Abbiamo ancora nella mente la favola del Leicester di Ranieri. Gli underdog, quelli che mai avrebbero potuto vincere la Premier, quelli che "si sono partiti bene ma vedrete: si scioglieranno come neve al sole", quelli del 5000 a 1 ed infine quelli che "no amore oggi non se ne parla proprio di uscire perchè c'è la partita del Leicester". Da quel 2 Maggio sono passate oltre 100 albe ed in Inghilterra è già tempo di Premier. Una nuova Premier. Una Premier ricchissima che nel mercato estivo ha attratto calciatori da ogni parte del mondo grazie al suo appeal finanziario derivante dal mega-contratto per i diritti tv siglato per il triennio che sta per iniziare. Una Premier che potrà contare su Mourinho, al ritorno dopo l'esonero dalla panchina del Chelsea, e sul rookie Pep Guardiola, ingaggiato dal Manchester City in risposta ai cugini dello United, con l'obiettivo di portare i cityzens sul tetto d'Inghilterra e d'Europa dopo l'ennesima campagna acquisti faraonica. Una Premier italianissima che deride il calcio italiano definendolo "catenacciaro" salvo poi affidarsi ad Antonio Conte, a Claudio Ranieri, a Walter Mazzarri ed a Francesco Guidolin per la guida tecnica. Una Premier in cui nulla sarà scontato e lo spettacolo arriverà anche in quei match che sembrerebbero di seconda fascia. Una Premier senza padroni sulla carta. Basti pensare che per i bookmakers la favorita è il Manchester City di Guardiola con quota superiore al 3 a 1. Segnale di una probabilità di vittoria attribuita ai cityzens appena superiore al 30% contro il quasi 70%, ad esempio, attribuito in Italia alla Juventus. Una Premier che secondo gli analisti dei maggiori broadcaster internazionali è il vero ago della bilancia dell'offerta delle pay tv internazionali. Avere o non avere i diritti Champions non è importante. Avere o non avere i diritti della Premier invece, è fondamentale secondo le esigenze dei clienti affezionati alla parabola. Una Premier dei giovani nei maggiori club. Stelline come Marcus Rashford nel Manchester United, Kelechi Iheanacho nel Manchester City o il meno giovane ma lo stesso promettente Odion Ighalo, già in cima alla vetta dei cannonieri per diverse settimane lo scorso anno, vogliono dimostrare al mondo che la Premier non è fatta di sole figurine ma anche di settori giovanili in grado di sfornare campioni pronti per la massima competizione calcistica inglese. Quella che scatterà alle 13.30 di oggi con il match di apertura tra la neo-promossa Hull City ed il Leicester di Ranieri, fresco di rinnovo contrattuale e rimasto integro rispetto lo scorso anno, fatta eccezione per Kante passato al Chelsea, sarà la Premier delle mille emozioni. Una Premier chiamata, però, ad invertire quel ruolino di violenza che se quest'estate si è manifestato in territorio francese, lo scorso anno non ha disdegnato di regalare ai tabloid episodi molto lontani dal fair play, come ad esempio diverse sassaiole tra tifoserie ma anche contro i pullman delle squadre (a volte anche della propria). Che sia una Premier pulita insomma, dove torni a regnare il calcio. Per il resto, rubando la frase con la quale termina la procedura di sicurezza a bordo dei veivoli civili: Just sit back relax and enjoy your flight