Così come l’anno scorso anche stavolta il Napoli non delude al suo esordio in Champions al San Paolo contro i campioni in carica del Liverpool di Jürgen Klopp. Un 2-0 rotondo fa ben sperare la squadra di Ancelotti che fa festa insieme ai suoi tifosi in una notte che di certo non si potrà dimenticare facilmente.

Il Napoli ripropone il 4-4-2 con quasi gli stessi giocatori della scorsa partita contro la Sampdoria, stavolta titolare Manolas affianco a Koulibaly. Il Liverpool con il suo 4-3-3 e con i soliti Salah, Firmino e Manè che spaventano (e non poco) la retroguardia azzurra. Nei primi minuti il Napoli sembra difendersi dall’onda d’urto del Liverpool che con Salah è pericoloso soprattutto nelle ripartenze ma uno strepitoso Koulibaly riesce a placare più volte l’ex romanista. Fabián Ruiz ci prova due volte a concludere ma il suo connazionale Adrian sventra il pericolo.
Finisce 0-0 il primo tempo con tante occasioni da entrambe le squadre che si studiano a vicenda senza mai concretizzare e al Napoli sembra di rivedere lo stesso scenario dello scorso anno.

Nella ripresa gli azzurri vanno vicinissimo al vantaggio con Mertens però il portiere compie un miracolo, realizzando una parata con un guizzo clamoroso. Persino il giocatore belga, incredulo, non si capacita, scuotendo la testa, e chiedendo al portiere come ha potuto realizzare una parata del genere. Ancelotti cerca di movimentare la partita con dei cambi: esce Insigne per Zielienski ma soprattutto Lozano per Llorente al suo esordio assoluto in Champions con la casacca azzurra mentre Klopp manda in campo Wjinaldum per Milner. Siamo al 70’ la stanchezza si fa sentire da entrambe le parti tant’è che Allan, afflitto dai crampi, è costretto a chiedere la sostituzione facendo subentrare il giovane macedone Elmas.
Il Liverpool comincia a sgretolarsi e il Napoli non vuole porre la parola fine a questa partita.
Con l’ultima energia rimasta in corpo Callejón entra in area ma viene steso da Robertson e per l’arbitro Brych non ci sono dubbi: è calcio di rigore. L’arbitro tedesco, che nel 2017 aveva arbitrato la finale di Cardiff tra Juventus e Real Madrid, consulta anche la VAR però non cambia la sua decisione e concede comunque il penalty agli azzurri. Dal dischetto Mertens non sbaglia ed esplode il San Paolo in una bolgia.
Klopp chiede ai suoi di crederci e di continuare ad attaccare ma oramai i calciatori del Napoli hanno l’adrenalina in corpo e tentano il tutto per concludere al meglio questa manciata di minuti finali.
Il Liverpool però è stanco fisicamente e psicologicamente colpito dal gol dopo una partita di grande dinamismo, e si sa, anche i più grandi commettono degli errori: Virgil Van Djik, pasticcia in un disimpegno di cui ne approfitta il fermo e attento Llorente che recupera palla e sigla il 2-0 che chiude definitivamente la partita nel recupero.
Partita non brillante per il grandioso difensore olandese ex Southampton, premiato come miglior difensore nell'UEFA Club Football Awards, che già in precedenza si era perso Mertens al momento della parata decisiva di Adrian.

Il triplice fischio è un tripudio al San Paolo dove il Napoli, con cuore e grinta, sconfigge gli uomini di Klopp. A brillare sotto i riflettori è uno strepitoso Mario Rui (forse una delle migliori partite da quando veste la maglia del Napoli). L’ex Empoli non si è di certo fatto spaventare dalla fisicità di Manè e si fa trovare pronto nel contrastare Salah. Partita da 10 anche per Koulibaly che sventra più volte il pericolo Reds. Qualche sbavatura di troppo, invece, per Manolas dove un suo errore stava costando caro al Napoli. Il greco, infatti, svirgola malamente un pallone che è diventato un assist per Salah che tira con un sinistro nell’angolino ma l’egiziano incontra i prodigiosi guanti di Meret che realizza ancora una volta delle parate che valgono quanto gol.
Se ci sono state tante luci non sono mancate, però, le ombre in questo Napoli spettacolare: Insigne mostra di non avere ancora recuperato del tutto la sua migliore forma, il capitano azzurro non ha quel mordente davanti alla porta e sciupa, più volte, delle nitide occasioni. Non convince nemmeno Fabián Ruiz che, salvo per alcune conclusioni, è ancora lento e impacciato nonostante i riflettori siano puntati tutti su di lui per il grande Europeo con l’Under 21 dove lo spagnolo è stato elogiato da tutti per la sua tecnica sopraffina.  

Insomma, c’è spazio per tutti, sia in positivo che in negativo, in questa giostra guidata da Ancelotti, ma non è il momento di parlare di tattica.
Il tecnico azzurro, ora, si gode la vittoria e scherza anche nel post partita con Klopp, dicendogli di non preoccuparsi perché anche l’anno scorso i Reds persero al San Paolo, però poi vinsero la Coppa dalle grandi orecchie.
Questa è l’ironia e la classe che contraddistingue un uomo come Ancelotti, che a queste serate europee è abituato e che con la sua squadra può dire la sua in un girone alla portata del Napoli.

Nel prossimo impegno europeo gli azzurri hanno una trasferta in Belgio contro il Genk che è stato strapazzato 6-2 dagli austriaci del Salisburgo. Sicuramente non sarà temibile come il Liverpool ma, si sa, in Champions nulla è scontato.