ragione!) Nessuno di loro ha mai calciato in porta o costruito un'azione degna di scrittura del più scalcinato dei reporter. Sì, a onor del vero è stato il mediano Krunic (subentrato a Saelemaekers) a provarci, con un tiraccio di destro, alto, finito sui cartelloni pubblicitari, ironia della sorte raffiguranti un prodotto multivitaminico rivitalizzante... del quale ne avremmo urgente bisogno! 

La sosta di questa settimana potrebbe servire, assieme all'ennesima ricetta del nostro Pioli, a rimettere in sesto qualche buona idea per lasciare nella lista nera, e si spera per sempre, la brutta avventura patita al Dacia Arena come quella della nostra ultima pena!
Massimo 48