Lo sport piú di ogni altra cosa é soggetto a superstizioni, talvolta chiamate “scaramanzie”.

Entrare in campo con il piede destro o sinistro, farsi il segno della croce, indossare un paio di calzettoni o parastinchi…chi di noi sportivi non ha avuto una sua “routine fortunata”?

Qui negli USA la maledizione piú famosa é stata quella della capra verso i Chicago Cubs che hanno dovuto aspettare piú di 80 anni per vincere la maledizione di un tifoso che si era visto impedire l’accesso allo stadio con la sua capra che di solito entrava con lui )i tifosi laziali sono da ammirare per questo).

Altra “maledizione”quella del tecnico Guttman, sopravvissuto ai campi nazistie e capace di portare il Benfica a vincere la Coppa dei Campioni battendo in finale mostri sacri quali Barcellona e Real! Dopo tali imprese si era visto negare il premio e un adeguamento del contratto e reagendo aveva lanciato la sua maledizione; “D’ora in avanti il Benfica non vincerà più una coppa internazionale, per almeno 100 anni”.  IL Benfica da allora ha giocato e perso 11 finali europee (Contende alla Juventus questo primato). Non é valso un pellegrinaggio della squadra al completo sulla tomba di Guttman, anche quella finale fu persa!

Arrivando ai giorni nostri, Leclerc ha cominciato alla grande il Mondiale di Formula Uno, due vittorie e un secondo posto nei primi tre Gran Premi!

Quarto Gran Premio a casa, il Gran Premio d’Emilia Romagna….. Leclerc ha ricevuto una maglia della Lazio firmata da tutti i giocatori, omaggio non richiesto perché il monegasco non é tifoso della squadra di Formello.  

Da allora un secondo, un quarto un sesto e due corse non terminate.

Sessantanove punti in tre gare contro 47 nelle restanti cinque!

Molti tifosi romanisti non hanno gradito l’ingerenza non richiesta di Lotito di “battezzare”  Leclerc quale aquilotto e da qui é nata la strana sensazione che quella non richiesta ingerenza abbia causato problemi al cavallino!

Caro Leclerc, cara Ferrari, per evitare ulteriori problemi restituite la maglietta della discordia proclamando la neutralitá di una scuderia che é un bene di tutti e quindi neutrale non accettando manovre pubblicitarie che sono dannose al buon nome del cavallino rampante.