Una nuova forte scossa di terremoto ha colpito stanotte l'Afghanistan con magnitudo 6.4, al momento si stimano circa 2500 vittime. 
Giorno numero cinque dell'attacco contro Israele. Tel Aviv schiera 300mila soldati al confine con Gaza, che resta senza elettricità. Rappresaglia di Hezbollah al confine col Libano, mentre Hamas riprende il lancio di razzi contro le città israeliane. Nel frattempo il numero totale delle vittime parrebbe ammontare ad oltre 1500.

La portaerei statunitense Uss Gerald Ford è giunta nel Mediterraneo orientale, una mossa che gli Stati Uniti hanno deciso come ammonimento ad altre potenze regionali che potrebbero allargare il conflitto in corso. "L'arrivo è un potente segnale di deterrenza per ogni eventuale attore ostile a Israele", ha spiegato il generale Michael Erik Kurilla dello Us Central Command.

(Queste le breaking news tratte da Ansa) 

Sono seduto su di una sedia da giardino all'angolo del balcone di casa baciato dagli ultimi raggi di un tiepido sole di questa bella ottobrata romana. Non posso muovermi liberamente, avendo subito solo due settimane fa un intervento chirurgico accompagnato dalla raccomandazione del Professore, all'atto della mia dismissione, di non fare sforzi e camminare moderatamente durante tutta la convalescenza.
Ma nella mia indole è da sempre piuttosto vivo un insano principio di trasgressione. Le sue origini hanno radici lontane, risalirebbero ai difficili anni del dopoguerra quando fin da bambino, nell'ora in cui la mamma si recava al mercato per fare la spesa, io da figlio unico e solo in casa, con l'aiuto di una sedia riuscivo ad aprire un'anta della credenza in cucina per andare a trafugare con un cucchiaio dell'ottima marmellata di mele cotogne preparata dalla nonna senza poi dimenticarne la relativa sciacquatura e l'accurato riposizionamento nel cassetto portaposate posto al di sotto del tavolo con l'innovativo top, per quei tempi, rivestito in formica grigio-verde per poi  subito dopo aprire una piccola ghiacciaia  e bere un bicchiere di fresca spuma all'arancia.
Ovviamente nonostante le mie precauzioni mamma Ofelia se ne accorgeva ugualmente e questa sua incomunicabile ma tacita complicità aumentava in me  quella sorta di piacere occulto che inonda la propria autostima nei momenti di trasgressione. E questa forma di innocua peccaminosita' proseguì qualche anno appresso quando da adolescente di tanto in tanto, nelle mattine in cui papà Renato al ritorno dal turno di notte nel suo lavoro all'agenzia di stampa e durante il suo riposo, io mi defilavo nel garage per salire in sella al  suo motorino e scorrazzare per le vie del quartiere.
Ovviamente anche mio padre, trovando spesso il serbatoio mezzo vuoto, acconsentiva silentemente alle mie trasgressioni. È così a distanza di decenni quei miei peccatucci adolescenziali sono rimasti tali e quali o meglio si sono incancreniti ed in questo momento desidero fortemente trasgredire a quelle regole basilari dettate per il buon decorso della mia convalescenza. E allora quatto quatto in casa mi preparo una buona tazzina di caffè arabica al mattino accompagnata da una fettina di pane con una vigorosa spalmata di Nutella (la marmellata di mele cotogne è introvabile) in luogo delle languide fettine biscottate intinte nel the come da raccomandazione medica.
Ma non è finita qui! Attendo come un tempo con mamma che mia moglie vada a fare la spesa e con la scusa di  gettare la spazzatura mi soffermo in garage per mettere in moto la mia Vespa, ferma da venti giorni, salirci in sella e, alla faccia dei punti freschi, percorrere le viuzze del parco condominiale, ovviamente senza casco, riprovando così l'ebrezza dei capelli al vento... dell'amata e spensierata gioventù! 

Rincasa mia moglie con la spesa del mercato ed io da bravo vecchietto convalescente mi faccio trovare seduto in poltrona, giacca da camera annodata, di fronte alla TV e con le parole crociate in mano (un quadretto al quale vorrei tanto appicciare il fuoco) e lei sorridendo con una mano a tentare di ricomporre i pochi capelli rimasti smossi poco prima dalla ventilazione sulla Vespa sussurrarmi con naturale dolcezza: "Massimo so bene che hai preso lo scooter... sei il solito trasgressivo! Ma non hai più vent'anni, ricordalo bene!" 

Ci baciamo teneramente mentre in televisione trasmettono incessantemente le raggelanti news del conflitto in medio Oriente... ed i nostri sguardi tornano purtroppo ad intristirsi maledettamente, mentre questa mia  trasgressiva convalescenza... parrebbe tutto sommato volgere al suo termine e far proseguire allo scrivente, diis volentibus, di annoiare ancora i suoi fidi lettori ai quali ama rivolgere un fraterno e caloroso ringraziamento. 

Un caro abbraccio
Massimo 48