Molti romanisti, presi dalla foga, spinti da qualche voce che ne trae beneficio, continuano a sostenere che questo stadio, il progetto di Tor di Valle, non sarà della Roma ma sarà di proprietà di Pallotta. Tutto questo deriva dal fatto che una volta completato la AS ROMA pagherà un affitto per giocarci. Questa affermazione in parte è vera, ma è giustificata da varie motivazioni.

Bisogna dire che per lo stadio è stata creata una società ad HOC dove confluiscono tutte le spese sostenute fino ad ora per la sua realizzazione. Le società che compongono tutta la vicenda sono tre: la "Stadio TDV SPA", la "AS ROMA" ed infine la "NEEP holding". Quest'ultima che ha in Pallotta l'azionista di maggioranza detiene il 100% delle quote della "Stadio TDV SPA" ed il 79% della "AS ROMA". Quindi come si può notare la holding non detiene la totalità delle azioni della AS ROMA, poichè il restante è fluttuante in borsa ed in mano ai piccoli azionisti. Questo è uno dei principali motivi per cui la Roma pagherà un affitto, poiché altrimenti ne trarrebbero beneficio anche i piccoli azionisti che non hanno investito niente per la realizzazione dell'impianto. Uno potrebbe sindacare sul fatto che Pallotta non lo dovrebbe far pagare per amore dei colori e via dicendo, ma anche questa affermazione è errata, poichè tra due società distinte, in questo caso la AS ROMA e la Stadio TDV SPA, non può avvenire uno scambio di un "bene", che sarebbe l'affitto, senza un conguaglio economico. Perché vi domanderete. Il perché risiede nel codice civile, dove vi sono regole che impongono lo scambio di un "bene" ad un giusto prezzo, il cosìdetto fair value. Se la società dello stadio non facesse pagare l'affitto alla Roma, l'agenzia delle entrate potrebbe fare un audit, accusando le due di arbitraggio fiscale, ai fini di non pagare tasse o di abbattere il cuneo fiscale. Questa in sintesi ed in maniera semplice è la motivazione per la quale la Roma pagherà un affitto.

Un'altra delle motivazioni per cui alcuni si sono lamentati asserendo che lo stadio fosse di Pallotta riguarda i ricavi da stadio. Sbagliato, i ricavi generati da biglietteria e altro all'interno dello stadio andranno interamente nella voce RICAVI della Roma. Oltretutto un 10% dei RICAVI derivanti dal Business Park, che appartiene a Stadio TDV SPA, intorno allo stadio andranno alla Roma. Il Business Park comprende tutte quelle infrastrutture ed edifici che saranno costruiti intorno allo stadio. 

Un altro dei motivi per cui lo Stadio non può stare sotto l'ombrello diretto della Roma direttamente è più pratico. Come sappiamo la AS ROMA è quotata in borsa (piccoli azionisti), questo implica il fatto che ogni comunicato, ogni cosa detta, ad esempio le accuse a Parnasi e la sua incarcerazione, possono recare un danno al patrimonio azionario della Roma, creando forti oscillazioni di mercato, diminuendo il valore patrimoniale ed in questo caso danneggiando tutti gli azionisti. Difatti non essendo la Roma una società con un singolo azionista ed essendo quotata si troverebbe sotto la lente della CONSOB ogni giorno (che per ora si è limitata a criticare l'impatto della costruzione, che è ad oggi slegata dalla Roma).

Da notare che se l'investimento fosse a carico direttamente della AS ROMA, il rischio finanziario a cui si sottopporebbe potrebbe creare non pochi problemi alla società stessa. Infatti la Roma ha già un discreto livello di indebitamento con alcune banche tra cui la Goldman & Sachs. Va ricordato che la UEFA non impone limiti sugli investimenti per impianti, quindi di per se i costi per lo stadio in un bilancio da presentare all'organizzazione europea non andrebbero ad incidere, ma andrebbero a pesare sulla AS ROMA come società in sè, essendo essa quotata, e questo potrebbe creare problemi slegati dal mondo del calcio ma legati al mondo societario. Difatti se per sbaglio qualcosa non andasse e la società dello stadio fallisse ipoteticamente la Roma ne uscirebbe indenne visto che risulta affittuaria dell'impianto e non proponente e proprietaria, quindi i creditori non si potrebbero rifare sulla AS ROMA. Insomma tutto questo è per dire che di base alla Roma convenga questa formula societaria per evitare un grosso rischio di dissesto finanziario. 

Detto questo vorrei ricordare che Pallotta prima di tutto è un investitore, come lo sono tutti gli altri proprietari delle squadre di calcio, ed il loro mestiere è creare valore.
Pensare che esistano proprietà innamorate al giorno d'oggi è impossibile. Persino gli Agnelli, levato l'ultimo anno, hanno sempre staccato il dividendo dalla società Juventus. Così come i Glazier a Manchester Utd. e Mansur per il Manchester City due società che da tre anni registrano utili che vengono direttamente ridistribuiti ai loro proprietari. Per quanto riguarda Pallota vi ricordo che ogni anno, compreso quello della semifinale, il bilancio della Roma è andato in perdita ed è stato necessario un aumento di capitale per coprire i costi.
Chi pensate li abbia messi quei soldi?