Eravamo alla metà degli anni '50 quando nella sale cinematografiche, di un'Italia che iniziava finalmente ad intravedere il tramonto del lungo e triste dopoguerra, usciva uno dei film più rappresentativi del filone del cinema neorealista italiano con l'eccellente regia dell'esponente simbolo di quello sgargiante periodo nelle vesti di Vittorio De Sica che si ispirò, nell'excursus della pellicola, a "L'oro di Napoli" e più esattamente a cinque degli episodi tratti dall'omonima opera dello scrittore e giornalista, partenopeo verace, Giuseppe Marotta. Il film ottenne un enorme successo di pubblico e d'incassi e nel cast erano presenti attori come Totò, Eduardo De Filippo, Silvana Mangano e la appena diciannovenne, stupenda pizzaiola, Sophia Loren.

Eravamo alla fine del 2019 quando il Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis iniziava, a causa delle altalenanti prestazioni della sua squadra, ad avere i primi contrasti con l'allenatore Carlo Ancelotti, tant'è che ai primi di dicembre lo esonerò e chiamò per rimpiazzarne il posto in panchina Gennaro Gattuso con l'obiettivo di riportare al più presto i partenopei alla conquista dello scudetto o di una Coppa. Il trainer calabrese, reduce di ben 15 stagioni vissute al Milan, di cui 13 da calciatore e 2 da allenatore non esitò un istante ed accettò questo nuovo e stimolante percorso unitamente all'impegno di riportare il Napoli in alto e quindi far percorrere  praticamente un corso calcistico di stampo "neorealista" esattamente interpretato da un condottiero sciolto e "selvaggio" quale è Ringhio in veste di regista tra i campi di gioco ed i rioni della città partenopea in massima parte vissuti dalle classi lavoratrici, le meno agiate, come era la caratterizzazione di uno dei maggiori aspetti del neorealismo cinematografico del dopoguerra.
Volendo entrare per un attimo nella mente del Presidente ADL, forse il suo intento finale sarebbe quello di riuscire a ricreare a Napoli un ciclo vincente della sua squadra, una sorta di "post-Maradona" come se fosse un periodo "post-bellico", di resurrezione, di rinascita, ampiamente materializzato dall'allora movimento culturale del neorealismo. Ed è nel tecnico di Corigliano Calabro che il Presidente ADL, sull'onda della vittoria conseguita ieri sera a San Siro contro i suoi ex Rossoneri, vorrebbe proseguire il percorso di ascesa della sua squadra che, almeno per questo campionato, possa ambire a qualificarsi per disputare la prossima Champions League nell'attesa di poter andare a conquistare, con il clamore di tutta la città di Napoli, qualche vittoria che conti più dell'ultima Coppa Italia vinta da Gattuso, ad onorare l'impegno firmato, il 17 Giugno scorso battendo la Juventus dell'ex Maurizio Sarri nella finale di Coppa Italia per 5 a 4 d.c.r.

Matteo Politano, il 28nne attaccante e centrocampista romano ex Perugia, Pescara, Sassuolo ed Inter prima dell'acquisto del Napoli lo scorso anno, dove ha già realizzato 10 reti, è stato per una sera come  il "guappo" interpretato da Totò nel film "L'oro di Napoli", quello scanzonato padre di famiglia che per tirare avanti la baracca faceva il "pazzariello" in costume d'epoca, una figura molto in voga a quei tempi nel capoluogo campano, con al suo seguito tutta la banda al grido di" Attenzione... battaglione!!" annunciava come un araldo le novità alla popolazione... e come in un traslato riecheggio... si rivivrà quell'accadimento... in quel tambureggiante incedere nella metà campo milanista... culminato con un improvviso tiro di destro, tra l'altro non il suo piede preferito, a freddare il nostro semi colpevole, nell'occasione, Gigio Donnarumma (che poi si riscatterà con una gran parata sul tiro di Fabian Ruiz)... in un San Siro deserto... gelido... con le urla di Ringhio ad incoraggiare a squarciagola i suoi "musicanti" alla ricerca del secondo gol... e ben percepirono il comando... scorrazzando in lungo ed in largo tra le squinternate fila della malandata banda di Pioli... l'altra sera molto più somigliante al naufragio di La Spezia che non alla bella tenzone pugnata giovedì sera nella terra di Lancashire tra le gradinate del mitico Old Trafford.

Cosa avrebbe mai detto Ante Rebic sul finale della partita all'arbitro Pasqua, estraente un cartellino giallo per una sua intenzionale scorrettezza, forse motivata da un eccesso di nervosismo per la non concessione di un presunto fallo da rigore subito da Theo Hernandez per opera di Bakayoko, si verrà a scoprire nel dopo partita, a detta della rivisitazione del suo labiale, che riguarderebbe una frase indirizzata alla mamma dell'arbitro intravista a passeggio... a prendere un po' d'aria fresca sul lungomare partenopeo"... un'offesa ad arbitro e Napoli insieme... se tutto andasse per il meglio il croato sarà squalificato per 2/3 giornate e così il nostro Milan avrebbe perso, nella sola gara contro il Napoli, 3 punti che portano il suo distacco, ormai incolmabile dall'Inter a 9 lunghezze, con il concreto rischio di perdere il secondo posto in classifica avendo dietro la Juventus ad un solo punto e con una gara da recuperare, inoltre potrebbe aver perso per un guaio muscolare accusato a fine gara anche Leao. Per le due prossime partite settimanali restano ancora in dubbio i rientri di Ibrahimovic, Mandzukic e Bennacer... mentre Manchester United e Fiorentina sembrano al completo e gasatissime!! Una situazione a dir poco imbarazzante... e ci vorrebbe "Il professore" del film "L'oro di Napoli" magistralmente interpretato da Eduardo De Filippo che con la sua nomea di facciata di "professore" diventa il confessore della povera gente del quartiere che si rivolge a lui per chiedere consigli o risoluzioni sulle piccole diatribe del quotidiano, dalle necessità essenziali del genere umano agli abusi dei prepotenti ai quali, come nel film insegnerà il "professore" potranno essere spazzati via... con un efficientissimo "pernacchio"... che talvolta, data la sua irriverenza può risultare molto più doloroso di qualsiasi altro atto si possa immaginare.

Ecco ...forse....caro vecchio...tribolato...ma pur sempre amato Milan....ti conviene andare a vincere questa Europa League....altrimenti....beh!!...altrimenti vedrei bene Stefano Pioli (lo trovo vagamente somigliante ad Eduardo!), in rappresentanza di tutta la squadra... fare un gran bel "pernacchio" ... a tutto il calcio!!  Della nostra grande annata zeppa di record... non rimarrebbe proprio nulla!!!... Salvo quel "pernacchio"... ohh... ma solo se fatto bene... fa effetto!!!... Con il palmo della mano conficcato tra le labbra... e con un suono sordo... sordo e lungo!!!... Molto lungo... deve essere avvertito... da lontano... da molto lontano... E da tutti!!... Proprio tutti!!!...
Belli e Brutti!!!

Un abbraccio.
Massimo 48