Monterotondo (Roma)  Marzo 1973
Drin!..drin!!...drinn!!!...e si apre uno spioncino in legno: " Ma è lei.... Sig. Massimo B. venga...la stanno aspettando con ansia...la strada ormai la conosce...ahh!...mi deve scusare... ma sa bene che questa è la prassi!...qual è la parola d'ordine di questa settimana?"  "...Uffa!!...ma che rottura!!... #sigma-tango-àncora# ...va bene!? "  " Ok!..corrisponde Sig. Massimo, lasci pure il suo passi in segreteria lo ritirerà all'uscita!"  "...ehh..ma oggi farò notte fonda...mi hanno riferito che ci sono ben tre radioapparati in avaria..vero!!?"  "...sì..vero...stanno lavorando in piena emergenza!...dai non perdiamo altro tempo...vada Sig. Massimo... Frate Eligio è ansioso di vederla!"

                 Mi trovavo nell'atrio del Convento dei Frati Cappuccini a Monterotondo, un ridente paese adagiato tra le colline della Sabina ad una ventina di km a Nord della Capitale.  L'azienda presso cui lavoravo, una multinazionale produttrice di radioapparati militari nella zona industriale di Pomezia, mi aveva promosso da oltre un anno dal reparto collaudo al settore assistenza esterna dove ero demandato a svolgere un programma cadenzato di revisione e manutenzione agli apparati presso le loro residenze, spesso e volentieri più simili ad un backstage scenografico di un vero film triller che ad una base militare o civile come Dio comandi.

               "Ohh!...Massi...finalmente!!..è da ieri mattina che prima uno e poi nel pomeriggio un secondo radiodecriptatore è andato in avaria...e nella notte è andato in tilt anche il decifratore FSK....e proprio domani arriveranno al Viminale delle autorità pakistane... ed il tutto ci urge perchè dobbiamo ricevere alcuni messaggi importantissimi...la prego!!...ripari questi tre apparati!!...sennò ne andranno di mezzo...affari molto...ma molto in alto!!"  Queste le parole pronunciate da Frate Eligio con una inflessione linguistica vagamente "asiatica", era un signore di mezza età, carnagione olivastra, baffetti neri, sopracciglia marcate ed un ciuffetto di capelli nero corvino che uscivano scompostamente dal cappuccio del saio....sì avete ben letto!...non si trattava di un religioso pakistano, come poi venni a sapere, fattosi frate in Italia per pura devozione a San Francesco, si trattava di un emissario facente parte dei servizi segreti in Italia e per quale ragione non fosse un italiano, al momento non lo compresi, ma di fatto, e questo l'afferai fin dal primo giorno, dentro a quel Convento dei Cappuccini tutti i personaggi nel suo interno, che per ragioni di visione al pubblico indossavano solenni sai cordonati ed umili sandali francescani, tutto erano fuorchè dei Frati Cappuccini!

               Bahram Koufar, colonnello dell'Esercito Pakistano con sede a Karachi era il vero nome di quel Frate Eligio.     Sono passati quasi cinquant'anni da allora, sono un impiegato tecnico ormai in pensione e non più vincolato alla segretezza che m'impegnai ad osservare nel momento in cui  mi venne concessa l'autorizzazione alla frequentazione di ambienti militari con alti contenuti di riservatezza a copertura di direttive ed attuazioni deliberate nell'intima sfera dei Servizi Segreti dello Stato Italiano, dunque qualcosina per far meglio comprendere questa storia, più simile ad un condensato di un romanzo di Ian Fleming che ad un reale accadimento, dovrò pur rivelare alla nostra Community, oscurando per ovvie ragioni alcuni tratti politicamente più spinosi di quel tormentato periodo di storia della nostra Repubblica. 

