Poco meno di due mesi fa, al termine delle partite della diciottesima giornata di campionato, il Milan comandava la Serie A con tre punti di vantaggio sull'Inter, sua più immediata inseguitrice, nove sul Napoli e sulla Roma, dieci sulla Juventus, undici sull'Atalanta e dodici sulla Lazio. Leggendo la classifica aggiornata ad oggi scopriamo che nelle tredici giornate successive le giovani marmotte di Pioli hanno perso quattordici punti sull'Inter, nove su Juventus e Atalanta, cinque sul Napoli, quattro sulla Lazio che potrebbero diventare sette qualora quest'ultima battesse il Torino, e due sulla Roma. Il conto quindi è presto fatto, dalla fine del girone di andata il Milan veleggia con una media da settimo posto, avendo conquistato meno punti anche della peggior Juve degli ultimi dieci anni, di una Lazio sottotono e della Roma di un Fonseca continuamente sulla graticola visti i risultati non certo esaltanti. In queste tredici giornate i soldati di Ibra hanno rimediato tre sberle da Inter e Atalanta due dallo Spezia pareggiato al minuto 97 ( su rigore, sa va san dire) con l'Udinese e ad una manciata di secondi dal gong contro la Sampdoria in dieci per un'ora di gioco.

Questi sono i numeri, perdonate l'immodestia ma non credo che lia abbiate mai letti in questa veste, credo piuttosto che vi siate imbattuti nei soliti, inspiegabili, commenti lusinghieri su una squadra che in tempi non sospetti (leggere per credere) il sottoscritto aveva accreditato capace, per rosa e guida tecnica del sesto posto; credo che vi sia capitato di leggere dello strepitoso acquisto di Marione Mandzukic, quasi trentacinque primavere, fermo da mesi, che poi ha collezioanto solo qualche spezzone di gara segnando zero goal. Credo che vi sia capitato di leggere di quanto sia fenomeno Tomori che da quando è al Milan la difesa incassa più di un goal a partita.
Nel frattempo, chi è attento alle vicende dell'altra metà di Milano, ha dovuto ascoltare la coda delle polemiche sull'impiego di Eriksen, chiedendosi dove siano adesso quelli che "Conte lo umilia". Sentire i super esperti della stampa pallonara teorizzare di un'Inter enormemente favorita dal fatto che le altre hanno le coppe, qua i commenti sono superflui. E ancora che l'Inter non paga gli stipendi e le rate dei giocatori acquistati, per cui al 31 Marzo rischia di fallire, forse il riferimento era al 31 marzo 2022; adesso ci stiamo sorbendo le illuminanti teorie degli esteti del pallone che ci spiegano che l'Inter è brutta, che giocando così non potrà mai fare strada in Europa, che è quasi blasfemo lasciare il 70 % di possesso palla al Sassuolo, e così via...

Le perle di questo week end calcistico quindi non potevano che continuare nel solco già tracciato.
Maresca espelle Ibrahimovich perchè ha capito male e non perchè il gigante di Malmoe passa le partite a polemizzare anche quando, come nell'occasione del rosso di Parma, gli viene fischiato un fallo a favore. Maresca è lo stesso arbitro che cacciò dal campo Conte a Udine, dopo che il mister si era lamentato per una serie di errori marchiani del fischietto napoletano, iniziati con la mancata espulsione di Arslan e proseguiti durante tutto il match durante il quale fu permesso ai Friulani di perdere tempo in modo sfacciato. Conte, uscendo dal disse all'arbitro Maresca: "Sei sempre tu Maresca, anche al VAR" e si beccò due belle giornate di squalifica. Obbietivamente il Sig. Maresca ha gestito malissimo l'episodio dell'espulsione di Ibra e mi pare evidente che stiamo parlando di un'arbitro decisamente fuori forma, quello che fa sinceramente riflettere però è il taglio uguale e contrario con cui l'informazione sportiva affronta la vicenda rispetto a quella di Conte, a questo punto sono curioso di vedere quale sarà il trattamento riservato a Ibrahimovich.

Kessié, sabato contro il Parma, realizza la sua decima rete in campionato e allora tutti a celebrare il primo centrocampista rossonero a segnare almeno 10 reti in un campionato dai tempi di Kaka. Roba da far drizzare i capelli, ora, dico io... Premesso che Kessie, insieme a Donnarumma è l'unico, vero giocatore di livello internazionale nella rosa del Milan, forse ci si dimentica che l'Ivoriano ha realizzato otto goal su dieci su calcio di rigore e solo due su azione ovvero gli stesi di Gagliardini, non proprio un titolarissimo e uno in meno di Barella e di Giulio Maggiore dello Spezia tanto per citare quelli che mi vengono alla mente...

Fermo restando che sarebbe fuori luogo aspettarsi obiettività da chi non si è posto domande su come mai un cinese sconosciuto, proprietario di nulla in patria, abbia a disposizione 700 (settecento) milioni di € da investire nel Milan, salvo poi andarsene senza batter ciglio, senza riprendere un becco di un quattrino, mi pare evidente un atteggiamento di insopportabile condiscendenza, quasi di servilismo nei confronti dei rossoneri di Milano, per fortuna i numeri li puoi raccontare come ti pare oppure tacere, ma non li puoi cambiare...