Tutte le mattine verso le ore 11 ero solito andare in piazza, distante cinque minuti a piedi dal mio condominio, per comprare una pagnotta calda di pane casareccio appena uscito dal forno storico del Sig. Giulio. Un rituale che purtroppo si è interrotto una settimana fa, quando il Sig. Giulio è venuto a mancare, il suo cuore da tempo sofferente non avrebbe resistito ad un ennesimo attacco, aveva dapprima preso un banale raffreddore e poi, da quanto si vocifera nel quartiere, sembrerebbe che il Covid se lo sia portato via. 
Era una persona affabile, gentile, molto simpatica, ancora il suo esercizio è rimasto chiuso a lutto e così da qualche giorno il nostro rifornimento di pane avviene presso un'altra forneria distante circa 3/400 mt. più avanti e per arrivarci debbo attraversare un parco delimitato da un filare di pini con al centro un rondò di panchine ed un'area divertimento per i bambini. In una di queste panchine proprio sotto una fitta chioma di un leccio ed a lato di una fontanella perennemente zampillante, noto e questo già da diversi giorni, la presenza di un clochard, un uomo tra i 50 e i 60 anni, barba e capelli lunghi, un cappello di lana in testa, circondato da due carrelli della spesa stracolmi di sacchi e sacchini, assorto con i suoi occhiali calati sul naso alla "mastro Geppetto" nell'attenta lettura di un volume sempre aperto sulle sue ginocchia. Ma questa mattina nel percorrere il solito cammino vedo la sua panchina attorniata da una troupe televisiva di una emittente locale con tanto di telecamera e giornalista pronto ad intervistare il nostro clochard di quartiere... e l'intervista sta proprio iniziando in questo momento... la curiosità ha già calamitato un nutrito gruppo di persone... tutte ansiose nel conoscere la storia di questo misterioso uomo.

            "Dalle stelle alle stalle" questo è il titolo che Gioacchino B. il nostro clochard 56nne, vorrebbe dare alla sua storia semmai quella Tv ne volesse trarre una fiction.
"... Non mi interessano i soldi...ne ho avuti fin troppi!....M'interessa che tanti giovani apprendano da questo racconto i segreti per non ricommettere gli stessi errori...!!...ha capito ...regista!?"
"...Sì..sì...Sig. Gioacchino...inizi pure...non faremo nessuna fiction... poi le manderò un Sms per avvisarla quando e dove vedere la sua intervista..." 
"...ma io, per scelta, non ho nessun telefono...regista!" 
"...ehh...vabbè...allora vorrà dire che tornerò con un thermos di caffè e glielo dirò a voce...va bene!?"   
"...Ok!!!"   
"...Allora ...vado...Gioacchino !!!.....Ciack " Gioacchino dalle stalle alle stelle" 1ma..Vai!...Azione!!"   
Ascoltiamo la sua storia narrata da una voce calibrata, consapevole, quasi volesse parlare non di sé ma di un altro, e tutto ciò è realistico perchè potrebbe essere proprio la storia di molte persone del periodo che stiamo vivendo. Perdere tutto quanto per un impulso di generosità e finire in strada....

"Avevo una bella casa all'Aventino, la mia professione, ero un funzionario di banca, l'armonia della mia famiglia con due figli, possedevo tre automobili...ma poi per aver dato ascolto ad un caro amico ed aiutarlo a mettere su casa....ecco come sono finito!!...mi è crollato tutto addosso...ma non la mia dignità!" 
Nell'intervista, dietro indicazione del regista, interviene il giornalista facendo una domanda al nostro clochard: "Gioacchino sappiamo che lei è uomo del Sud e si è trasferito nella Capitale per lavoro...e allora vorremmo capire...come sono andate le cose?... come mai da una vita agiata è finito per la strada!?"   
"...Ehhh...prima di tutto la lunga malattia di mia moglie...e poi la sua morte...e questo mi ha segnato, ma ciò nonostante mi sono riversato sul lavoro e per guadagnare di più accettai di lavorare in trasferta, anche all'estero, mandando ai miei figli i soldi necessari affinchè vivessero al meglio con l'affetto dei nonni nella nostra casa ma privati purtroppo del calore della mamma. Nonostante la grave perdita le cose riuscivano ugualmente a marciare, fino ad un giorno, quando un mio caro amico d'infanzia decise di trasferirsi a Roma per ragioni di lavoro e dopo alcune settimane mi parlò di un suo problema relativo all'acquisto di una casa. Praticamente voleva accendere un mutuo per acquistarla ed andarci a vivere con la moglie, ma la banca non glielo concesse non sussistendo le idonee garanzie. Essendo cresciuti insieme decisi di fargli da garante affinchè realizzasse quel sogno familiare. E così in un pomeriggio, presso uno studio notarile zona Prati, deposi la mia firma sul contratto di mutuo, mentre il mio amico diventava proprietario di un elegante appartamento sul LungoTevere".
"Ma a distanza di un anno da quella firma ricevetti la telefonata della banca che mi avvertiva di non aver ricevuto il bonifico relativo a ben 7 rate e che avrei dovuto provvedere, in qualità di garante, al relativo saldo. Il mio amico assieme alla sua consorte avevano, e non seppi mai come, perso entrambi il loro lavoro. Io feci un fido mentre la coppia continuava a vivere in quell'appartamento e a non rispondere più alle mie reiterate chiamate. Dopo alcuni mesi fui costretto a vendere tutti i miei averi per pagare quelle rate di mutuo alla banca...ma non bastò!...e tutto precipitò!!...feci di tutto...usando perfino tutto il mio Tfr....a nulla servì...persi irrimediabilmente.... tutto quanto!!...E finii... in mezzo alla strada!".

