Con l'arrivo alla presidenza nell'estate 1954 dell'imprenditore ed editore Andrea Rizzoli nonché la nomina in qualità di vice del cognato Mimmo Carraro successiva all'acquisto della società A.C. Milan da parte del padre Angelo tre anni prima, inizierà per la squadra rossonera un periodo magico che la condurrà alla conquista di ben tre scudetti in soli cinque anni.  Il neo presidente Andrea sarà in sede tutti i giorni seguendo meticolosamente la società e la squadra, inoltre grazie al suo buon fiuto acquisterà oltre al portiere Lorenzo Buffon, il nostro nonno Cesare Maldini, l'argentino Ricagni, il danese Sorensen, due assi svedesi quali Gunnar Nordhal e Niels Liedholm, ed in ultimo l'uruguaiano Juan Alberto Schiaffino, campione del Mondo con la sua nazionale e stella del calcio mondiale. Della sua persona se ne ricorda, oltre all'innata valenza sportiva anche un aspetto un po' comico, vale a dire la tirchieria. Infatti si narra che un giorno il presidente gli abbia detto: "Se lei fosse un dirigente del Milan farebbe sicuramente dipingere di rossonero la pelle dei giocatori per risparmiare sul costo delle maglie!"     Ma al di là delle battute, Schiaffino era veramente un giocatore raffinato ed un regista straordinario e, anche grazie alla sua valenza la squadra vincerà tre scudetti nelle stagioni 1954/55, 1956/57 e 1958-59.

Questa la prima di quelle tre formazioni vincenti: Buffon, Silvestri, Zagatti, Liedholm, Maldini, Bergamaschi, Soeresen, Ricagni, Schiaffino, Frignani, Cucchiaroni. In panchina l'uruguaiano naturalizzato italiano Hector Puricelli, gloria rossonera del passato subentrato a stagione in corso all'ungherese Bela Guttmann. Nello scudetto conquistato  nel '57, invece, ci sarà la mano di un dirigente che contribuirà a scrivere alcune pagine storiche del calcio nostrano: Gipo Viani.                       

Come giunse al Milan cedette l'ormai anziano Nordhal alla Roma in cambio del giovane Galli e la mossa si rivelò vincente conquistando lo scudetto del 1957. Nel terzo titolo che valse ai Rossoneri il 7mo scudetto nel '59 invece, ci fu da protagonista assoluto il centravanti 29nne brasiliano acquistato dal Palmeiras Josè Altafini, che militerà nel Milan dal '58 al '65 (205 presenze/120 reti)  subito autore di 28 gol che vantava una innata capacità nelle velocissime progressioni sempre sapientemente abbinate all'uso indifferente dei due piedi oltre ad essere un ottimo colpitore di testa, insomma un centravanti completo!  Con lui al centro dell'attacco nacque il grande Milan dell'inizio anni '60, quello del "Paron" Nereo Rocco in panchina con al suo fianco i talenti del maturo Dino Sani ex centrocampista del San Paolo e di Gianni Rivera l'astro nascente appena 17ne prelevato dall'Alessandria. Il brasiliano arrivato in rossonero nell'estate del '61 ha un aspetto molto più simile ad un travet che non a quello di un calciatore: accenno di pancetta, lentezza nei movimenti ed in ultimo una precoce pelata.                

Ma l'apparenza inganna perché in campo si trasformerà totalmente e tutto passerà dai suoi piedi fatati da metodico regista ed infallibile propositore.  Nel giorno del suo esordio a San Siro contro la Juventus, annichilirà i bianconeri campioni d'Italia con tre assist impeccabili per il connazionale Altafini, contribuendo in maniera determinante alla storica vittoria del Milan per 5-1 (mitica la quadripletta di Altafini) che consoliderà nel girone di ritorno il primato in classifica andando ad aggiudicarsi il terzo titolo di quel glorioso decennio e questa sarà l'allora formazione  fresca di scudetto sul petto: Ghezzi, David, Maldini, Radice, Salvadore, Trapattoni, Danova, Sani, Altafini, Rivera, Barison. Gran parte di questa rosa sarà presente quattro anni dopo a Wembley dove il Milan conquisterà la sua prima Coppa Campioni battendo il Benfica di Eusebio con una doppietta di José Altafini fortemente ispirato dal ventenne Gianni Rivera che permarrà in maglia rossonera per 19 stagioni. Nato ad Alessandria il 18 agosto del 1943, il futuro "Golden boy" è stato probabilmente il più grande calciatore italiano di tutti i tempi. Dopo due stagioni con l'Alessandria verrà acquistato da Gipo Viani e permarrà solo nel Milan per 19 stagioni (501 presenze, 122 gol) trasformando la sua casacca nr.10 in un vero mito, tanto da conquistare, primo calciatore italiano nella storia, il prestigioso "Pallone d'Oro". In quella stessa squadra guidata da Nereo Rocco militeranno alcuni valenti giocatori che qualche anno dopo diventeranno altrettanti validi allenatori quali Cesare Maldini, Gigi Radice, Giovanni Trapattoni...e con tanti talenti del genere in squadra sarebbe stato pressoché scontato non dar luogo ad nuovo ciclo vincente del vecchio, tribolato ma pur sempre amato.... nostro Diavolo!

Massimo 48