“Penso che per giocare un certo tipo di calcio servono calciatori funzionali, gente che conosce bene la categoria – ha detto a SkySport il 26 Maggio. Oggi serve occupare bene la categoria. Serve qualcuno che si assuma le responsabilità. Il valore aggiunto è avere tre o quattro giocatori che si dicano le cose in faccia e sistemino le cose. Non dico che il mio spogliatoio sia un disastro ma qualche giocatore con più esperienza non farebbe male”.

Chi conosce Gennaro Gattuso sa che quando il buon Rino parla, non lo fa mai a caso. Sa che parla sempre col cuore in mano, che dice il vero, che le cose le dice in faccia anche se talvolta le sue parole arrivano come schiaffi. 

Ed è in queste parole che chi ha imparato a conoscere Rino ha capito tante cose: il motivo del mancato arrivo di Ibra e Fabregas a Gennaio all’addio anticipato di Leonardo, non ancora ufficiale ma atteso in giornata. E che si era arrivati ai saluti anche con l’allenstore.

Ha vinto la linea verde di Elliot e Gazidis. Non so se una scelta sbagliata o giusta ma almeno una scelta che lascia intravedere un minimo di programmazione. Per anni siamo stati abituati ad ex campioni in cerca dell’ultimo contratto, a parametri zero, a prestiti secchi e ai famosi “giorni del condor”. E per anni abbiamo invocato programmazione, giocatori giovani, gente con voglia di vincere e non giocatori con la pancia piena.

Certo, una scelta drastica specialmente se consideriamo che tanti punti persi dal Milan sono dovuti all’inesperienza della giovane squadra e nel avere mal gestito certe situazioni. Ma almeno una scelta coerente. Ma si sa, noi italiani vorremmo la botte piena e la moglie ubriaca e raramente siamo contenti. 

Ma se rivoluzione sarà almeno speriamo che venga preso l’allenato giusto, un allenatore che sia contento e soprattutto capace di giocare coi giovani, che insegni a giocare a calcio e che l’esperienza giusta. E il candidato numero uno dovrebbe essere Gasperini che tanto bene ha fatto a Bergamo.