Non chiamatelo "calcio d'agosto".
Juventus- Napoli è sempre stata una partita a sé ed assume una notevole importanza seppur alla seconda giornata di campionato. Sarà stata una mattinata amara di inizio settembre per i tifosi del Napoli dopo la sconfitta contro la Juventus. Il cuore azzurro non è bastato, un autogol beffardo rovina un'impresa che sarebbe stata a dir poco eccezionale. Entrambe le squadre hanno mostrato, comunque, delle mancanze in difesa portando, ancora una volta, a miriadi di gol in queste giornate iniziali di campionato che sono state sempre più ricche di goal.

La Juventus riabbraccia il pubblico, quello dell'Allianz presentandosi in campo con i titolarissimi. Sulla carta i grandi acquisti bianconeri fanno ben sperare: tra i grandi nomi spicca il gioiellino Matthijs De Ligt sotto i riflettori per il suo esordio da titolare con la maglia bianconera, partita di certo non irresistibile per l’olandese. Il Napoli, nonostante i 4 gol subiti e la pioggia di critiche ricevute per il suo gioco a Firenze, ripropone il suo modulo 4-2-3-1. La squadra azzurra, nei momenti iniziali, sembrerebbe tenere buoni i ritmi, riesce a sopraffare la Juventus e addirittura va vicinissimo al vantaggio con un guizzo di Allan ,che con un destro dal limite, fa riscaldare i guantoni di Szczesny. Sembrerebbe mettersi bene per gli uomini di Ancelotti ma un cambio bianconero influenzerà completamente la partita: esce De Sciglio, che prende una botta durante un azione, ed entra Danilo. Da un calcio d'angolo (che chiede ancora pietà) battuto malissimo dal Napoli s'innesca il contropiede bianconero che con uno straripante Douglas Costa serve, sulla destra, proprio Danilo che insacca il vantaggio della Juventus dopo appena 26 secondi dalla sua entrata. L'ex Manchester City, rientrato nello scambio con Cancelo, può gioire: esordio e già primo gol. L'Allianz è una bolgia e il Napoli è in uno stato di puro sbandamento: idee sterili e qualche tentativo sporadico viene placato dal muro bianconero Chiellini-Bonucci. Questo stato confusionale si protrae quando Gonzalo Higuaín segna il 2-0. Il Pipita , che sembrerebbe non farsi troppo crucci contro la sua ex squadra tanto da risultare una delle sue vittime preferite (in 8 partite contro il Napoli ha segnato 6 goal), vince un rimpallo battendo sia Manolas che Koulibaly e spiazzando definitivamente Meret. La Juventus sembra dilagare e il Napoli a stento riesce a fermare questa furia e vede lo spettro del 3-0 quando Khedira, dal limite, prende l’incrocio dei pali deviando leggermente con la schiena di Meret ma fortunatamente per il Napoli la palla non entra in rete. Finisce il primo tempo con il doppio vantaggio della Juve e Ancelotti decide di dare una scossa alla sua squadra: cambia modulo. Ripropone un 4-4-2 con due cambi che si riveleranno efficaci: Mario Rui per Ghoulam ma soprattutto l’esordio del messicano Hirving Lozano al posto di un sottotono Insigne, lontano parente di quello visto sabato scorso. Sarà proprio El Chucky a cambiare le sorti della partita quando la Juve sembrerebbe aver abbassato la guardia dopo l’inizio asfissiante della squadra di Sarri, che convalescente, dal box vede la sua squadra soffrire. Un Napoli insistente, propositivo, totalmente diverso dal primo tempo. Meret deve dire di no a una conclusione di Matuidi ma durante un buon momento arriva la doccia fredda: il 3-0 di Ronaldo che sembrerebbe aver chiuso definitivamente la partita ma si sa il pallone è rotondo e il calcio sempre regala grandi emozioni. Il Napoli ha una reazione di orgoglio e non ci sta a subire un’umiliazione del genere. Al 60’ la Juventus abbassa notevolmente l’intensità, stanca dopo l’inizio dirompente ed è qui che viene fuori