Credo che ogni tanto sia utile ripassare il vocabolario italiano. Soprattutto da chi scrive per professione. Anche di sport, dove ormai si ricorre all'inglese per definire la qualunque, con il risultato che non ci si capisce più niente.

Prendete per esempio il termine Top Player, usato per definire tanto il campione quanto un talento, fino al buon giocatore. Una zona grigia che non fa altro che il gioco dei procuratori, che vedono impennare le quotazione dei loro assistiti. Però tra un talento e un campione la differenza c'è eccome e non necessariamente l'uno implica l'altro.
Quanti ognuno di noi ha visto di giocatore pieni di talento mai esploso. La colpa di solito va ricercata nella mentalità del giocatore, nel suo spirito di sacrificio, nel carisma, nella sua solidità di fronte ai periodi neri, alla fortuna. Però a volte la colpa è del procuratore. Ce ne è uno in particolare, che pontifica di etica e da lezioni di morale, che ha trovato un modo incredibilmente efficace di arricchirsi: i giovanissimi. Lui li prende agli inizi della carriera, con un paio di stagioni alle spalle e li valorizza come opere d'arte.

Citando il film Jerry McGuire, questo signore copre letteralmente di soldi i suoi assistiti, che a 20 anni si trovano conti in banca a 6 cifre, supercar e ragazze scintillanti. Peccato che chi paga tutto questo, la società in primis, i tifosi e le tv si ritrovino alla fine con un talento che di diventare campione non ha nessuna intenzione.
Prendete Balotelli, 28 anni, qualche Ferrari in box, tante conquiste e il nulla assoluto in bacheca. Doveva diventare un campione, ma non ce l'ha fatta. Sbagliando ovunque tranne che a Nizza, piccola città di provincia senza pretese. Oggi c'è chi lo vorrebbe capitano in Nazionale, degno coronamento di un'Italia che manco va ai Mondiali.

Ma non temete, lo spettacolo deve andare avanti e così l'anno scorso il nostro procuratorissimo ha fatto vincere il Superenalotto ad un ragazzone di nemmeno diciottanni, che risponde al nome di Gigio Donnaruma.
Di lì un'annata tutt'altro che indimenticabile culminata con le papere in finale di Coppa Italia. Così da (sedicente) portiere più conteso d'Europa, adesso Gigio non lo vogliono nemmeno come portiere di condominio...colpa di quell'ingaggio da campione contrapposto ad un talento ancora da affinare.