Siamo all'atto finale della competizione per club più ambita e più danarosa. Dalla Juventus al Manchester City, dal Real al Barcellona, fino al Liverpool campione uscente, ad inizio stagione si contendevano sui media il diritto ad essere considerati i favoriti per blasone e/o per forza economica ed ipotetica superiorità tecnica. Tutte valutazioni che col tempo e sul campo si sono rivelate.
Nessuna di loro può avere rimpianti perchè le eliminazioni sono state chiare e senza recriminazioni né da ricondurre ad imprecise decisioni arbitrali né alla mera sfortuna, nonostante qualche irriducibile abbia voluto insistere con considerazioni di questo tipo. Niente accade per caso.

Il Liverpool, il primo ad essere eliminato dall'Atletico di Simeone, aveva già fatto la propria scelta ad inizio stagione. La Premier prima di tutto, senza alcun rimpianto. E così è stato.
Poi la Juve delle mille ed evidenti contraddizioni e fragilità in tutti i reparti, senza un filo conduttore, in balia del Lione sia all'andata che al ritorno, costretta a ripiegare faticosamente alla ricerca riuscita della conferma dell'ennesimo scudetto. Non c'è spazio per alcun rimpianto, per la coppa dalle grandi orcchie ci vuole ben altro a livello di calciatori, uomini e architettura di gioco.
Anche il Real
, come il Liverpool, ha fatto quasi subito la propria scelta di tornare a primeggiare in patria dopo tanti e tanti anni. L'eliminazione con il City una inevitabile conseguenza di un format mentale che portava in altra direzione. Senza alcun rimpianto, ma con la consapevolezza che l'anno prossimo si tornerà a fare sul serio anche in Champions e saranno problemi per tutti.
Non può averne di rimpianti il Barcellona che si è autoescluso con le scelte sciagurate sugli allenatori
, dalla conferma di Valverde all'incarico a metà stagione a Setien. Con tutte le conseguenze del caso, spogliatoio disintegrato e futuro senza alcuna certezza a partire dalla conferma di Messi. Ci vorranno anni per ritornare ai suoi livelli perchè ancora non si è toccato il fondo. Milan docet.

Lo abbiamo lasciato all'ultimo il City, non a caso, perchè sembrerebbe quello che di rimpianti ne dovrebbe avere tanti, soprattutto per non avere approfittato di una contingenza così favorevole. Ma se osservi con attenzione scopri che non è stato mai in corsa per la Premier ed è arrivato a 18 punti dai Reds. L'unico vero attaccante in rosa, Aguero, è stato più in infermeria che in campo ed il reparto difensivo è senza un leader e con un estermo difensore che in Italia giocherebbe a stento in serie B. Se ci aggiungi le stravaganti scelte di un Guardiola sempre più ingabbiato dal sua passato vedi che l'errore di Sterling non è un rimpianto, ma una conseguenza e, fors'anche, una liberazione.
Neanche la Dea deve averne perchè è andata oltre i suoi limiti. Si è regalata un sogno che ci ha riunti su Bergamo per 90 minuti, ma non può avere rimpianti perchè il PSG è la più forte e vincerà questa Champions
, nonostante il Bayern ci proverà con tutta la propria forza fisica e teutonica, la leggiadria e la consistenza di Lewa, lo spirito guerriero di Muller e Goretzka, la fantasia e l'efficacia di Gnabry, non dimenticando l'orgoglio e la tenacia di Neuer. 

Neanche il Bayern dovrà avere rimpianti alla fine, perchè ce l'avrà messa tutta senza risparmiarsi, ma il PSG in questo momento è di un'altra categoria rispetto a tutti. Finalmente gli sforzi economici del passato si sono condensati in un'alchimia perfetta in cui Mbappè e Neymar, e soprattutto quest'ultimo, senza dimenticare Di Maria e Thiago, ormai funzionano come una macchina perfetta con alla guida un Tuchel che dal suo seggiolo la conduce senza alcuna indecisione.

Nell'anno in cui il pallone d'oro non sarà assegnato, Neymar l'avrebbe meritato molto più di qualunque altro che l'ha vinto in passato anche senza trionfare in Champions. E' lui l'uomo di queste Final eight. Non ha sbagliato una partita, forse qualche gol sì, ma stasera una doppietta vincente è alla sua portata con la pachidermica e troppo alta difesa bavarese.
Questo sì che sarebbe un rimpianto, se Neymar non segnasse ed il PSG non vincesse la sua prima fantastica Campions.