Dispiace dirlo, ma così non va bene. Non si dovrebbe usare la parola “odio”, una parola così importante e con significati così forti per un gesto così futile

Odio può e deve essere essere usata per argomenti ben più importanti: io odio il razzismo, il bullismo, un atto terroristico, la violenza sui bambini, il femminicidio, individui che se ne approfittano delle persone anziane o chi si prende gioco di un handicap. Ma non si può odiare una maglia esposta come trofeo sotto la curva.

Certo, un gesto che non condivido e che non avrei fatto. Così come non avrei fatto il “2-2” di Perisic o il “4-0, muti e a casa” di Totti e tanti altri. Chiamiamole goliardate, beffe, scherzi di cattivo gusto, cassanate, belinate se sei Ligure o monade se sei Veneto. Ma non più di tutto ciò. Punto.

Dispiace dirlo, ma così non va bene.
Dispiace anche perché ho sempre avuto rispetto per il buon Acerbi e lo ho sempre ammirato per come ha affrontato a testa alta le vicissitudini che lo hanno afflitto. Ma ieri ha esagerato, specialmente perché la miccia l’ha accesa lui in settimana. Avrebbe dovuto subire il backfire, riderci su e così dimostrato di essere una persona intelligente, un Uomo con la U maiuscola senza far ricorso alla retorica.