NOTA della redazione per i blogger: per il mese di febbraio, sono stati sospesi i voti agli articoli, ecco perché tutti i blogger ricevono una bassa valutazione con il voto 1; vogliamo dunque chiarire che non è un giudizio negativo al pezzo qui proposto. Grazie per continuare a scrivere su VxL.



“Esiste un momento in cui le parole si consumano, ed il silenzio inizia a raccontare”...
Cit. Khalil Gibran

Nel profondo di ogni essere umano esiste un cumulo di parole, frasi, pensieri mai proferiti, forse per furbizia, forse per codardia, o forse per tutelare l’interlocutore da un giudizio tranciante, cattivo, spietato, si preferisce mentire o meglio ancora tacere.
Il silenzio è delirante, lascia sospesi, riempie di dubbi, è forse la punizione più severa che una persona possa subire, la forza distruttiva dell’indifferenza non ha eguali, consuma l’anima, contorce in un turbinio di domande che non avranno mai risposta e per tutti ha sempre lo stesso suono: PERCHE’?
Il disagio provato a causa del silenzio altrui è sfiancante, corrode dentro, rende insicuri, fa sentire inadeguati, modifica la percezione del mondo esterno.

Ma il silenzio non è solo indifferenza, è molto di più..
Ascoltare il silenzio può condurre alla pazzia, misterioso e ticchettante, un orologio da fissare: ore, minuti e secondi che non passano mai, rendersi conto che il silenzio assume la stessa forma della solitudine.
Il silenzio è riflessione, il silenzio è il muro che si interpone tra se stessi ed il resto del mondo, volontario o meno, persegue una linea invisibile che contraddistingue il proprio io dalla materialità quotidiana.

L’introspezione profonda dovuta al silenzio è un monologo, il morso della coscienza che ciclicamente ci mette di fronte ad uno specchio privi delle maschere che puntualmente ogni giorno indossiamo, maschere che usiamo per mentire al lavoro, con la famiglia e gli affetti, ma non possiamo mai mentire a noi stessi, non possiamo nasconderci di fronte al silenzio.

Aberrante il silenzio ci circonda e mette a nudo tutti i nostri ma, tutti i nostri se, mette a nudo l’emotività alla ricerca di quel perché capace di stravolgere dubbi e strutture mentali, alimenta la ricerca di un equilibrio di natura instabile senza soluzione di continuità, alimenta una ricerca priva di soluzione..

Amo il silenzio e forse non comprendo nemmeno quanto, il silenzio in fin dei conti è semplice, ci permette (mi permette) di essere chi vogliamo, ascoltare sogni e desideri nascosti, ci aiuta a mettere ordine, ma soprattutto capire che quello che siamo non sempre coincide con quello che ci portiamo dentro.
Il silenzio non è solo assenza di rumore e parole, ma è ascolto e comprensione del nostro lato oscuro, senza la cui conoscenza non potremmo aprirci agli altri e vivere una vita felice e piena.

Le zone d'ombra sono insite nell'animo umano, il lato oscuro ha svariate forme e sfumature, che poi sia il gioco, il sesso, l'alcool, la droga o chissà cosa è relativo, viviamo nell'epoca del consumismo sfrenato che di per se è già un vizio.

Violenza estrema, deliri di onnipotenza, frustrazioni varie, l'animo umano è talmente complesso da risultare impossibile da classificare in maniera semplicistica in una qualsiasi categoria.

Ed io? Uso VXL come una valvola di sfogo, uso questo spazio per trasformare il silenzio in parole, le ombre in pensieri, alla costante ricerca di quella verità definitiva che non mi appartiene e non mi apparterrà mai, l'unica vera verità è la storia, il passato, le azioni che ci hanno contraddistinto o meno nel tempo, il presente non esiste, il futuro è adesso e tra un attimo sarà già storia. 

Invidio quelle persone capaci di agire sempre e comunque, invidio la loro risolutezza, la loro capacità di decidere in fretta come se non avessero dubbi o problemi, invidio la loro capacità di dominare gli eventi senza lasciarsi sopraffare dalle circostanze, invidio in sostanza quelle persone capaci di ignorare il silenzio e le sue mille sfaccettature.