"In verità ti dico, prima che il gallo canti, tu piangerai tre volte".
Spero di non beccarmi del blasfemo per questo ardito adattamento di un verso del vangelo di Matteo, ma mi veniva troppo bene per esprimere il mio modesto pensiero sugli scritti del Sig. Chirico che leggo sempre avidamente qui sul portale.

Mi sia prima di tutto consentita una premessa. Credo che la polemica, quando non scade nell'insulto e/o nell'attacco personale, sia un fattore positivo che arricchisce sia chi ne è direttamente protagonista, sia chi indirettamente può ricavarne un giudizio proprio su una questione qualsiasi. Per questa ragione spero che quello che sto per scrivere non venga considerato come un attacco personale al Sig. Chirico, non ce l'ho con lui, ma con quello che scrive.
Prendo spunto dal suo ultimo articolo che ho letto stamattina. All'ottimo Marcello non è andata giù la sconfitta della sua Juve a Napoli e secondo me ha ragione. Ho visto la partita e devo assolutamente convenire sul fatto che gli uomini di Pirlo avrebbero meritato di vincerla quella partita, sia per quanto espresso a livello di gioco, sia per la quantità e la pericolosità delle azioni create. Concordo anche sul fatto che perdere per un rigore come quello assegnato al Napoli faccia ruotare le gonadi più velocemente della centrifuga di una lavatrice industriale.

Detto questo, trovo sinceramente disarmante il pianto greco di ChicchiriChirico per l'ennesimo furto subito a suo dire dalla squadra che ama, specie quando lo argomenta appellandosi a regole che sembra conoscere solo lui, infatti, ai fini del regolamento, non conta nulla se quella di Chiellini sia stata come scrive lui "solo una manata involontaria sul volto dell’avversario" in quanto, ai fini dell'assegnazione di un calcio di rigore, conta quello che una volta si chiamava danno procurato.

Ma andando oltre le ardite interpretazioni regolamentari, quello mi che lascia puntualmente di stucco nelle analisi di ChicchiriChirico è l'assoluta mancanza di memoria da una parte e coerenza dall'altra.
La Juventus si è meritatamente aggiudicata gli ultimi nove campionati, in virtù di una ritrovata solidità societaria e di strategie vincenti sul mercato che si sono inevitabilmente tradotte in fantastici risultati sul campo, punto. Quando però si cerca di far sommessamente notare al gobbo di turno che la conquista di almeno due di questi nove meritati titoli è stata aiutata da decisivi errori arbitrali, leggasi il goal di Muntari e la mancata espulsione di Pjanic, ci si sente, giustamente a mio avviso, rispondere con il solito refrain in tre strofe.

-Alla fine vince sempre chi merita
-Nell'arco di un campionato torti e favori arbitrali si compensano
-Sparate tutti sulla Juve perché vince

Ora, caro ChicchiriChirico, se questo schema di valutazione è valido quando a beneficiare degli errori delle ex giacchette nere sono quelli con le giacchette bianconere, perché non dovrebbe esserlo quando il senso degli errori si inverte?
Per quale ragione dovrei considerare accettabili gli insulti che Buffon ha rivolto all'arbitro di Real Madrid-Juventus dopo il famoso rigore che vi costò la semifinale? O, sempre in quella fausta nottata, il riferimento in mondovisione di Chiellini alla partita comprata dai Madridisti, e considerare dei piangina i napoletani quando lamentano che probabilmente la mancata espulsione di Pjanic in Inter-Juventus ha deciso lo scudetto?

E' sempre questione di memoria e coerenza caro Marcello, la stessa che sembrano non avere i dirigenti della tua squadra del cuore; a questo proposito ti invito a confrontare le parole con cui Nedved commentò lo sfogo del presidente Commisso dopo i gravi errori arbitrali che indirizzarono Juventus-Fiorentina dello scorso campionato, con le sue reazioni in tribuna quando crede di aver subito un torto.
Sono interista, quindi fazioso, ma anche piangina e paranoico, ma provo sempre ad essere coerente...