Ieri sera la Juventus ha dimostrato tutto quello che può fare nel campionato italiano: soffrire, subire e vincere. Emblematica la prestazione degli uomini di Allegri contro una grande Lazio che spreca troppo e non chiude mai la partita, consentendo alla Juventus di riprendere in extremis una partita che sembrava già persa.
La profondità di rosa della Juventus è di una qualità sopra gli standard: Chiellini, Cancelo e Bernardeschi, questi sono stati i cambi di Allegri, giocatori di enorme qualità, tecnica e carisma (Chiellini). Sfruttando le sue frecce, Allegri resiste all'assalto laziale e, con un cinismo degno dei migliori, ribalta la partita negli ultimi 15 minuti con i portoghesi Cancelo e Ronaldo.

Che dire, i bianconeri si portano a + 11 sul Napoli e, salvo incredibili colpi di scena, chiudono il campionato con 17 giornate d'anticipo e con la possibilità di concentrarsi sulla Champions League contro una squadra come l'Atletico Madrid che, a livello di cinismo, può creare enormi problemi ai bianconeri anche se, tecnicamente molto inferiori rispetto agli uomini di Allegri.

La Juventus, con la partita di ieri ha deciso di chiudere definitivamente il campionato con una prova di forza incredibile: 3 tiri in porta, 1 tiro fuori e ben 43 palle perse contro le 26 della Lazio: numeri che non inducono a pensare alla Juventus, dominatrice di tutte le partite e con numeri decisamente diversi ma, seppur con statistiche così negative, riesce a vincere all'Olimpico una gara molto complicata.

Come diceva Oscar Wilde nel 1890, il cinismo è l'arte di vedere le cose come sono, non come dovrebbero essere: se mi chiedessero come descrivere questa Juventus stellare di Allegri, io risponderei così, con il pensiero estratto dal "Ritratto di Dorian Gray": cinismo, sofferenza, vittoria, così si vincono le partite e, forse, anche la Champions League.