Ormai abbastanza adulto da non vivere più lo sport in maniera morbosa e passionale come un tifoso ultrà, mi approccio agli eventi calcistici con gli occhi di chi cerca un buon spettacolo di cui godere in compagnia, sperando di trovare trame di gioco fantasiose o quantomeno gesti atletici degni di nota.
Inutile girarci intorno, il calcio è cambiato data la quantità di eventi di cui fruire durante il corso di tutto l’anno, ed è cambiato anche il modo di approcciarsi ad essi da parte degli appassionati, merito o colpa della tv che permette di guardare qualunque campionato si voglia, oltre a poter seguire quasi tutti gli eventi grazie allo “spezzatino”, togliendo forse un po' di passione, sostituita dall’occhio critico del sempre meno tifoso e sempre più appassionato che si dedica al calcio per trovare un intrattenimento di qualità e perchè no, anche una fonte di guadagno attraverso il calcio scommesse.
Questo sport, se ancora si può definire tale, anno dopo anno diventa sempre più veloce e tecnico, ed anno dopo anno diventa sempre più mortificato da un’assurda regola chiamata fuorigioco, che ha sì segnato la storia di questo sport, ma ad oggi data la prestanza atletica dei calciatori risulta quanto mai antiquata, ogni domenica quanti goal bellissimi vediamo annullati per un alluce al di là dell’ultimo difensore? Tale misura costituisce realmente un vantaggio?

Nell’ultima giornata di Champions abbiamo visto l’Inter vedersi negato prima un rigore sacrosanto per un fuorigioco millimetrico di Lautaro e poi un bellissimo goal annullato a Correa, oltre al goal annullato a Vlahovic contro il Maccabi per una “testa” oltre l’ultimo difensore.
Tale dibattito ha radici vecchie e profonde, ed il fuorigioco semi automatico non serve certo a migliorare la situazione quanto piuttosto a peggiorarla ulteriormente, aumentando ancor di più il rammarico in chi gioca e in chi guarda.

Molti sostengono che con l’abolizione del fuorigioco non sarebbe più calcio ma un altro sport, ma sarebbe realmente così? Vedremmo semplicemente più difensori correre all’indietro anzichè in avanti, anche perchè la coralità tecnica ed atletica raggiunta in questo decennio non permetterebbe certo di ritrovarsi attaccanti che stazionano stabilmente in area avversaria, ed anche fosse, il bomber di turno non verrebbe certo lasciato solo, aprendo a nuovi moduli ed una nuova evoluzione di questo sport (o spettacolo, scegliete voi la definizione più appropriata), riscoprendo magari vecchi ruoli come il libero a vigilare dietro la linea di difesa per intriganti uno contro uno e squadre più lunghe in modo da esaltare le capacità balistiche dei calciatori.

Ovviamente un passaggio del genere sarebbe epocale e prima di renderlo effettivo andrebbe sperimentato a lungo con amichevoli in serie, magari nel periodo estivo per poterne percepire le reali potenzialità che secondo me diverrebbero illimitate.