Mi trovo per qualche giorno di vacanza al paese natio di mia madre immerso tra le verdi colline umbre dove fitti e pregiati uliveti unitamente ad una inusuale quiete concedono al fisico una corroborante quanto vitaminica rilassatezza che dopo un così tormentato periodo di vita rappresenta sicuramente un connubio antistress di rara efficacia.
È da poco uscita la Messa domenicale, officiata nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena in Tuoro sul Trasimeno dal sacerdote di un paese limitrofo ivi demandato dalla Diocesi perugina in occasione di questo affollato periodo estivo. Si tratta del reverendo Don Gianluca, la cui omelia, sia per il suo contenuto sia per il modo garbato e non stancante del suo lessico, è stata molto apprezzata dall'accaldata platea dei fedeli. Tant'è che un mio caro amico, professore di Lettere da lunga data in un Istituto del bresciano, dopo aver profondamente contemplato un attraente affresco posto sull'abside e dominante l'altare centrale della navata della chiesa invita, varcando la soglia della sacrestia, l'officiante Don Gianluca che essendo nuovo del posto resta anche lui allibito dalla bellezza trasmessa da quell'affresco, a prendere un aperitivo nella piazza storica del paese nel tentativo di ricercare maggiori informazioni inerenti a quel meraviglioso affresco. Del resto il nostro Prof. Vincenzo M. essendo di origini piemontesi non ama certo disertare il classico appuntamento di mezzogiorno autentico must nella cultura sabauda e confluente con l'immancabile e storico Punt&Mes! ... ed in questo aperipasto è invitato anche lo scrivente, che promette al simpatico reverendo di dedicare quanto prima un articolo vertente a sottolineare la meravigliosa opera creata da Gerardo Dottori.

La chiesa di Santa Maria Maddalena di Tuoro, in origine solo una piccola cappella inserita in un contesto contadinesco di modeste casupole, iniziò la sua fase di chiesa parrocchiale soltanto dopo il XIII secolo in conseguenza della distruzione dell'antico abitato descritto nell'allora toponimo: “Tuori”.
Due secoli appresso la popolazione di Tuoro contava 556 anime con 113 famiglie e questo incremento demografico costrinse la comunità ad ingrandire la piccola chiesa i cui lavori si conclusero definitivamente nel 1819 e nella relazione inviata al Vescovo dal pievano Don Felice Bazzani venne fatta un'ampia e precisa descrizione della nuova chiesa con l'altare Maggiore e altri quattro laterali che poteva  ospitare ben 800 fedeli.
Nel 1857 venne inoltre ultimato anche il campanile a torre, alto 20 metri con tre campane; la media con la data di fusione 1847, la grande con la data 1858 a opera di Giovanbattista Giustiniani e figli dedicata a Santa Maria Maddalena, mentre la più piccola era quella originale fusa dal maestro Crescembonio di Perugia risalente nientemeno che all'anno di grazia 1410 e dedicata a Sant'Agata.
Un'ulteriore opera di ristrutturazione fu avviata nel 1865 dall'allora parroco don Cristoforo Cerboni, su disegno dell'architetto Giovanni Santini che prevedeva la demolizione del vecchio edificio ed il cambio radicale dell'impostazione, ma il parroco Cerboni che tanto si era adoperato per la realizzazione non vide mai la fine, perché nella notte del 15 maggio 1897 fu svegliato e fatto uscire con una scusa e fu assassinato da uno squilibrato. Il piazzale antistante il sagrato venne immediatamente dedicato alla sua memoria.
Infine, negli anni del secondo conflitto mondiale si ricorda la rimbiancatura delle pareti annerite dal fumo delle candele e soprattutto l'affresco disegnato sull'abside raffigurante la lavanda dei piedi di Gesù eseguito nel 1949 da Gerardo Dottori, pittore nato e vissuto a Perugia dal 1884 al 1977, appartenente alla corrente futurista e firmatario del manifesto dell'Aeropittura e cioè di una sorta di declinazione pittorica tipica del futurismo che trovò la nascita nei primi anni del XX secolo ma che si affermerà solo negli anni successivi alla prima guerra mondiale e della quale il Dottori ne è  un autorevole rappresentante.
Leone XIII che aveva dato un contributo economico e seguito i lavori della rinnovata chiesa di Tuoro sul Trasimeno la definì una piccola San Pietro!
E gran merito di questo nuovo lustro va attribuito allo splendido scenario dipinto sull'abside da Gerardo Dottori dominante con i suoi pastellati colori la volta celeste, quasi a voler rischiarare l'umanità dai peccati terreni e quella sua splendente, naturale luce rifrange sul sottostante Tabernacolo affiancato da due lignee figure di angeli.
Nella calotta centrale dell'affresco impera la “Lavanda dei piedi”, dove l'artista perugino raffigura la Maddalena coricata a lavare i piedi a Gesù, mentre lui istruisce gli apostoli contornati dallo sfondo tipico dell'unico e rilassante paesaggio del Lago Trasimeno.

Tuoro sul Trasimeno.
Dedicato al Reverendo Don Gianluca.

Un caro abbraccio
Massimo 48