"Buongiorno! Mi scusi ma lei fa parte del cast del film che stiamo iniziando a girare?"
"No signorina, - in sella ad uno scooter - si sbaglia, vado di fretta perché devo essere ricoverato...ma per curiosità quale sarebbe il titolo di questa pellicola?" 
"Un vecchio anziano"         
"Ohhh!!... mi immagino una trama amletica o comunque emblematica, giusto?"
"Per molti aspetti certamente sì!... Mi scusi, anche io debbo scappare, in bocca al lupo, signore!"
"Crepi!".

La sveglia mi aveva buttato giù dal letto alle cinque e mezzo. Vado meccanicamente in cucina per prepararmi la moka e solo al momento di accendere il gas mi rammento che debbo stare digiuno.
Stizzito mi rado nervosamente, mi vesto in fretta, afferro il trolley preparato la sera prima, do lentamente un bacio sulla fronte di mia moglie per non svegliarla, prendo le chiavi ed esco.

La città all'alba ha un aspetto insolito quasi mansueto, tanto è minimo il traffico ad un'ora così presta. Affretto il passo l'autobus è in arrivo, attraverso di corsa le strisce pedonali e dallo specchietto retrovisore l'autista, avvertendo il mio ritardo, attende qualche secondo prima di ripartire.
Ho il fiatone mentre spingo il trolley con una mano e cerco affannosamente con l'altra nella tasca del giubbino il biglietto da convalidare. Una ragazza dai capelli rossicci seduta nella vettura con tutti i posti occupati in prevalenza da studenti si alza dal suo e con estremo garbo a me rivolta fa cenno di cederlo, ed inoltre si presta alla vidimazione del biglietto.
Non mi resta che ringraziarla di vero cuore, poi una volta accomodato comincio a pensare... l'autista che mi aspetta... la ragazza che mi cede il posto... ed allora una sola cosa ronza ormai nella mia mente in quel tragitto verso il Policlinico Umberto I dove sono atteso per un intervento chirurgico, è la certezza di essere considerato un anziano o peggio... un vecchio! ... Ma non è la stessa cosa? Curiosamente vado ad indottrinarmi spulciando nell'etimologia del termine.

Talvolta in luogo della definizione anziano, si parla di "vecchio". È senza dubbio questa una dizione per certi versi stonata nel riferimento ad una persona, forse è più consona nell'indicare un oggetto usato, come qualcosa di trasandato, e dunque non certo adatta a denominare una persona se pur avanti con gli anni.

"Anziano" invece deriva, etimologicamente parlando, dal latino medioevale antianus, cioè di antea ossia prima, mentre "vecchio" sempre di radice latina vetus o vetulus è riferito a persone, animali o cose che sono molto avanti negli anni.  O meglio per quanto riguarda solo le “cose” solitamente viene usato il termine “antico” mentre nel lessico sanitario in particolar modo per quanto riguarda la medicina, al posto di vecchio viene usato il termine “geriatrico” da cui derivano sia la branca specialistica della Geriatria sia la specializzazione clinica di Geriatra entrambi deputati alla cura e all’assistenza del "vecchio".

Beh! Una cosa è certa e lo ricorda bene Renato Zero nella sua celebre canzone:

Vecchio Diranno che sei vecchio Con tutta quella forza che c'è in te Vecchio Quando non è finita, hai ancora tanta vita E l'anima la grida e tu lo sai che c'è Ma sei vecchio...

Ed è questo il leitmotiv che gironzola come una vespa nella mia mente in tutto il tragitto del bus.
Nel frattempo la ragazza dai capelli rossicci è scesa alla fermata di Porta Pia e con una mano accenna un timido saluto che vado a ricambiare continuando testardamente a pensare di vivere ormai questi rimanenti anni come gli spiccioli che gettiamo distrattamente in tasca senza mai contarli, possono essere tanti oppure pochi, e nel frattempo il contante (quei miei tre quarti di secolo già vissuti) se n'è andato via sfuggendo come una corsa di soli cento metri, quando nella realtà è come se avessi percorso infinite maratone a volte cullate da deliziosi refoli di tiepido ponentino, tal altre sferzate dai gelidi spifferi di una insopportabile tramontana, ma questa è la vita della quale ognuno di noi ne è semplicemente conduttore e mai, e poi mai ancora, ne potrà essere il suo proprietario.

Altri pochi passi ed entro nel padiglione di chirurgia mentre intravedo ancora gironzolare quella ragazza in scooter alla ricerca del personaggio da inserire nel film.
Chissà se dopo l'intervento riuscirò a vederne la pellicola... sono tanto curioso di scoprire il suo finale!

                          Massimo 48