Equazione migliore non se ne potrebbe certo trovare per definire questo Milan, che dopo aver felicemente stappato un demisec all'inizio d'anno, in quel di Salerno, è poi incappato in una perdurante quanto incontrollabile turbolenza comportante, proprio nel passaggio dei gelidi giorni della merla, la totale mancanza di portanza al nostro aviogetto, fresco di Scudetto, per poi tentare un disperato atterraggio di emergenza a Linate ed esserne uscito con successo sulla pista dei voli nazionali provenienti da Torino, laddove negli ultimi due scontri ne era invece sortito con le ali mozzate, per poi sostare nell'hangar, dove, dopo un rapido check a tutta la sua avionica, si è reso idoneo ad esser pronto ad attendere sulla pista dei voli internazionali il landing del Tottenham, costretto poi a far ritorno in patria con un solo motore, ed infine, a conferma del "non c'è due senza tre", raggiungere il Brianteo della vicina Monza, per fotocopiare la precedente coppia di risultati cinici, ma vincenti, piegando il pur tenace team di Palladino, imbattuto in casa nel 2023. 
E così con questi tre uno a zero consecutivi, sembrerebbe che la fase di stallo del Diavolo Jet sia terminata, tirando il fiato, facendo un nuovo pieno di energie e tornando a volare nella quota di volo di sua competenza.

Ma il detto popolare ricorrente in questi casi vuole che tre indizi, e cioè tre vittorie di misura, costituiscano una prova e non solo, perché all'uopo c'è da aggiungere una gradita concomitanza: il Diavolo ha portato a casa tre successi di fila tra campionato e Champions senza concedere nemmeno un gol!
Un meritato plauso dunque al tanto criticato Ciprian Tatarusanu, che nelle quattro uscite precedenti era stato sepolto da una valanga di gol: ben 13! 
E allora sorge spontanea una domanda: com'è stato possibile passare da un così prolungato blackout ad un improvviso ritorno della luce? Mah!!... la risposta potrebbe solo essere reperita in un costruendo manuale psichiatrico, vista l'inspiegabile involuzione tecnica cui tutta la squadra è vorticosamente precipitata.
Il nostro Pioli osserva al Brianteo con aria soddisfatta il nuovo schema del reparto difensivo, dove sono cambiati gli interpreti, che dopo un altalenante apprendistato ha consegnato il suo compito in classe meritando la sufficienza piena, suffragata dal raggiungimento dei tre impronosticabili e consecutivi clean sheet e dove è spiccata la prestazione maiuscola di Malick Thiaw, il 21enne difensore centrale nativo di Dusseldorf vanta un innato talento che amalgamato con le ottime prestazioni dei rientranti Kalulu e Tomori potrebbe andare a costituire una solida soluzione nella retroguardia sul futuro del nostro Diavolo. 
Ma dopo il fraterno abbraccio in tribuna tra l'ex A.D. Adriano Galliani (31 anni al Milan di Berlusconi) ed il nostro Paolo Maldini, è stato il brasiliano Junior Messias, con un perfetto controllo in area ed una rasoiata di sinistro, ad insaccare il gol partita alle spalle del pur bravo Di Gregorio e riportare il vessillo rossonero nei verdi e speranzosi spazi dell'Eliseo!

Ed ora ci attendono due settimane cruciali al termine delle quali sapremo se implementazioni, aggiornamenti e modifiche abbiano giovato o meno al raggiungimento del traguardo minimo del quarto posto in campionato, data la oramai incontenibile cavalcata dei Partenopei e del superamento del turno di Champions, avendo ragione del Tottenham sulle sponde del Tamigi, dopo averlo brillantemente domato su quelle dei Navigli, mentre nel nostro suolo ci attenderà una indemoniata Atalanta, reduce della sconfitta interna ad opera dei Salentini e successivamente andremo a fare visita ai Gigliati di Italiano sulle sponde dell'Arno... 
... sì, proprio a Firenze, dove nello stesso mese di marzo, ma del 1770, un certo Wolfgang Amadeus Mozart all'età di soli 14 anni arrivò per la prima volta, prendendo alloggio per una sola settimana all’albergo Aquila Nera, sito nell'allora Piazza dell'Olio angolo Via Cerretani, e dove suo padre Leopold, amante di questa splendida città, volle scrivere questa lettera alla sua consorte rimasta a casa perché febbricitante: “Vorrei che tu potessi vedere Firenze, i dintorni, la posizione di questa città. Diresti che ci si dovrebbe vivere...e anche morire!”.
Gran poeta papà Leopold, gran musicista e compositore il figlio Wolfgang Amadeus, e grande è stato il nostro Diavolo a ritrovare il corretto risultato ad un'equazione... per molti versi data, dai più, senza possibili e concrete soluzioni.
Ma questo era, è, e sempre sarà il nostro vecchio, tribolato, ma pur sempre amato ed unico Milan!!

Massimo 48