Seicentoquarantasette. Eh già, il caro campione del mondo e pluricampione d'Italia ha raggiunto finalmente Paolo Maldini per record di presenze in Serie A.
Ma è un primato raggiunto in maniera brutta e che in parte uccide il romanticismo calcistico. 

Buffon se ne andava nel 2018 dalla Juventus, una storia d'amore bellissima. Che raggiunge il suo picco forse proprio col momento più basso della storia bianconera: la discesa in Serie B per Calciopoli. E' stato festeggiato e osannato il giorno dell'addio, un giorno emozionante e bellissimo che dà onore alla sua stupenda carriera. Ci si aspettava il ritiro, ma la sua ossessione per la Champions l'ha tradito. Passerà al PSG, pensando che sia la sua occasione per vincerla o almeno un'altra chance. Bene, il caro Gigi sarà proprio una delle principali cause dell'uscita anzitempo della squadra parigina dalla Coppa. Sua la papera che costa la qualificazione alla fase successiva della competizione. Tutti incominciano a notare come ormai forse il tempo sia passato anche per lui e che forse questo accanimento terapeutico rischia di lasciare un ricordo agrodolce della sua incredibile carriera. Ci si aspetta il ritiro al termine della stagione.

Ma il portiere decide di stupirci ancora e firma un contratto con la Juve, dove ormai Szczesny è ormai titolare inamovibile e giustamente. Tutti si domandano se l'ossessione di Buffon per la Champions valga la pena fare il panchinaro nella squadra che l'ha reso grande. Soprattutto perché, dopo aver fatto una bellissima giornata d'addio, si senta la necessità di rientrare. A cosa è servita quella giornata dove tutti, juventini e non, si sono emozionati? 

Ma poi arrivano le prime indiscrezioni e tutto diventa chiaro, nel contratto appena firmato vi è una clausola che stabilisce un numero minimo di presenze. E a tutti è chiaro che si sta puntando il record di presenze in Serie A.
Da una squadra che critica l'Inter per aver vinto uno Scudetto di cartone,
ci si stupisce di come si voglia far vincere ad una propria leggenda (che nulla aveva più da chiedere e forse da dare al calcio) un record di carta. Perché di questo si tratta, di un record scritto a tavolino su un pezzo di carta.
Non importa se Buffon sia abbastanza forte per superare il portiere polacco nelle gerarchie, l'italiano dovrà giocare un numero di partite tale da permettergli di superare questo primato. E fa ridere l'ultima intervista dove hai citato la parola "umiltà".
Lasciatelo dire, tutto c'è dietro questo record, tranne umiltà. Hai messo l'ego davanti a tutto, davanti anche alla tua squadra. 

Bene Gigi, allora permettici di non festeggiare con te questo record, che sa tanto di farsa.