Dopo la sofferta vittoria col Brescia, il Napoli cerca di ripartire in Champions per bissare la splendida partita giocata col Liverpool. Sulla carta il modesto Genk doveva essere la “squadra cuscinetto” del girone specie dopo i 6 gol presi dal Salisburgo ma quella in Belgio sarà tutt’altro che una semplice passeggiata.
Il Genk nella sua Luminus Arena è un fortino: i belgi hanno perso solo 2 delle 11 gare di Champions e non perde da cinque turni nel proprio stadio.
Contro i campioni del Belgio, Ancelotti fa discutere fin da subito per le sue scelte di formazione.
A sorpresa Lorenzo Insigne rimane in tribuna e al suo posto Fabián Ruiz dal primo minuto decidendo così di dare spazio a due dei calciatori che non hanno impattato ancora del tutto con il gioco ossia Milik e Lozano  in un attacco del tutto nuovo. Ad inizio partita il Napoli cerca subito di imporre il proprio gioco, Callejón cerca di intimorire la difesa avversaria ma è Milik a sciupare una clamorosa occasione al 15’ ,quando su cross di Mario Rui, Callejón la ribatte, il portiere Couke mette sul palo ma è il polacco che da terra spara alto sulla traversa. Il Genk non sta a guardare e ci prova con Hrsovsky che calcia addosso al compagno Cuesta e la deviazione pericolosa stava quasi per sorprendere Meret. 
Al 21’ il Napoli è già costretto ad una sostituzione: problemi fisici per Mario Rui e al suo posto entrerà Malcuit che sarà uno dei pochi a produrre occasioni sulla fascia. La differenza tra le due squadre, che doveva essere tatticamente immensa, sembrerebbe del tutto essere scomparsa ed il Genk prende coraggio e non si fa intimorire dal blasone dell’avversario e col suo giocatore meglio piazzato Samatta cerca più volte delle conclusioni dal limite visto anche l’ottimo piede del tanzaniano.
Alla mezz’ora, c’è un’altra occasione clamorosa per il Napoli: sugli sviluppi di un corner Koulibaly calcia, prodigioso l’intervento di Hrsovsky che salva sulla linea ma è ancora una volta Milik a non essere incisivo e spara alto il pallone dell’1-0. Finisce il primo tempo con tanti rimpianti per il polacco che ha sciupato tantissime occasioni nitide. Ancelotti nella ripresa lancia Mertens al posto di Elmas mentre un timido Lozano, ancora una volta fuori ruolo, si fa vedere davanti senza mai riuscire a concretizzare vere azioni di gioco. Il secondo tempo è davvero sottotono per il Napoli che guarda il Genk sperando in qualche sbavatura degli avversari, i padroni sono spinti dal proprio pubblico e cercano di addormentare la partita per poi avere l’ occasione di vincere la partita grazie a Hagi, figlio d’arte del grande Gheorghe,  che riceve un regalo da Allan: il brasiliano scivola sul pallone in area e il  giovane talento la tira ad un soffio dal palo.  Il Napoli ci prova nei 3 minuti di recupero ma la partita finisce a reti inviolate, con una squadra che sembra davvero irriconoscibile e senza un’identità ben definita. Sul banco degli imputati c’è Ancelotti criticato fin da subito per la scelta di mandare Insigne in tribuna premiando Fabián Ruiz che non ha per nulla brillato nella partita e che, anzi, si becca un giallo inutile su una ripartenza pericolosa del Genk, per fortuna dello spagnolo non era un occasione nitida da gol poiché poteva meritare anche l’espulsione. L’unica cosa che sembrerebbe salvarsi è il reparto difensivo: Manolas e Di Lorenzo impeccabili a spazzare il pericolo belga ma è ancora una volta Meret che con un tuffo salva su un tiro di Berge dopo l’ennesimo regalo di Allan. Neanche Llorente cambia il risultato finale, un 0-0 che sa di sconfitta  per il Napoli.
La squadra ha sicuramente sottovalutato l’avversario e non si aspettava un’intensità così elevata da parte degli uomini di Felice Mazzu, allenatore di origini calabresi che più volte ha ha ammesso di voler allenare in serie A. Impresa che ha sapore di vittoria per i “piccoli” del Genk dopo l’esordio amaro in Austria.
Ma Ancelotti non vede tutto nero: “E’ stata una buona partita. Abbiamo avuto l'opportunità di sbloccarla. Siamo stati poco efficaci nella finalizzazione, anche un po' sfortunati con tre pali. Nel finale abbiamo spinto, ma gli spazi erano chiusi. Abbiamo rischiato qualcosa soltanto su una scivolata, per il resto abbiamo controllato bene. L'impegno della squadra c'è stato. E' un punto in più, ce lo prendiamo”. Adesso servono due grandi prestazioni contro gli austriaci del Salisburgo, dopo la sosta per le nazionali, se il Napoli vuole ancora vedere il sogno Europa per poter restare ancora nel sogno ottavi.