Roma - Luglio 1988
"E così anche quest'anno non hai ancora prenotato nulla vero Massimo?"
"Ma santa pace Angela, ma quante volte te lo debbo spiegare che avendo da pochi mesi cambiato azienda sarò l'ultimo ad andare in ferie ed ancora non ce ne hanno comunicato nemmeno il suo piano, ma probabilmente questo ritardo sarà certamente dovuto a quella grossa commessa di lavoro che dovremmo consegnare entro la fine di questo Luglio... "
"... a me ed ai ragazzi non frega proprio nulla della tua commessa caro Massimo!... siamo tutti stanchi ed abbiamo bisogno di una vacanza al mare, se vuoi resta pure tu in città e vorrà dire che noi ce ne andremo al mare con i miei!".
"Ahh!! ahhh!!! ... e dove? al solito lido di Maccarese... capirai che grande vacanza!!!"
"Beh!!... ascolta bene Massi!!... visto che fai tanto il delicato allora ti dico solo una cosa... anzi se vuoi te la scrivo in stampatello e maiuscolo:   " O parli con il responsabile per fissare un periodo di ferie possibilmente prima che riaprano le scuole oppure... "
"... Oppure cosa, cara Angela!... dai!!.. stai tranquilla... la notte porta consiglio ed ho ben compreso il tuo ultimatum...allora ti prego... sii paziente!!...vedrai domani sera ti farò senz'altro sapere qualcosa di positivo in merito!".

Santa Maria di Merino (Fg) - Agosto 1988
"Papà, papà! sai che assieme alla mamma, visto che ti sei portato la racchetta, ti abbiamo iscritto al torneo di tennis del villaggio vacanze, sei contento?"
"Grazie ragazzi, ma temo che sarò eliminato al primo turno, dato che con questo nuovo lavoro trovo poco tempo per allenarmi e..."
"Papà, papà!!.. non essere così modesto... al circolo a Roma hai perso il torneo solo nella semifinale e ci pare che tu sia il numero 5 o 6, nevvero?... E poi se non ti sentissi in piena forma ci sarebbe sempre il tuo compagno ad aiutarti... "
"Cosa??... compagno???... ma che vuol dire figlioli che mi avete segnato ad un torneo di doppio?... Nooo!! non posso crederci!!! Ma il vostro papà è un singolarista da una vita, gioca il doppio solo quando al circolo tutti i campi sono occupati negli stessi orari... dai, vado in segreteria a cancellarmi dall'iscrizione...".
" No!!... Non farlo papà!!... Siamo qui per svagarci... dai!!... prova e vedrai che finirà meglio di quanto tu possa immaginare!" 
"Mah!!... se lo dite voi voglio crederci! Ma almeno ditemi ora chi mai sarà il mio compagno di doppio!"
"Ancora non si sa papà! Nel pomeriggio faranno l'estrazione tra una ventina di maschi ed una dozzina di femmine stabilendo gli accoppiamenti per giocare". 
"Ahhh!!!... benissimo!!!... Dalla padella alla brace!... Un doppio misto dunque??... e sai che ridere se mi capitasse di essere in coppia con una rappresentante del gentil sesso?... ma mamma la conosce questa formula?.. a proposito dov'e andata ragazzi?"
"Sì papà, mamma sa tutto e desidera solo che tu ti diverta senza pensare ai problemi del lavoro! Ora è in spiaggia con il gruppo degli animatori a praticare con il trainer il risveglio muscolare di gruppo!".

