Nonostante molti opinionisti non ne tengano conto, fino a quando non sarà cambiato il regolamento si continuerà a giocare in undici.

Ed allora quando, in questo periodo dell'anno, si vanno a valutare le rose per capire se il calciomercato ha apportato le giuste contromisure e di conseguenza quali potranno essere i risultati che i vari team otterranno nel prossimo campionato, bisogna prima di tutto osservare attentamente se e come sono stati implementati gli undici base.

Certo avere rose "lunghe" può essere un aiuto nel corso della stagione, ma nella competizione principale finiranno quasi sempre a giocare sempre  i cosiddetti "titolari". In brevi periodi sarà anche possibile alternarli con i "panchinari", ma nei matches che contano e nel momento clou della stagione qualsiasi team, che non dovesse avere a disposizione i suoi titolari, andrà incontro ad un rendimento inferiore al proprio valore oggettivo.

E', pertanto, logico e lineare valutare le operazioni di mercato con l'effettivo miglioramente dell'undici titolare.

Ecco perchè ci poniamo la domanda se, ad oggi, il Milan ha migliorato il proprio team o ha solo corrobarato il proprio organico in modo da non avere forti ripercussioni negative in caso di assenza prolungata o scadimento di forma di qualche titolare.

Anche perchè ciò era doveroso per poter presentare formazioni dignitose il giovedì sera nella dispendiosa Europa League che andà ad affrontare fin dai primi turni preliminari.

In questo momento a leggere la pagina dedicata di qualunque giornale sportivo si rileva che i nuovi acquisti sono:

Kalulu (d, Lione), Laxalt (c, Torino), Salemaekers (c, Anderlecht), Kjaer (d, Siviglia), Reina (p, Aston Villa), Rodriguez (d, Psv), Halilovic (c, Heerenveen fp), Tonali (c, Brescia), Brahim Diaz (c, Real Madrid)

Di questi i veri reali innesti rispetto alla passata stagione sono Kalulu, Tonali Brahim Diaz, tre giovani promesse di primo pelo di cui non si ha contezza dell'impatto che avranno nel cosiddetto "calcio che conta". Certo in tanti son convinti della loro "esplosione", ma è più una speranza da tifoso che una certezza tecnica. Ed è ovvio che la base di partenza di un Kulusevski, o di un Hakimi, o ancora di uno Zaniolo sono completamente diverse per i loro tifosi i cui sogni sembrano sicuramente più realizzabili.

Ma la cosa che ci lascia più perplessi è che, considerato che il primo sembra destinato alla Primavera, gli altri due andrebbero a sostituire due "pilastri" del Milan della scorsa stagione, Bennacer e Calhanoglu.

Dove sta il miglioramento? Anzi considerata la maggiore esperienza dei primi due ci pare un probabile passo indietro. Non bisogna infatti scordare che, oltre al valore tenico di un calciatore, ha un ruolo decisivo il suo integrarsi negli schemi e nello spogliatoio. Ed è ovvio che Bennacer e Calhanoglu hanno dimostrato nella passta stagione di averlo fatto in modo estremamente efficace.

E certamente non potrà migliorarlo la presenza di un Ibra, con un anno in più, e che già l'anno passato ha dato un notevole contributo.

Sentiamo già le critiche e le obiezioni in quanto il Milan del finale di stagione, post Covid, è stato la squadra migliore e più continua. Ma credete davvero che sia stato un momento tecnicamente valutabile o sia più corretto fare fede a ciò che si era visto fino ai primi di marzo?

Allora dovremmo pensare che tra la Juve e le altre ci sono pochi punti di distanza? Non lo crediamo per niente. 

Se vogliamo analizzare veramente le rose delle squadre dobbiamo attendere la fine di questo interminabile mercato, ma certo è che in questo momento, nonostante l'esaltazione giornaliera di Maldini e Massara, il Milan rimane di terza fascia e se vuol competere veramente per un posto in Champions deve inserire almeno tre giocatori di valore assoluto, un terzino destro, uno stopper ed un centravanti da venti gol a stagione, di cui ad oggi non c'è traccia.

Se ciò non dovesse avvenire tutto questo can can mediatico finirebbe per riperquotersi sullo stesso Maldini vista la facilità con cui si cambiano opinioni e si ribaltano giudizi con il senno di poi.

Ed anche sul buon Pioli si stanno già ponendo aspettative ben superiori alla realtà tecnica della squadra che saranno un ostacolo al prosieguo della crescita graduale intrapresa da quando ne è alla guida. E vedrete che non passerà molto tempo e si comincerà a discutere se arriverà o meno a mangiare il panettone.