L'ANGOLO RETTO
Viene prima la famiglia o il lavoro?
Ce lo siamo chiesti spesso e più volte nella vita e tante volte non abbiamo capito quale fosse la risposta esatta. Forse non esiste e come in tutte le cose la via di mezzo e l'equilibrio sono la strada maestra.

L’ambito professionale e quello familiare non dovrebbero mai contrapporsi, perché sono complementari: l’ambito familiare si arricchisce con la vita professionale e, a sua volta, la vita professionale, in base alla prospettiva familiare, si colma di significato e di slancio. Papa Francesco afferma: “La famiglia è un grande banco di prova. Quando l’organizzazione del lavoro la tiene in ostaggio, o addirittura ne ostacola il cammino, allora siamo sicuri che la società umana ha incominciato a lavorare contro se stessa."

Tutta questa premessa è doverosa se vogliamo valutare con attenzione le parole di mister Conte al termine della finale di Europa League e capire quale sarebbe stata la sua scelta.
A sentire i media in questi ultimi giorni Conte, che è sempre stato considerato una "bestia da lavoro" per cui non ci sarebbero sati dubbi sulla scelta ed anzi la domanda non andava neanche posta, aveva al solito(?) deciso di mollare perchè non è in grado di reggere le tensioni che lui stesso crea. Che in questi mesi a causa del duro lavoro riservatogli a casa Inter intendeva mollare e tornare a vivere una vita domestica in santa serenità, anzi no, sentenziavano altri più informati, aveva già un contratto in tasca, magari due, uno con i Reds ed uno con il PSG.
E poi tutti gli schierati filo vecchia signora: la famiglia sta a Torino! E' tutto chiaro ed evidente 
Ed ecco tornare tutti i vecchi remake sul suo cuore bianconero e le foto ante parrucchino. 
E poi tutti a pontificare sulla ingiustifibile scelta: se guadagni 1.500 euro al mese è plausibile che scegli la famiglia, ma se ne guadagni un milione, no! Non è possibile! Devi continuare a lavorare, fregartene della famiglia ed incassare il tuo ogni fine mese. La scelta opposta è un'offesa per chi continua a lavorare. Come si fa a rifiutare un milione al mese?

Poi basta un sereno incontro ed un breve colloquio con papà Jindong e tutto torna magicamente al suo posto con semplicità. Ed ecco che i visi si rasserenano, gli animi si acquietano e si ritrova l'unità di intenti.
Ma per i benpensanti non va bene neanche questo: come ha tradito la famiglia? Lo ha fatto sicuramente per i soldi! E poi hai visto che facce i dirigenti? Sicuro che non durerà... E così ancora chissà per quanto tempo.

Da parte nostra riteniamo che si è arrivati a questa condivisa conclusione perchè a mente e campionati fermi non ci si è lasciati trascinare dall’orgoglio, grazie e soprattutto al dialogo sereno imposto dagli Zhang, e così si è arrivati a prendere le decisioni più adeguate per ottenere il giusto equilibrio nella grande famiglia INTER.
Il giovane Zhang l'aveva già affermato chiaramente dopo la finale persa rimanendo inascoltato: "ci incontreremo e tutti insieme pianificheremo il futuro".
E così semplicemente è stato.