Esattamente nel mese di aprile di 52 anni fa veniva lanciata l'Apollo 13, la terza missione lunare statunitense che avrebbe dovuto allunare sul nostro satellite per proseguire le opere di ricerche scientifiche dei suoi predecessori Apollo 11 e 12. 
Ma quell'allunaggio purtroppo non venne mai realizzato a causa di un'esplosione di uno dei quattro serbatoi di ossigeno del modulo di comando. Quel tragico incidente che trattenne con il fiato sospeso tutta l'umanità per la  frase lanciata dall'astronauta a bordo della capsula dall'astronauta Jack Swigert al centro strategico statunitense: "Houston, abbiamo un problema!"... e Houston lo risolse con la sua equipe di tecnici ed ingegneri che consigliarono ai tre astronauti di trasferirsi dalla capsula danneggiata al "Lander", il mezzo concepito per allunare, descrivere un'orbita attorno alla Luna per ridurre al minimo lo spreco di energie della navicella per poi farla rientrare nella traiettoria di ritorno verso la Terra dopo aver percorso circa 400.000 km e toccare felicemente la superficie dell'Oceano Pacifico, portando incredibilmente in salvo tutti e tre i membri dell'equipaggio. E così quello che parve voler essere un disastro tecnologico ed un luttuoso evento si tramutò invece in un successo ed in un trionfo dell'uomo sul fato avverso, e quella frase lanciata con il Myday Myday che contraddistingue la situazione di estremo pericolo nel volo, divenne la chiave risolutiva pronta a sormontare, con la raccolta di tutte le risorse umane, le più imprevedibili e caustiche situazioni. 

Ecco, forse sto esagerando nel voler metaforizzare i due pareggi consecutivi a reti inviolate ottenuti dal Milan contro Bologna e Torino e la conseguente volatilizzazione di quattro preziosissimi punti che verrebbero ad infastidire e non di poco la conquista del suo 19mo scudetto, traguardo molto simile, per spessore ed emotività, al mancato allunaggio di  quella missione Apollo XIII.
Verrebbe quasi da risentire una frase gridata al telefono dal tunnel dell'Olimpico e diretta al CEO Elliott: "Myday ..myday!!.. Mister Paul Singer l'attacco del Milan non riesce più a segnare!!".
Molto probabilmente la mia similitudine apparirebbe alquanto impropria, ma quella missione di Apollo 13 (numero nefasto negli States) il cui compito consisteva nel riportare vari campioni di sassi del suolo lunare per spedirli ai laboratori per il proseguo delle opportune ricerche scientifiche successive al felice allunaggio di Apollo XI (... e guarda caso il Milan è 11 stagioni che insegue nella corsa scudetto) ha invece riportato sulla Terra solo i tre astronauti Ron Howard, Tom Hanks e Kevin Bacon sani e salvi (mentre i Rossoneri hanno posto in bacheca la sola Supercoppa di Doha). Ma lo studio della Luna poteva aspettare e tutto il mondo applaudì quell'eroico salvataggio dei tre pionieri del cosmo ( mentre il popolo del Diavolo aspettava impotente per 11 lunghi anni assistendo pedissequamente all'infruttuoso cambio di ben 8 allenatori ).
Che il CEO del Milan abbia dato risposta o meno al Myday lanciato da Mr. Pioli non è ad oggi ed a nessuno dato saperlo. Un fatto è matematicamente certo, l'attacco del Diavolo non segna dal 6 Marzo scorso quando Olivier Giroud realizzò il gol vincente al Maradona, cui hanno fatto seguito due sole reti anch'esse vincenti, una contro l'Empoli per opera del frizzante terzino Kalulu ed una contro il Cagliari dell'eclettico centrocampista Bennacer... poi il deserto africano, pronto a dichiararci guerra con la sua immensa vastità ed opprimente calura mitigata soltanto nella stagione delle piogge dove il grande Nilo con sua linfa vitalica esonda prima di arrivare al suo immenso delta sul mar Mediterraneo e non prima che le sue acque abbiano superato indennemente le 6 cateratte del Nilo, cioè quei tratti in cui l'acqua non ha una profondità sufficiente per permettere la navigazione e dove l'uomo, con l'aiuto della natura, ha creato delle cascate che sono partendo dal basso corso del Nilo e cioè da Nord a Sud le seguenti: *tra parentesi ho ipotizzato le 6 "cateratte" che il Milan dovrà affrontare da venerdì 15 Aprile a domenica 22 Maggio per arrivare alla conquista del suo mare* 1a - Assuan con la sua famosa diga a circa 1.000 km dalla foce. (15/4 La nostra prima gara in casa contro il Genoa assetato di punti) 2a - La grande cateratta Nubia formante il lago di Nasser. ( 24/4 La nostra seconda gara fuori casa allo Stadio Olimpico contro la Lazio in cerca di un posto in UEFA ) 3a - Tombos nel Sudan nei pressi di Karmah. (1/5 La nostra seconda gara in casa contro i Viola di Italiano in forte rimonta). 4a - Diga Merowe a 350 km da Karthoum. ( 8/5 La nostra seconda gara fuori casa contro....la fatal Verona!!!) 5a - Confluenza  fiumi Nilo/Atbara nel deserto di Monasir. ( 15/5 La nostra terza ed ultima gara del campionato in casa contro l'agguerrita Atalanta di Gasperini ) 6a - Sabaluka, la cateratta più pittoresca che attraversa una formazione di roccia plutonica.
22/5 L'ultima nostra partita che consegnerà ... o la seconda stella all'Inter... o il 3° scudetto al Napoli... oppure il 19° scudetto al Diavolo!!!... Ed io da vecchio tifoso voglio fermamente crederci!!!
Potremo, e solo allora, gridare in coro di aver superato indenni ed orgogliosi... anche le 6 cateratte del grande fiume Nilo!!

Un caro abbraccio.
Buona Pasqua a tutti!
Massimo 48