Ci siamo. 9 anni dopo, l'Italia conquista una semifinale di un Europeo e lo fa battendo la Nazionale al primo posto del ranking FIFA: il Belgio, squadra temuta e considerata una favorita alla vittoria finale.

La partita è stata giocata magistralmente dagli Azzurri, che sarebbero passati in vantaggio già al 13', salvo vedersi il gol giustamente annullato per il fuorigioco di più giocatori. Poco male, perché alla mezz'ora il gol è arrivato per davvero: palla in avanti, Immobile non la prende, la difesa belga respinge, intercetto azzurro e palla a Barella, che dribbla in mezzo ai Diavoli Rossi e scaraventa un missile a incrociare nella porta di Courtois: 0-1.
Dieci minuti più tardi e arriva anche il raddoppio, grazie ad un'inspiegabile scelta della difesa belga di lasciare praterie a Insigne, che non se lo fa dire due volte e mette in atto il suo amato destro a giro per il secondo gol dell'Italia: 0-2. Neanche il tempo di esultare che uno strepitoso Doku arriva in area e furbamente si lascia cadere dopo un leggerissimo contatto con Di Lorenzo: rigore e gol di Lukaku, che si permette pure di zittire Donnarumma: 1-2.
Il secondo tempo è fatto di sofferenza e di salvataggi miracolosi, uno su tutti quello di Spinazzola fatto coi glutei, grazie ad un tiraccio debole di Lukaku, che risulterà poi decisivo, perchè al triplice fischio sono i ragazzi di Mancini a fare festa, mentre il Belgio, giunto all'ennesimo fallimento della sua generazione d'oro, non può che fermarsi e chiedersi come mai anche questa volta siano gli altri a fare festa.

Guardando i singoli, Donnarumma è stato strepitoso, fermando un tiro potente e preciso di De Bruyne e intercettando i palloni crossati dagli esterni belgi, aiutato da una difesa compatta e solida come al solito: fondamentale il ritorno di Giorgione Chiellini, un monumento della nostra squadra.
Spinazzola ha giocato la solita partita da fenomeno, correndo avanti e indietro per il campo. Purtroppo per lui, l'Europeo è finito; rottura del tendine d'Achille e sgroppate rimandate molto probabilmente al 2022. Jorginho si è confermato sui suoi livelli, che ormai non fanno più notizia. Barella, oltre al ruolo di motore instancabile, questa volta ha trovato anche il gol, mostrando le sue ottime doti tecniche. Anche Verratti ha messo in luce la sua intelligenza calcistica, giocando palloni semplici ma sempre utili.

Invece, a conferma di quanto detto negli articoli precedenti, questa squadra ha un problema serio con l'attaccante centrale: Immobile è stato evanescente per tutta la partita fino alla sua sostituzione e il subentrato Belotti, che ha svolto il compito di prendere falli e far salire la squadra mantenendo il possesso, non si è reso particolarmente pericoloso. In vista della Spagna sarà bene che Mancini scelga attentamente chi far giocare, ormai non sono più ammessi errori di nessun genere. A risollevarci il morale ci sono però gli esterni: Insigne e Chiesa sono stati una gioia per gli occhi, giocando sempre per il bene della squadra e mai per mettere solo in mostra le loro altissime qualità tecniche. Poter lasciare gente come Berardi e Bernardeschi in panchina è un gran lusso per questa nazionale, sono tutte armi che a partita in corso possono lasciare il segno.

Ora ci aspetta nuovamente Wembley, contro una Spagna che ha vinto con difficoltà con la Svizzera, ma che non andrà assolutamente sottovalutata. Ci andiamo con uno Spinazzola in meno, ma la squadra proverà a vincere anche per lui, sognando la finale dell'11 luglio, per vivere altre "notti magiche".