              Tratto da E-Cronaca News di Massimo D'Agostino

"C'è una vecchia storia che lega la Edison, l'azienda poi indagata da Mani Pulite per la maxitangente Enimont ed il Pakistan in un sodalizio finalizzato al traffico di armi.  Lo scandalo scoppiò nell'Ottobre 1971 durante le indagini del magistrato Di Nicola su quella fornitura truffaldina di ricetrasmittenti militari orchestrata dalla vecchia Edison del presidente Giorgio Valerio alla metà degli anni Sessanta.  La Edison vendette all'Esercito Italiano delle ricetrasmittenti spacciate per nuove, mentre invece erano riciclate da materiale della seconda guerra mondiale di origine statunitense".....(...e Massimo 48 iniziava il suo percorso lavorativo proprio in quell'azienda come collaudatore di quelle radio!)  ..." Partirono le indagini che portarono a scoprire i fondi neri anche nella nuova Montedison, scatenando il primo processo terminato con delle assoluzioni. Ma intanto erano passati otto anni durante i quali era stata insabbiata la vicenda pakistana......secondo altre informazioni del Corriere della Sera sembrerebbe che la Edison avesse ottenuto nel '67 la licenza per vendere materiale elettronico al Ministero della Difesa del Pakistan dalla società americana "Davis Company" che poi a sua volta avrebbe ceduto i diritti a due società del gruppo Scialotti, a sua volta poi assorbito dalla stessa Edison...".....ed in questo intrigo giallo Massimo 48, a sua completa insaputa, ci era finito dentro con tutta la sua persona, la sua valigetta attrezzi e soprattutto, merce rarissima, con la profonda conscenza di quelle radio...ed era soltanto uno dei tre i tecnici che allora facevano assistenza a quegli apparati dislocati nei pressi della Capitale, uno appunto a Monterotondo, un altro a Sant'Alessandro, una piccola borgata sulla Via Nomentana appena situata poco dopo il gran raccordo anulare, ed un terzo denominato Tenuta Santa Rosa nei pressi dell'Olgiata sulla Via Cassia.                                                         Nessuno di quei tre tecnici visse giorni tranquilli e dormì notti serene nella primavera di quell'anno.

                   Si erano fatte quasi le 14 ed avevo riparato due di quelle ricetrasmittenti guaste, ne sarebbe rimasta solo una ma i languori di fame, a quel tempo ero un venticinquenne, si fecero sentire e non poco. Mi allontanai dal convento dei Cappuccini per andare con la mia 500 nel centro del paese di Monterotondo dove già avevo conosciuto una trattoria dove si mangiava niente male.  Trovo parcheggio proprio di fronte al locale, chiudo la mia nuova 500 dopo aver estratto dall'alloggiamento del posacenere l'autoradio estraibile ed averla riposta nel borsetto in pelle a tracolla (stile Verdone) tanto di moda negli anni 70 e mi accomodo ad un tavolino per farmi subito fuori, quasi non ci vedevo dalla fame, un bel piatto di bucatini all'amatriciana con un bel vinello di Frascati ben fresco...poi nell'attesa della cottura di una bistecca mi metto a leggere la Gazzetta dello Sport...ma mentre leggo...un dito scosta il foglio aperto del giornale...e di fronte a me vedo Frate Eligio...:"...ma!... pensavo che lei mangiasse in convento!"  "...No...no..non sono quì per mangiare...sono quì per lei Sig. Massimo!!"  " Ahhh...ma allora mi ha pedinato!?!...non capisco...Frate Eligio!....si spieghi!!!"  "...non mi chiami più Frate Eligio...è un nome di copertura..io in realtà sono un colonnello dell'Esercito Pakistano mi chiamo Behram Koufar ma soltanto pochi funzionari al vostro Ministero degli Interni conoscono la mia vera identità....vengo a farle una proposta Sig. Massimo per parte del Governo del Pakistan che ha acquistato un lotto delle vostre ricetrasmittenti, ma avremmo necessità d'istruire i nostri tecnici in tempi rapidi per poter garantire un'adeguata ed immediata assistenza...noi avremmo pensato a lei...perchè non rassegna le sue dimissioni...noi le daremmo cinque volte quello che guadagna in Italia, ovviamente in Rupie anzichè Lire ma a questo aggiungiamo anche l'abitazione a Karachi completamente a nostre spese...."  "...ma Sig. Behram...io ho programmato le nozze per il nuovo anno..."  "....bene!...non c' problema... allora le pagheremo il biglietto aereo per lei e la sua signora per la cerimonia...ed anche la luna di miele...sarà offerta dal nostro governo, le può andar bene!?"  "...Behh!...mi ci faccia pensare... così su due piedi!!..debbo parlarne con la mia fidanzata..."  " Ascolti bene Sig. Massimo...il Pakistan è in guerra  con l'India per la conquista di stati confinanti come il Bangladesh e quindi la richiesta che le ho rivolto deve ottenere una risposta in tempi brevi....diciamo che posso aspettare un mese o due al massimo!!...sono stato chiaro!?!... Sig. Massimo!?! "  Ma su questa interrogazione il suo sguardo mutò improvvisamente, divenno cupo, accigliato, velatamente minaccioso...quasi a voler imporre una risposta affermativa.  Mi spaventai al punto che non riuscii nel pomeriggio a concentrarmi per la riparazione  del terzo radioapparato ed inventai una scusa dovuta alla mancanza di una parte di ricambio....ma in realtà si trattò di una mia strategia partorita durante la digestione abbastanza tribolata di quell'amatriciana per tentare di dirottare, temporeggiando, il pensiero del colonnello pakistando verso altre soluzioni.  Tornai a casa e quella notte non riuscii a dormire. Il giorno dopo sarebbe stato un sabato ed avrei avuto tutto il tempo per parlarne con Angela, la mia fidanzata e futura moglie.

