Mentre scrivo queste righe il futuro del Milan in Europa è ancora in bilico.
Personalmente non credo in un ribaltone e devo dire che a questo punto, nemmeno me lo auguro. I danni ormai sono stati perpetrati e sono ingenti. L'uscita del cinese e l'ingresso del fondo entrambi in maniera rocambolesca e inaspettata ha portato inevitabile confusione al vertice. La conseguenza è un mercato in entrata e in uscita pressoché bloccato.
Non proprio un bene con l'approssimarsi del campionato e il ritiro già cominciato. Prendiamo il caso di Leonardo Bonucci, quasi certamente destinato a cambiare maglia. Un ingaggio lordo di 20 milioni (compresi i bonus) e un rendimento non proprio all'altezza del costo. Sta lì in attesa che da oltre oceano finiscano giustamente di tirare i conti e capire a che cifra convenga accettare, senza rimetterci troppo. Stesso discorso per Donnaruma e fratello.
Qui i milioni lordi annui sono circa 12, per un portiere che quest'anno è stato protagonista soprattutto in negativo, peraltro in momenti chiave della stagione come partita con Arsenal e finale di Coppa Italia con Juventus.

Ciò detto, partecipare all'EL costringerebbe a dover correre ai ripari in maniera frettolosa. Nessuno infatti in via Aldo Rossi penserebbe di presentarsi nella seconda manifestazione continentale con rincalzi di second'ordine. Non certo chi poi la società la vuol rivendere. Dunque significherebbe una corsa spasmodica ai sostituti (Reina c'è) e soprattutto alle loro riserve. Credo infatti che il Milan abbia una rosa troppo corta. Sia dal punto di vista numerico che qualitativo. Anche in questo caso temo che, a causa del tempo ridotto, si opterebbe per non far partire qualcuno e dunque ci ritroveremo ancora con i vari Gomez, Musacchio e Mauri.
Quindi onestamente preferirei ripartire da zero, con un progetto serio.