Chelsea, un quartiere della capitale anglosassone, ritagliato tra i confinanti Westminster, South Kensington, Victoria e Brompton, rappresenta uno dei simboli di una Londra esplosiva, acculturata e spregiudicatamente modaiola.
Tra le vie storiche del suo isolato primeggia un imponente edificio, il Royal Hospital Chelsea, la cui costruzione risale al XVII secolo,  commissionata per opera del Re Carlo II Stuart, è oggi adibita a casa di riposo per alcuni anziani soldati inglesi... e molto probabilmente intravista dai finestrini del pullman trasportante la carovana rossonera sulla mesta via del ritorno, alla volta del London City Airport, nel tentativo, disperatamente offuscato dall'immagine riflessa sul Tamigi di un Graham Potter neo coach, in luogo dell'esonerato Thomas Tuchel, nelle vesti di un suo concittadino ed omonimo, nonché protagonista della celebre saga cinematografica rispondente alla figura di Harry Potter, che con i suoi poteri magici è riuscito ad ammaliare ed imbambolare i pur tenaci, reattivi e indomiti Diavoli, che solo tre giorni prima erano riusciti in quel di Empoli, prima a pareggiare una gara e poi nei soli tre minuti finali del recupero a raggiungere una insperata vittoria suggellata dalla "Jacobsiana" e fantasmagorica discesa di Rafael Leao, prestazione in quella gara da Pallone d'Oro, che sublimandosi in una pozione tanto magica al Castellani, quanto ingiustamente insipida in terra anglosassone, riusciva ad impantanarsi, come del resto tutta la compagine del buon Stefano Pioli in una serata decisamente storta, nel calpestio frenetico ed infruttuoso delle zolle erbaceo-sintetiche che hanno visto lentamente soccombere la scorsa sera allo Stanford Bridge i freschi Campioni d'Italia.

Inaugurato nel 1877, lo Stanford Bridge è lo stadio più antico del Regno Unito, e con una capienza di 41.631 spettatori ha rappresentato lo stadio calcistico più grande della capitale britannica fino al 2006, anno in cui i rivali dell'Arsenal hanno inaugurato il loro nuovo impianto, l'Emirates Stadium.
Presentarsi giocoforza in questo storico stadio senza Maignan, Calabria, Florenzi, Kjaer, Hernandez, Saelemaekers, Messias e Ibrahimovic ha reso tutto dannatamente, dolorosamente ed inconsciamente più complicato (anche se gli addetti ai lavori pensavano di riportare a casa un solo punticino!) dalla qualità alla quantità, dagli schemi di gioco alle marcature, dalle tattiche alle improvvisazioni.

Tutti colpevoli e tutti innocenti dunque! così parrebbe a causa della manifesta superiorità dell'avversario! 
Lo score-screening riepilogativo delle due squadre a fine gara risulta impietoso come mai sia stato nei nostri confronti da oltre un anno e mezzo a questa parte.
Ma ancora ci sono ottime speranze per ottenere il superamento del girone, a patto ovviamente che fra sette giorni a Milano non si ripeta la perniciosa ed indigesta magia "Potteriana".
Le numerose centinaia di tifosi rossoneri, che encomiabilmente hanno voluto accompagnare fino all'ultimo istante sulle gradinate dello Stanford Bridge la nostra gloriosa squadra in questa impari lotta, si sommeranno alla moltitudine che renderà, fra sei giorni, il Meazza in totale soldout.

E sabato sera arriva a San Siro la Juventus con uno stato di animo e di forma diametralmente opposto al nostro. E mentre l'infermiera di Milanello conta purtroppo l'en plein, il nostro Padre Pioli con tanto di staff è già allo studio delle mosse che possano quantomeno imbrigliare i Sabaudi. 
Risulta tassativo non perdere altri punti dalla vetta della classifica in un campionato così ricco di prime nobil donne... e con la Signora potrebbe essere sufficiente un altro geniale colpo di ballo?!?...
Forse basterebbe un gentile invito proposto, magari, e a tempo di un ritmato reggae, dal difensore franco-maliano, l'eclettico tanto odiato quanto amato Fode' Ballo- Toure'! ... sempre beninteso con a latere le velenose frecciate ed imbeccate del nostro Rafael... vero ed ineguagliabile arciere lusitano!

Massimo 48