la grinta del Napoli. Il Napoli si procura un calcio di punizione dove di testa stacca Kostas Manolas che firma il momentaneo 3-1. Il buon momento del Napoli continua grazie a Lozano che regala il 3-2 al suo esordio in maglia azzurra. El Chucky, infatti, aveva  detto di aver sempre segnato all’esordio ed infatti ,oltre al gol, sarà lui a tenere vive le speranze del Napoli anche con le sue giocate fresche che scioccano un po’ la difesa juventina. Il pubblico dell’Allianz è ammutolito, vede la sua squadra cedere quando all’81 da una punizione nasce il gol di Di Lorenzo, primo gol in azzurro per l’ex Empoli. 3-3. Il Napoli esplode di gioia sembra riaver messo in careggiata una partita che rischiava di dilagare, ma se da una parte il calcio regala gioie dall’altra la delusione è dietro l’angolo. L’arbitro assegna 3 minuti di recupero, un’eternità per il Napoli che sta col fiato sospeso aspettando che l’arbitro fischi quanto prima il finale. Ed ecco che arriva una beffa clamorosa. Punizione per la Juventus per fallo di Elmas, il calciatore macedone è subentrato ad uno sfinito Allan, Pjanic batte la punizione ma Koulibaly, nel tentativo di spazzare la palla “avvelenata”, ci mette troppa intensità gettandola, invece, nella propria rete. Autogol, 4-3 della Juventus e disastro che nei minuti finali fa svanire ogni sogno di gloria. Finisce così, un altro 4-3 ma questa volta non a favore del Napoli. Il giocatore senegalese è subito vittima dei primi sfottò sul web da parte di tifosi avversari però c’è sempre il sostegno, seppur misto con un po’ di amarezza, dei tifosi del Napoli che rassicurano il proprio beniamino. Koulibaly si scusa sui suoi social ma il dato ormai è tratto, il Napoli esce sconfitto dall’Allianz.

Ancelotti deve rivedere sicuramente qualche cosa nel suo modulo: primo tempo completamente regalato alla Juventus, centrocampo molto debole con un Zielinski che non sembrerebbe trovarsi a suoi agio nel modulo iniziale. In difesa invece l’ottima risposta di Manolas ,seppur qualche imprecisione sul gol del Pipita, ma a destare preoccupazione è la condizione di Koulibaly che dopo il rientro dalla Coppa D’Africa, dove il suo Senegal ha perso in finale con l’Algeria, sembrerebbe essere lontano dal difensore fisico che tutti conosciamo e oltre all’autorete, ha sulla coscienza anche numerosi nella partita con la Fiorentina. Quel numero 7 affianco ai gol subiti (in due partite) è un campanello d’allarme per Ancelotti che dovrà rivedere qualcosa e raffinare quanto possibile la complicità tra il greco e il senegalese. Il Napoli, anche se difficile, può guardare l’altra faccia della moneta: il suo Lozano  ha ribaltato completamente la partita ma anche il giovane Di Lorenzo che oltre al gol, è stato autore di un’ottima partita dopo essere stato attaccato aspramente nell’esordio con la Fiorentina (a tal punto da essere in dubbio nel ballottaggio con lo stesso Maksimovic) riuscendo più volte a vincere contro un grande colosso quale Ronaldo. E’ dura. Sarà sicuramente difficile per il Napoli ripartire dopo questa batosta clamorosa. Agonia che sembra essere infinita anche perché le squadre non scenderanno in campo se non verso metà settembre in vista della sosta per la  Nazionale che dovrà affrontare prima, giovedì, l’Armenia e poi domenica la Finlandia per le qualificazione agli europei 2020 .
Il Napoli, d’altra parte, può essere contento del proprio scatto d’orgoglio che stava cambiando la partita ma c’è ancora molto da lavorare nelle file azzurre soprattutto in vista dell’esordio al San Paolo, completamente restaurato in seguito anche alla Universiadi. Infatti arriva la Sampdoria di Di Francesco e il Napoli intende fare bella figura davanti al suo pubblico.