Il villaggio turistico, allora denominato Lido dei Saraceni, sorgeva in una ridente baia del Gargano a metà strada tra Peschici e Vieste e la sua spiaggia di sabbia argentea e baciata dalle onde di un mare Adriatico che in quell'ultima decade di Agosto aveva assunto i toni di un delicato verde pastello formava un delizioso semiarco confluente da una parte in un rostro di scogliera ove si ergevano i resti di una piccola torre risalente all'invasione araba del XIII secolo e dall'altra si congiungeva con il declino di un monte ove nel tardo medioevo venne costruito il Santuario di Santa Maria di Merino, una piccola  chiesetta bianca dall’enorme valore simbolico per i fedeli di Vieste, distante soli 7 km che rappresenta un pregevole esempio di chiesa rurale, manufatto tipico di quelle campagne mediterranee e molto simile alle storiche masserie del territorio pugliese. 
La leggenda narra che la sua costruzione fece seguito al ritrovamento, sulla spiaggia poco distante, di una statua lignea raffigurante la Vergine Maria, che venne sistemata nella sua parte centrale, ovvero la più antica (sec. XI) innestandosi sulle mura residue di una antica villa di epoca romana. 
In quel paradiso naturale io, mia moglie e i due figli trascorremmo una vacanza indimenticabile vivendo in una di quelle pittoresche casupole del villaggio a poche decine di metri dal bagnasciuga, sul cui arenile all'alba ci svegliava il trapestio del trotto di alcuni cavalli selvaggi seguito dall'arrivo di un piccolo peschereccio stracolmo di ogni fresca bontà del mare.
Fin dal primo mattino per proseguire sino al tramonto, tutto il villaggio era animato da molteplici attività sportive e ricreative adatte a tutte le fasce di età, rendendo così la nostra vacanza, oltre alle indiscusse bellezze naturali e al meraviglioso clima pugliese, semplicemente magica, anzi oserei dire onirica! 

Era l'ultimo sabato di quel mitico agosto '88, avevo compiuto una settimana prima 40 anni, ed erano le 9 del mattino quando racchetta in mano mi accingevo a scendere in campo col compagno di doppio assegnatomi dalla sorte, un ingegnere tedesco di Francoforte di nome Kurt in contrapposizione col suo fisico, uno spilungone grosso modo della mia età molto bravo sotto rete con potentissimi smatch, e così superammo in meno di un'ora e senza affanno la prima partita, gli ottavi del torneo, per accedere ai quarti soltanto due ore dopo.
Sudammo un po' di più, sia per la bravura di un affiatata coppia piemontese, sia per la calura opprimente del mezzogiorno. Giusto il tempo di un rapido spuntino ed una piccola sosta che alle 16 ci ritroviamo in campo per disputare le semifinali, ma in questo terzo match Kurt e Massimo avevano ormai raggiunto un ottimo affiatamento, alternandosi in chiusure vincenti tanto sotto rete quanto a fondo campo. Si vinse comodamente in due soli set ed in meno di un'ora di gioco. 
Alle 21.30 e con il campo illuminato ci avrebbe atteso una insperata finale contro una coppia veramente tosta, date le loro indubbie qualità atletiche: lei era l'istruttrice di wind surf del villaggio, lui era un istruttore di vela svizzero operante al lago di Lugano.
La partita fu faticosa, lunga, combattuta e si risolse dopo oltre due ore di gioco al tyebreak, e solo dopo che la nostra coppia avversaria era riuscita ad annullarci tre match point consecutivi.
Fu il sottoscritto che con un dritto teso ed incrociato realizzo' il punto della vittoria...
era quasi mezzanotte e nonostante la stanchezza della giornata ed il peso di oltre cinque ore di tennis, non avvertivo la minima stanchezza.
Lo scrosciante applauso levatosi da un nutrito gruppo di persone ai lati del campo, unitamente al lungo abbraccio di moglie e figli, in quella serata con la luna splendente sopra il golfo di Santa Maria di Merlino, mi aveva reso e concesso di vivere e godere una emozione alla 'Panatta'! 

Il giorno appresso, una domenica, l'ultimo della nostra stupenda vacanza, venne da Vieste la locale banda musicale per la festa di fine settimana e tra le note di una saltellante mazurka fummo premiati con coppe e statuette.

Ed è qui davanti alla mia tastiera quel piccolo trofeo in bronzo ritraente un tennista al servizio
, sotto c'è l'incisione della data e del luogo a suo perenne ricordo... e chi mai se lo può scordare anche a distanza di 35 anni, quando giocavo e alle volte vincevo al tennis ed ero molto più giovane...
ed ora, concludendo questa storia vera, avverto un gelido brivido accompagnato però da una tiepida lacrima... mentre la vita continua a scorrere lentamente ed inesorabilmente in avanti...
senza mai voltarsi all'indietro per poterci far rivivere un pezzo del suo meraviglioso passato! 

Massimo 48