"Ed i suoi figli?...sanno qualche cosa?...quanti anni hanno oggi?" 
"Hanno 30 e 22 anni, sono dei bravi ragazzi ...anche se non li vedo da 4 anni!...mai dovranno sapere quello che è accaduto...è un segreto...che la mia dignità di uomo vorrà portare fino alla tomba! Qualche anno fa una mia amica mi prestava la sua casa quando i figli avevano desiderio di vedere il padre, io piazzavo alcune nostre foto sparpagliate nell'appartamento per far loro credere che fosse la mia abitazione....mentre al lavoro avevo un complice che mi dichiarava sempre fuori Sede per affari!
Un bel giorno, seduto nell'ennesima panchina di Villa Pamphili, pensai di fare un gesto estremo....acquistai con gli ultimi risparmi una Beretta usata da un armaiolo per andare ad attendere il mio amico che uscisse di casa sua, cioè mia...ma non so' cosa dire al momento ....insomma aspettare che esca da quel condominio di Lungotevere della Vittoria ...e premere il grilletto...una...due...tre...quattro volte...e poi lasciare un colpo per me!...la mia mente era totalmente offuscata dalla rabbia...dalla cieca, irrefrenabile... sete di vendetta!!" 

"E poi cosa è successo?" 
"...Ahhh...niente...come un reset!!...mi sono bloccato...mi son ritrovato sul Ponte della Vittoria dove un forte vento mi ha portato via il cappello ed anche quella malsana idea ...che avrebbe rovinato due intere famiglie! ....gettai la Beretta nel Tevere e continuai a vivere tra una panchina e l'altra...qualche notte andavo alla Caritas di Via Marsala a dormire con tanti poveretti senza tetto....e nelle lunghe notti ci raccontavamo le nostre vicissitudini spesso molto simili....e ci consolavamo a vicenda!" 
"Sig. Gioacchino ma.... ha mai chiesto l'elemosina?...e quando si vive per strada con chi si ha a che fare!?"
"No...non l'ho mai fatto...anzi quando potevo nel mio piccolo ero io a farla agli altri. Per la strada s'incontra di tutto e qualcuno nel mio stesso stato si dichiara prima tuo amico...e poi magari aspetta che ti addormenti per portarti via quel poco che è tuo!"

"Dopo questi duri anni vissuti per strada, dove nella sua vita precedente non l'avrebbe mai immaginato, si è mai trovato a pensare a come si potrebbero aiutare i senzatetto?" 
"Certamente, e vorrei rivolgere un appello alle Autorità e cioè quello di adibire tante case vuote del Comune, di vari Enti dismessi, a fissa dimora per quei poveretti chiamati impropriamente barboni o clochard! (ovviamente dopo un severo censimento)....non siamo cascati in questo stato per moda o per sport...è stata semplicemente la vita che per la maggior parte di noi ci ha crudelmente ed improvvisamente cambiato rotta....fortuna ha voluto che io, personalmente, ho avuto modo di incontrare nel volontariato tante persone bravissime che mi hanno aiutato e permesso di non perdere mai la speranza!   ....i denari prima o poi finiscono....la volontà e la dignità dell'uomo terminano soltanto con la sua morte!"     
"Grazie Sig. Gioacchino B. ci ha rilasciato una bella intervista...una testimonianza autentica di vita...io assieme a tutto il mio staff le auguriamo ogni bene possibile!"

Tutta la troupe di quell'emittente privata smonta le apparecchiature pronta a portare negli studi il video del clochard Gioacchino per il relativo montaggio. Lo vedo rincuorato e con un velato sorriso sul suo volto barbuto e noto che estrae da uno zainetto un foulard bordò con uno stemma riportante una grossa R al centro e a lato uno scudetto tricolore e se lo lega al collo!.....la curiosità è tanta....faccio un passo avanti, mi presento e chiedo ansiosamente di quale squadra fosse quel gagliardetto....ebbene mi rispose che è della Romulea, una delle più antiche squadre della capitale...l'A.S.Roma è stata fondata nel 1927....la Romulea con sede e campi nel quartiere San Giovanni è venuta alla luce nel lontano 1921 ed ha vinto ben 6 scudetti nel settore giovanile Under 19... il nostro Gioacchino B. ha giocato per molti anni da ragazzo in quella squadra nel ruolo di mediano, realizzando anche una decina di gol...però....chi l'avrebbe mai detto...un clochard.... "Una vita da mediano".... come la famosa canzone di Luciano Ligabue....chi mai avrebbe potuto immaginare che prima un mediano, poi un funzionario di banca....dovesse finire sopra i legni di una panchina nei pressi di Monte Sacro!
E' proprio vero!!....alle volte la vita è strana....molto...ma molto strana!!

 

Sono strani questi Italiani: giocano le partite di calcio come fossero guerre  
perdono le guerre come fossero partite di calcio.                                                                                                                                                                                           ( Winston Churchill )

 

Un abbraccio
Massimo 48