Roma -  Pizzeria "Al solito posto" -  Maggio 1973
"A.A.A. -  Importante gruppo elettrodomestici cerca per apertura nuovo Centro Assistenza zona Nord-Est di Roma Capo Tecnico cui affidare la conduzione del Centro.  Il candidato dovrà aver maturato esperienza nella riparazione delle schede elettroniche soprattutto nel nuovo settore TV a Colori..... Presentarsi......" Era questa l'inserzione nella rubrica Ricerca Personale de "Il Messaggero" nei primi giorni di quel Maggio '73.        Aspettavamo al tavolo di una storica pizzeria l'arrivo di due pizze margherita e nell'attesa la mia ragazza apre la borsetta e mi mostra il foglio con quell'annuncio...si accosta al mio viso...mi accarezza...attende il termine della mia lettura... e mi sussurra all'orecchio: "...Massi!!...lunedì alle 10.30 devi presentarti in Via Morozzo della Rocca....."  "...cosa!?!...Angela!!!....ma ti sei impazzita!?!"  "...e no..caro Massi...proprio no!!...è un mese che ti arrovelli il cervello tra Monterotondo e Karachi...tra il timore di trovarti in mezzo ad una guerra a 7.000 km di distanza!!...e poi anche se ti dessero un milione..io in Pakistan non ci verrò Mai!!...per cui scegli...o lo "sceicco"  o la tua Angela!!"   Un brivido, una scossa elettrica percorse in un istante tutto il mio corpo...che pulsava per la mia Angela!!...e proprio in quell'istante ...arrivarono le due margherite fumanti!!!....erano squisite!!!                                                        Quel lunedì alle 10.30 mi presentai in Via Morozzo della Rocca alla Filiale di quel marchio di elettrodomestici per sostenere colloquio e prove tecniche. 

Roma - Basilica di San Paolo Fuori le Mura - 1° Giugno 1974
Ero in trepidante attesa di fronte al colonnato della Basilica con la statua di San Paolo alle mie spalle che proiettava una timida ombra cui trovai rifugio con il mio abito da cerimonia. Ero nervoso ma felice, fra pochi minuti la mia vita sarebbe cambiata...stavo già pensando a domani quando avremmo già iniziato il nostro viaggio di nozze.....quando....  "...Ahh!!...finalmente...è arrivata!"....e corsi verso quella Mercedes blu scura per aprire la portiera alla sposa ...poi...mi arrestai...incantato..imbambolato!!...Angela era splendida... con il suo abito bianco immerlettato...con quella meravigliosa scollatura...con quei capelli sciolti...ed il suo bouquet!!... ed il lunghissimo strascico velato...semplicemente meravigliosa!!...come la Principessa Sissi!!.....Ma mi aveva preceduto all'apertura della portiera l'autista, in solenne livrea con tanto di cappello graduato in testa....lo guardai con attenzione...aveva la carnagione olivastra...dei baffetti neri...ed un ciuffetto di capelli nero corvino che spuntavano scompostamente sotto la tesa.....oddio...no!!...che si trattasse di un parente di Behram!?!...rimasi teso durante tutta la cerimonia ...pensando a quell'autista che subito dopo ci avrebbe condotto al ristorante...una specie di tarlo mi stava trapanando il cervello riproponendo quel saio di Frate Eligio...con la sua improponibile proposta!   Poi, al momento del "Sì" e alla cerimonia delle fedi mi sbloccai, riuscii a sorridere e pensare al nostro futuro...alla nostra vita...e come per incanto quando tornammo alla Mercedes, dopo aver fatto numerose foto nello storico chiosco della Basilica, non trovammo più quell'autista dalla canagione olivastra, ma un'altra persona.  Quella mattina ci furono ben tre matrimoni ed il noleggiatore di auto era la medesima ditta...e ci fu, per noi, un graditissimo scambio di autista!!...ne fummo felicissimi!!! 

             Non vidi mai più il colonnello Behram, e neppure i miei due ex colleghi degli altri avamposti logistici del Ministero degli Interni a Roma, mi auguro che non siano mai andati in Pakistan che poi, dopo un lungo e sanguinoso conflitto, perse la guerra con l'India ed ebbe un proseguio storico molto tribolato.                                     
Il sottoscritto rimase in quell'azienda di elettrodomestici per 11 anni, dove mi dilettai a riparare televisori anzichè ricetrasmettitori fino a un bel giorno quando l'azienda comunicò di voler appaltare tutti i centri assistenza e quindi veniva a recedersi il rapporto di dipendenza con la stessa. 
Mi dimisi, ma spontaneamente ed andai ad occuparmi di centralini telefonici... ma questa è un'altra storia, e magari la racconterò un'altra volta!

Un abbraccio.
Massimo 48