Già si sono scatenate le polemiche sui giornali, nelle radio e soprattutto sui social, dove viene crocifisso l'arbitro per la sua decisione. La tifoseria interista giustamente imbufalita, Marotta che parla di "danno irreparabile", nel mentre in realtà schiere di tifosi avversari che di nascosto hanno goduto. 

La verità è che l'Italia è il paese dei complotti per eccelleza. I no-vax, il club Bildenberg, le scie chimiche e tanti altri. D'altronde il governo che abbiamo è una chiara manifestazione contro il sistema ed il calcio non è da meno, anzi il calcio è un amplificatore se vogliamo degli stati d'animo della gente. Quindi come può non mancare il complotto anti-Inter? Il complotto anti-Napoli? E potrei continuare all'infinito visto che ci sono errori arbitrali che danneggiano le squadre che lottano per retrocedere. Sono errori tanto quanto gli altri, solo che se ne parla di meno.

Tutte le squadre, soprattutto le grandi hanno ricevuto favori arbitrali, anche se non mi piace chiamarli così. Infatti si tratta di errori umani, perchè dietro quello con la maglia fluorescente c'è un uomo che prende insulti, urla e fischi per 90 min ogni domenica. Anche lui può avere momenti di poca lucidità.
E ieri è successo questo, Abisso preso dall'aver già dato un rigore all'Inter e annullato un gol alla Fiorentina, ambedue le volte ricorrendo al VAR, probabilmente preso da una componente psicologica molto forte, ha deciso che non era sicuro si trattasse del petto. Nel dubbio conferma la sua decisione. Errore sia chiaro, ma resta comunque il fatto che nelle altre due occasioni, dove non aveva sanzionato niente, ricorrendo al VAR era tornato sui suoi passi. Purtroppo l'ultimo errore è un macigno, a fine partita non può essere altrimenti. Ma siamo chiari, non è colpa del VAR. Anzi il VAR è sempre intervenuto per correggere l'operato dell'arbitro compreso l'ultimo episodio. L'errore è umano. Chi oggi si schiera contro questa tecnologia non tiene conto degli innumerevoli macro e micro errori che ha levato. Si parla del 95% in meno. Quindi chi lo critica ignora completamente e illogicamente la realtà che è scientifica.

Nel nostro paese però non è solo la serie A il problema, infatti minacce, insulti, botte, sono all'ordine di ogni giornata nelle leghe minori, una piaga che non si riesce a fermare. Nessuno considera che spesso gli arbitri delle categorie inferiori sono appena ventenni e poco esperti. I principali protagonisti della Serie A non fanno altro che alimentare un odio verso la classe arbitrale che a cascata arriva anche nelle leghe minori, fino alle giovanili dove padri di famiglia decidono di prendersela con uno che ha l'età del figlio. Sinceramente non so oggi cosa spinga un ragazzo a fare l'arbitro, essere trattati in quel modo tutte le partite. Una cosa è certa, dobbiamo ringraziarli, perché senza di loro non ci sarebbe più un campionato. Oltretutto la classe arbitrale italiana è una delle migliori del mondo. Certo non ci sono fenomeni del fischietto all'orizzonte, ma come per il calcio giocato, dove i Baggio, Totti, Del Piero sono ciclici, così accade nella classe arbitrale.

Però si sa, lamentarsi è più facile, il comportamento di Spalletti di ieri è stato deprimente, aggredire un giornalista che in realtà stava dicendo le sue stesse cose. Dimenticare i favori che ha avuto l'Inter contro la Roma e soprattutto i danni che la classe arbitrale ha fatto alla Lazio l'anno scorso, permettendo una rimonta insperata dei nerazzurri. Ma la stessa cosa si può dire di un Guardiola, che prima dice che la Juve non si può lamentare degli arbitri (Bayern-Juve), poi si infuria quando il Liverpool viene palesemente aiutato (Liverpool-City). Per non parlare di Buffon, che non si lamenta dell'arbitro per un errore, ma della sensibilità...
E se proprio vogliamo tirare fuori la Fiorentina, all'andata fu dato un rigore all'Inter al limite per un tocco di polpastrello. 

Io in controtendeza voglio ringraziare gli arbitri, che nonostante insulti e ipotesi di complotto vaghe ogni domenica sono li, non ad arbitrare, ma a far sfogare tutta la nostra rabbia (compresa la mia).