E' triste dirlo, ma il giornalismo sportivo è morto.
E non è stata la TV che ci fa vedere fatti ed avvenimenti in diretta illudendoci di essere quella la realtà, ma solo davanti a fatti tragici ci riappropriamo del racconto vero e genuino degli "inviati sul posto". Per tutto il resto dei giorni è, invece, un misero snocciolarsi di notizie prefabbricate e confezionate con cura e somministrate all'ora ed a momento più opportuni.

E non sono stati i social contro cui si scagliò apertamente Umberto Eco in modo chiaro e preoccupato il 10 giugno 2015:“I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli” – Fonte Ansa

E si sbagliò il compianto Umberto perchè per nostra sfortuna non tutti sono imbecilli, anzi, ed i social li hanno imparati ad usare assai bene per influenzare intere generazioni in tutti i campi. Uno la lancia ed altri 100, 1000 siti la riprendono e la rilanciano, più volte, in continuazione fino a che ti senti in un frullatore e la tua mente l'accetta per vera per sfinimento.
E così pure nello Sport più amato d'Italia frastornando, confondendo e dirigendo nelle direzioni volute milioni di tifosi che onestamente  e genuinamente auspicano trionfi per la loro squadra del cuore.
E così il buon Tancredi Palmeri, inviato ad Istanbulla, ieri sera verso le 20 su SI, raccoglie sul campo una verità scomoda, ma certa e reale, sull'operazione di CR7 che non può andare al City, perchè questi ultimi non possono pagare nessun indennizzo alla Vecchia Signora e viene silenziato e cestinato.
La notizia che deve circolare è che il City prenderà CR7 e verserà l'indennizzo voluto da Agnelli di circa 25 milioni. E stamattina un bel balzo in borsa del 3,6% e tutti contenti.

Nel pomeriggio di oggi ecco che l'indiscrezione di Tancredi viene certificata.
La verità la sanno tutti ed è molto semplice ricostruirla, ma non interessa a nessuno.
Bisogna scrivere e raccontare quello che la maggior parte dei tifosi vuol leggere ed ascoltare e che, soprattutto, piace all'editore di turno per tenersi caro questo o quel potente di passaggio.
Ecco perchè questo pseudo giornalismo anni duemila è morto prima di esistere e quel potente là ha le ore contate. Ai vertici si può arrivare in variegati modi, più o meno onesti e leciti, ma il restarci nel tempo è destinato solo a quelli che ce le hanno e le mettono a frutto, le capacità. E' la storia che lo racconta, non la TV o i social.

Grazie Tancredi. Finchè ci saranno quelli come Te avremo speranza di sapere come vanno le cose nella realtà.
Non accettare nessun compromesso e vai a testa alta e, come diceva il sommo Poeta: "Non ti curar di loro, ma guarda e passa".