"Ho trovato due ore libere per sabato pomeriggio Mario, cosa faccio, sei disponibile tu, posso prenotare il campo?"
"Certamente Massimo, ho consegnato proprio oggi il restauro urgente di quella cervantes al sindaco del paese e fino a lunedì di lavoro non ne voglio più sentir parlare! Ma a proposito di tennis... dove giocheremmo al circolo di Cortona o a quello appena inaugurato di Terontola?".

Correva il 1976 ed anche la stagione più gloriosa mai prima vissuta dal tennis italiano.
Adriano Panatta conquistava gli Internazionali d'Italia ed il Roland Garros, arrivando così ad essere il numero 4 della racchetta al mondo all'indomani del successo di Jimmy Connors su Bjorn Borg nella finale dell'Open degli Stati Uniti, e subito dopo che Ilie Nastase superasse nuovamente il nostro Panatta, che scese al numero 5 del mondo per poi chiudere quell'anno magico al settimo posto.
E nel dicembre dello stesso anno, la squadra azzurra ai comandi del capitano non giocatore Nicola Pietrangeli e composta dai fantastici Paolo Bertolucci, Adriano Panatta, Corrado Barazzutti e Antonio Zugarelli conquisterà la Coppa Davis battendo a Santiago del Cile, tra mille polemiche politiche legate al duro regime imposto al paese dal generale Pinochet, la compagine cilena per 4 a 1. 

Tutta la nostra penisola si sentì di colpo non più amante del solo calcio ma iniziò, dato l'enorme successo ottenuto, a calcare rapidamente i campi in terra battuta a partire dai giovanissimi, 9/10 anni, fino ad arrivare ai pensionati che optarono per questo hobby sportivo, trovandolo più semplice e meno faticoso del logorante pallone e così i circoli del tennis privati o gestiti direttamente dalla Federazione Nazionale per mezzo di scuole tennistiche si moltiplicarono in gran fretta in tutte le regioni ed il tennis negli anni '70 divenne il secondo sport più praticato nella nostra bella Italia. 

"Andrea?!?... Con questo caldo boia avremmo una gran sete... se tu ci portassi un paio di bottiglie d'acqua fresca te ne saremmo veramente grati!".
Questa l'esclamazione del mio compagno di doppio Mario, ineguagliabile restauratore ebanistico, lanciata ad Andrea il "vecchietto" 86nne e gestore assieme al fratello dell'appena inaugurato circolo tennistico di Terontola (una frazione di Cortona provincia di Arezzo) e con la falcata di uno snello maratoneta in barba alla sua età, lo vediamo lasciare di colpo il tappeto rasaterra battuta del campo da tennis affiancante il nostro, fuggire verso il bar del circolo e nel giro di pochi secondi correre verso di noi con un fiasco in una mano e due bicchieri di vetro nell'altra, proferendo in un perfetto dialetto tosco-aretino (molto simile alla parlata di Benigni) queste testuali parole: "Ragazzi l'acqua fresca 'n botija 'ncora' 'n ce la si a'... del resto s'è aperto ier l'altro, però vo' portato codesto fiasco di vino... l'è 'n Chianti Cortonese de la vigna del mi' Lorenzo! Ragazzi sentirete che roba... e poi me farete sape'!!!"
"Ma Andrea... stiamo giocando una partita di doppio al tennis e non una briscola a tavolino... ma comunque grazie ugualmente!" 
E nell'opprimente canicola della settimana antecedente il Ferragosto Massimo ed il suo amico Mario dopo due ore di sudati ed estenuanti scambi con tanto di dritti, rovesci, volèe, aces e perfino due veroniche, riescono a piegare due campioncini romani se pur dilettanti, Vagno e Carlo, iscritti al Tennis Club Aurelio che solo un paio di mesi dopo avrebbero affrontato in un torneo triangolare tra Roma, Cortona ed il neo circolo tennistico di Terontola, sorto proprio nell'anno in cui il tennis nazionale grazie ad Adriano Panatta era letteralmente esploso, un po' come quello che oggi a distanza di quasi mezzo secolo stiamo rivivendo grazie alle prodezze del 22nne altoatesino di San Candido Jannik Sinner. 

La gara amichevole di doppio era appena terminata dopo circa due ore di tenace combattimento e madidi di sudore ci infiliamo sotto le docce in un ampio locale adibito a spogliatoio ancora con dei lavori in corso e di conseguenza anche le rubinetterie erano di tipo cantieristico senza l'indicazione del segno rosso dell'acqua calda e del blu per la fredda e così uno di noi, essendo stato investito da un rocchio di acqua rovente urlò: "Andrea!!... ma come si fa per regolare la doccia?" - ed in risposta - "Sì l'acqua la volete calda girate la chiavetta verso Castiglione e si la volete fredda la girate verso Cortona!".... e tutti e quattro nudi ad uscire quatti quatti dallo spogliatoio e tirar fuori la testa per orientarci... e di fatto Castiglione è a Sud, mentre Cortona è a Nord..."..ma Andrea non facevi prima a dirci destra o sinistra?".
"... Ehh!!... ragazzi che vo' da dire!!... noi da 'ste parti si chiacchiera a 'sto modo!... ma lo gradite 'n altro goccetto di vino?
"No grazie Andrea!... sei veramente geniale ed unico!" .
Come unico è stato quel tempo irripetibile degli anni '70, illuminato dalla magia dello straripante tennis Italy hand made, ma soprattutto accompagnato da un robusto bicchiere di vino rosso! 

Massimo 48