In un funerale tra la gente del popolare rione Acquabella di Milano dove aveva da sempre vissuto si è svolto l'ultimo saluto a Toto Cutugno, morto martedì 22 Agosto all’età di 80 anni dopo una lunga malattia all’ospedale San Raffaele. Nella basilica dei Santi Nereo e Achilleo ad omaggiare l’artista, centinaia di fan hanno sfidato e sopportato il caldo afoso dell’anticiclone Nerone che da giorni opprime con un opprimente morsa il capoluogo meneghino. All’uscita del feretro stracolmo di mazzi di rose bianche sono stati cantati i versi della canzone che lo ha reso celebre in tutto  il mondo "L’italiano" uno dei brani più noti della musica leggera italiana, tra i più cantati anche all’estero. Fu da lui scritto nel 1981 ed interpretato uscendone vittorioso al festival di Sanremo nel 1983, che suggello' definitivamente nell'arco di pochi mesi il suo successo internazionale, essendo il brano tradotto in numerosi Paesi, tra cui Cina e Finlandia, e riuscendo così a contare un record assoluto di vendite raggiungendo l'invidiabile cifra di ben 100 milioni di copie. 
In quella stessa chiesa Totò si era sposato nel lontano 4 ottobre del 1971 con la moglie Carla. Ed ora la consorte è assieme al figlio Nicola, ai nipoti, al fratello del cantante ai primi banchi a poca distanza dal feretro  accerchiata da amici inseparabili quali Gianni Morandi, Pupo, Fausto Leali, Peppe Vessicchio, Mario Lavezzi e tanti altri e tutti in un religioso e composto silenzio.

Ma il grande Toto, al termine di un suo concerto in terra russa di tanti anni fa avrebbe confessato, alla domanda di un reporter sportivo vertente sulla squadra tifata, di essere un grande appassionato del buon calcio giocato e che la sua squadra, nonostante i natali appartenessero alla storica Lunigiana, fosse  indiscutibilmente il nostro amato Milan.
Nessuno  fino a quell'intervista avrebbe mai immaginato che il nostro Toto, completamente immerso nella sua personale e professionale serietà di cantautore, fosse mai riuscito ad inframezzare in tutta la sua luminosa carriera lunga all'incirca un sessantennio tanto di cantautore, paroliere, quanto di compositore e conduttore televisivo, anche un ritaglio di tempo  da dedicare alle amenità adrenaliniche sprigionate dalla magnettizzante passione per il Diavolo!
Ogni domenica, infatti, seguiva alla tv o allo stadio la squadra rossonera emozionandosi ad ogni gol e gioendo insieme a tutto il popolo dei tifosi, col quale ad ogni concerto, ad ogni serata di musica, amava condividere la sua innata passione rossonera.
Una verità questa che nessuno avrebbe mai potuto immaginare, ma che oggi, parlando delle sue canzoni in un giorno così triste e senza più la sua luminosa presenza e la soavità del suo canto, ci lascia un vuoto incolmabile ed un sorriso sempre più amareggiato dal ricordo del suo volto serio ma nello stesso tempo solare, rassicurante... e soprattutto sempre ed incredibilmente... vivo!
Riposa in pace Toto, grande nostro artista dal cuore rossonero!

Massimo 48