Il Derby. Solo questa parola a Roma ha la capacità di bloccare le menti, di fermare il tempo, di creare il vuoto. Il Derby a Roma è solo la partita che mette in mostra 365 giorni di continue frecciate tra una tifoseria e l'altra. Non bisogna necessariamente essere uno della Curva Sud o della Curva Nord per prendere parte in maniera viscerale a questo continuo screzio. Ovunque vai, ovunque sei la rivalità si sente, si respira. Se non sei di Roma e ti trasferisci qui capisci subito che non si scherza e il più delle volte ne rimani coinvolto.

A Roma appena accendi la macchina ci sono decine di Radio che parlano solo di Roma e Lazio, anche con giornalisti illustri, nonostante si tratti di radio che parlano prettamente di una delle due squadre. Quindi voi immaginate un continuo bombardamento mediatico, senza sosta, che porta gli animi all'esasperazione ma allo stesso tempo gli riempie un vuoto che altrimenti ti logora. A Roma, da una parte o dall'altra ci si nutre di calcio, se ne sente la necessità fisiologica. Poi da quando sono arrivati i social è ancora più intenso lo scontro. Basta andare sulle pagine social (soprattutto delle tifoserie) per vedere le continue prese in giro tra gli esponenti di una o dell'altra parte.

Per chi è di fuori Roma è difficile capire cosa voglia dire andare a scuola, andare a lavoro, andare all'Università, andare al parco e trovarsi insieme un romanista ed un laziale nella stessa conversazione sul calcio. Lo scontro diventa inevitabile, tanto che ormai i più esperti quando escono cercano sempre di evitare di parlare di calcio, piuttosto stanno in silenzio, per evitare l'ennesima discussione che duri ore. 
In questa città la rivalità si vive in maniera viscerale, ovunque vai trovi scritte "Roma m***a" o "Lazio m***a", a volte anche scritte ben peggiori che non rendono onore, infatti non di rado si tende ad eccedere. Purtroppo fa parte di questa città e di come si vive questo gioco. 

Nella storia del derby non sono mancati scontri tra le tifoserie, a volte in Tribuna Tevere, a volte fuori allo stadio, a volte al pub sotto casa. A Roma infatti registriamo anche il triste primato di due tra le tifoserie più violente, da un lato e dall'altro. Solo negli ultimi anni i casi di cronaca in cui qualcuno venga accoltellato sono tanti. 
Celebre fu il derby del 2004 che fu sospeso in quanto le due tifoserie si scaldarono per la presunta morte di un bambino fuori allo Stadio Olimpico. Notizia che si rivelò falsa, ma che portò alla sospensione della gara da parte degli organi di controllo con l'arbitro Rossetti al telefono con Galliani per decidere cosa fare, nel mentre Totti a dialogo con i capi ultras della Curva per cercare di calmare gli animi. Fu uno spettacolo quasi imbarazzante. Solo in una occasione ricordo le due tifoserie che seppellirono l'ascia di guerra, era Marzo del 2008. Un anno prima era morto Gabriele Sandri e le tifoserie decisero che era giusto rendere omaggio al ragazzo che l'anno prima era stato vittima di un colpo di pistola. Fu emozionante vivere quel derby. 

Nella storia dei derby ci sono anche atti al limite del tollerabile, molti si ricordano gli Irriducibili che appesero con un cappio al collo i manichini di alcuni giocatori giallorossi. Oppure raid nei luoghi di ritrovo della tifoseria avversaria. Inoltre il derby manifesta anche i vari gemellaggi delle due tifoserie, si vedono spesso ultras stranieri andare a vedere questa partita, alzando il livello d'allerta delle autorità.

Insomma vivere il derby a Roma non è una passeggiata di salute, tutto l'anno a caricarsi e sfregiarsi con frasi come "coppa 'n faccia", "semo nati prima", oppure "Lotito non mollare", "gomblotto". Per arrivare poi al giorno della partita dove praticamente si è un unico fascio di nervi pronto ad esplodere. Ci auguriamo che anche quest'anno le tifoserie ci regalino il solito spettacolo scenografico e che tutto vada per il meglio.

Tutto questo per dire che vincere il derby per una o per l'altra squadra significa dare ai propri tifosi un sollievo e poter schernire l'altra fazione fino al prossimo. 

PS "I derby non si giocano, si vincono"