Siamo agli ottavi.
Certo, è il risultato minimo, ma ci siamo; dopo aver mancato i Mondiali del 2018 siamo tornati e lo abbiamo fatto in grande stile, annichilendo le prime 2 avversarie che si sono poste sul cammino: 3-0 con la Turchia, 3-0 con la Svizzera, 6 gol fatti, nessuno subito e un gioco che a tratti ammalia, con interpreti che sono un'orchestra coordinata alla perfezione da Roberto Mancini. 

Analizzando l'intera prestazione della squadra, Donnarumma, seppur poco coinvolto, risulta fondamentale, sia per la sicurezza che infonde, sia per l'intervento salvifico su Zuber. Il resto della difesa è a dir poco granitico: Chiellini (autore di un gol giustamente annullato) alza bandiera bianca al 24', per lasciare posto ad Acerbi, che assieme a Bonucci (e poi Toloi), non lascia passare nulla o quasi, gestendo in particolare una costruzione dal basso spesso pericolosa ma molto efficace per saltare la prima linea di pressing degli svizzeri.
Gli esterni bassi sono un nostro punto di forza impressionante: Spinazzola è in stato di grazia, quando punta l'avversario è probabile che segua un'azione pericolosa e riesce a rivelarsi utile anche in fase difensiva, così come Di Lorenzo, che permetterà a Florenzi di recuperare in piena calma, senza affrettare nulla; la fascia è in ottime mani (o piedi, in questo caso).

È però il centrocampo ad essere il vero fiore all'occhiello della nostra Nazionale: Locatelli è definitivamente esploso, con una doppietta non casuale (l'azione del primo gol al 26' la inizia lui con un lancio di prima verso Berardi e la chiude con uno scatto di 60 metri verso l'area avversaria, al 52' indirizza una staffilata chirurgica che Sommer può solo guardare). Jorginho è un metronomo impareggiabile, tiene palla e la fa girare, dettando i ritmi e gestendo la situazione a metà campo: non a caso è un titolare della formazione campione d'Europa. Barella invece è il solito motorino instancabile, mai fuori giri, mai un intervento inutile, sempre presente e pronto a correre, ma che riesce a proporsi con costanza anche in attacco, fornendo un ottimo apporto alla manovra.
L'attacco, seppur buono a livello di prestazione generale, pecca probabilmente di concretezza: troppe occasioni buttate al vento da Berardi ma specialmente da una Scarpa d'oro come Immobile (a proposito, che ha fatto di male Belotti per non entrare in una gara dove la punta è stata evanescente per 89 minuti, salvo segnare un bel gol a giochi chiusi?). Insigne a volte si mostra un po' lezioso, ma il suo apporto è comunque importante, ha sicuramente i colpi per decidere le partite: un aspetto fondamentale quando si parla di fase ad eliminazione diretta. Berardi è partito di nuovo titolare a scapito di Chiesa ed è sempre difficile scegliere chi sia meglio: entrambi hanno un ottimo dribbling, entrambi possono creare occasioni da gol ed entrambi riescono a tornare a metà campo per accorciare la squadra.

In vista del Galles, mi auguro che Mancini dia spazio a chi non ne ha avuto: Sirigu o Meret, Bastoni, Verratti se se la sentirà, Bernardeschi (dovrà pur provarla la giocata prima o poi!), Emerson e il sopracitato Belotti, per poi inserire il giovane Raspadori, un'arma potenzialmente letale a partita in corso.                                                     
Comunque vada, ho fiducia nel nostro mister e nelle sue decisioni, il gruppo c'è ed è affiatato, ma dispone di singoli con doti fuori dall'ordinario. Ci siamo presi gli ottavi, prendiamoci anche il primo posto e dimostriamo all'Europa che sì, siamo tornati.
E che questo è solo l'inizio.
Forza Azzurri!