Nessun tifoso azzurro avrebbe mai potuto immaginare un epilogo così triste nella notte del turno infrasettimanale dove il Napoli ospita il Cagliari di Maran.
La squadra sarda, nonostante le prime due sconfitte iniziali, si trova ora a pari punti con il Napoli. Il Napoli crea occasioni, macina campo ma è il Cagliari ad essere pericoloso dopo pochi minuti dal fischio d’inizio, con Simeone, che i tifosi partenopei non ricordano con tanto piacere visto la sua tripletta a Firenze che fece uscire definitivamente, due anni fa, i partenopei dalla lotta scudetto.

Gli undici di Ancelotti mantengono i ritmi bassi, in un primo tempo davvero opaco dove gli attacchi sono costanti, ma inconcludenti e il Cagliari si difende in maniera molto organizzata: si gioca molto sulle fasce dove Mario Rui cerca qualche incursione da destra ma tutti i tiri che arrivano ad Olsen sono facilmente intercettabili. L’unica occasione degna di nota è verso i minuti finali, dove c’è il solito Mertens che con una magia genera un filtrante per Insigne che, a botta sicura ma centrale, viene contrastato dal portiere svedese che impedisce l’eventuale vantaggio.
Finisce a reti inviolate il primo tempo con qualche appunto che Ancelotti deve rivedere bene: la squadra c’è ma manca ancora quella precisione davanti alla porta come si era visto anche a Lecce prima del vantaggio di Llorente.

Nella ripresa subito un cambio per Ancelotti: Koulibaly entra per l’acciaccato Maksimovic che prende una botta alla gamba in un contrasto con l’avversario, il giocatore senegalese sarà ancora una volta protagonista in negativo della serata. Il Napoli non riesce a trovare in nessun modo il gol e Ancelotti cerca forze fresche in attacco e fa scaldare le due punte Llorente e Milik.
Gli azzurri inseguono disperatamente il vantaggio soprattutto su calci piazzati: tanti sono i calci d’angolo dove Manolas e Koulibaly, abili nel gioco aereo, riescono molte volte a colpire di testa ma mai ad inquadrare la porta. La squadra preme tantissimo sotto lo sguardo attento di Llorente che a bordocampo durante il riscaldamento soffre insieme ai suoi compagni.  
Anche il Cagliari cerca di ricorrere ai ripari per cercare di mantenere la situazione di stallo: esce l’ex azzurro Marko Rog ed entra Lucas Castro fuori anche Simeone, riempito di fischi dai tifosi, per il giovane Cerri. Ancelotti sguinzaglia i suoi attaccanti in modo da avere più qualità: entra Llorente ed esce Insigne, non una partita brillante per il napoletano, per dare spazio a Milik.
Il Napoli gioca a tutto spiano in attacco ma sarà tutto inutile nonostante i molti tentativi. Dopo un rigore recriminato per un presunto fallo di mano di Klavan che, però, la tocca di spalla, il Napoli subisce la” dura legge del gol” e viene beffato: dopo 80’ minuti di puro dominio azzurro dove il Cagliari si è difeso, i rossoblu trovano inaspettatamente il vantaggio a pochi minuti dalla fine. Castro gela il San Paolo, è proprio il “Pata”, infatti, che incorna su cross di Nandez, Meret non può fare davvero nulla per impedire la rete.
E come se non bastasse piove anche sul bagnato.
Koulibaly viene espulso per proteste perché reclamava un fallo su Llorente poco prima del gol ma l’arbitro Di Bello non apprezza ed estrae il cartellino rosso metafora di una serata amarissima per il Napoli.

Esulta, invece, il Cagliari di Rolando Maran che riesce ad espugnare il San Paolo, successo per i sardi che mancava dal 2009 dopo ben sette sconfitte consecutive contro gli azzurri.
E’ una doccia fredda per il Napoli, che aveva dominato in lungo e in largo, ma si sa, il calcio è anche questo.
Mancava forse un po’ di lucidità in alcuni giocatori: Lozano non brilla particolarmente, lontano parente da quello visto a Torino. Neanche Insigne sembra attraversare un momento strabiliante, con solo qualche giocata che non impensieriscono la retroguardia rossoblu. Seconda sconfitta pesantissima per il Napoli che è già lontano 6 punti dall’Inter, che sembra un rullo compressore realizzando un bottino pieno di vittorie, ma Ancelotti non sembra preoccupato per la classifica. “Il Napoli ha fatto un'ottima partita. Si poteva fare meglio, come sempre. Ma bisogna stare attenti a giudicare le prestazioni dai risultati, io questo non lo faccio, non ci sto. La classifica la preoccupa? Visto che volete trovare la critica per forza, dico che sì, la classifica piange, quindi stasera piangeremo tutti... Non mi preoccupa, assolutamente no" - afferma il tecnico azzurro.

Dall’altra parte si parla già di un Cagliari che sa di Europa, vengono esaltati gli 11 di Rolando Maran che espugna un campo difficilissimo quale il San Paolo dove l’allenatore trentino non vinceva da molto tempo. Il Cagliari è stato abile a difendersi dal tornado azzurro, riuscendo ad addormentare quasi la partita e a colpire alla prima occasione: ottimi Ionita e Pisacane, proprio il giocatore napoletano, che però ha ammesso di non tifare per il Napoli, è riuscito a contrastare gli attacchi azzurri e ad andare più di una volta vicino al vantaggio.  
Sicuramente è troppo presto per emanare verdetti da entrambe le parti: molti vedono ancora il Napoli in piena corsa per la lotta scudetto, altri invece restano molto scettici al riguardo. Ancelotti dovrà ripartire da questa sconfitta, conscio del fatto che il match è stato anche viziato da una notevole sfortuna visto che i partenopei hanno preso ben due legni (entrambi con Mertens) e hanno trovato la porta avversaria davvero stregata con l’ex Roma davvero in forma.
Non è stato il miglior Napoli finora e questo il tecnico lo sa bene che già è pronto per preparare la prossima partita dove il Napoli ospiterà, domenica nel lunch match, il Brescia di Corini che sembra fare più punti in trasferta che non in casa. Un’occasione da non sprecare per il Napoli che deve subito smaltire questa sconfitta per ritornare a quello delle prime partite.