A seguito del rifiuto da parte dell'Uefa di predisporre un settlement agreement con il Milan, si è letto pressoché qualunque cosa. Ricostruzioni fantasiose, veggenti con le loro teorie sul futuro ed economisti della domenica tutti impegnati nel fornire chiavi di lettura dei fatti accaduti e di quello che potrebbe accadere ai rossoneri nelle prossime 2-3 settimane.

In questo articolo analizzeremo una delle frottole più sfrontate, ossia uno di quegli argomenti, quasi sempre correlati da hashtag, parole chiave o locuzioni malamente utilizzate, introdotti da personaggi molto discutibili: la cosiddetta perdita di valore.

Servendoci dei dati pubblicati nei mesi scorsi da parte di calcioefinanza è possibile capire a quanto ammontano i ricavi derivanti alla partecipazione in Europa League da parte del Milan, nella stagione sportiva appena conclusa, e la percentuale che essi rappresentano sul totale ricavi.
Il primo dato, arrotondato per eccesso, è pari a 18 milioni di euro, derivanti dalla somma dei diritti di broadcasting, di quelli legati al botteghino e dei denari provenienti dai risultati sportivi maturati dalla squadra rossonera.

Il secondo dato invece è pari al 6.8%. Tanto pesano i ricavi derivanti dell'Europa League sui ricavi totali, previsti proprio dalla società, per un totale pari a 263 milioni di euro. ATTENZIONE: a fronte di maggiori entrate totali, diminuisce l'incidenza dell'Europa League sul totale, per un mero gioco di nominatori e denominatori noto a tutti coloro che hanno superato con successo la seconda elementare.
Per capire quanto una somma così esigua e peraltro soggetta a variabilità nel tempo (il Milan incassa questa somma SOLO SE disputa la competizione ed arriva fino ai quarti) occorre metterla in proporzione con altre voci di bilancio.

Ad esempio: una seppur fallimentare campagna di accordi commerciali stretti con società cinesi ha portato a ricavi ulteriori pari a 15 milioni di euro circa. 
L'entrata in vigore dell'accordo commerciale stretto con Puma, garantirà al Milan una somma pari a 12 milioni di euro a stagione (fissi) a cui potranno sommarsi altri 6-7 sulla serie di alcuni parametri di vendita noti alle parti. Una cifra che da sola copre di base il 66% degli introiti derivanti dall'Europa League e che, con l'ausilio della parte variabile porterebbe ad eguagliare la somma incassata dal Milan quest'anno.
Allo stesso modo la semplice cessione di Donnarumma, porterebbe allo svincolo di risorse pari a 12 milioni di euro lordi attualmente sostenuti dal Milan per il suo ingaggio, a cui andrebbero sommati gli altri 2 previsti per l'ingaggio di Antonio Donnarumma, per un totale di 14, di poco inferiore ai ricavi dell'Europa League.
Gli ultimi 3 dati, al contrario dei ricavi derivanti dall'EL, hanno la peculiarità di essere somme FISSE di cui il Milan beneficerebbe al di là del risultato sportivo maturato. Ricavi, quelli fissi, che in termini economici hanno un peso ed un valore qualitativamente superiore rispetto a quelli variabili in pressochè tutti gli angoli del mondo TRANNE che nelle menti di coloro che con la locuzione perdita di valore puntano a qualche misero click in più.

Ma non è finita qui.
Ci si domanda di quanto possa importare al fondo Elliott di una somma pari a 18 milioni di euro a fronte di due situazioni:
1) una esposizione nei confronti del club pari a 303 milioni + interessi (18 volte superiore dunque ai ricavi di Europa League)
2) la possibilità che una partecipazione in extremis potrebbe essere accompagnata da una multa pari ALMENO alla stessa somma che il Milan maturerebbe nella competizione stessa. Un gioco dunque, che nella migliore delle ipotesi potrebbe portare ad un risultato pari 0 ma che, secondo alcune interpretazioni, potrebbe AGGRAVARE le finanze del Milan stesso

Da una mera analisi numerica dei fatti, dunque, si intuisce che in casa Milan, nei piani in cui la retorica non conta, questo pseudo argomento introdotto dalla stampa non rappresenta alcun tipo di grattacapo poichè inesistente.

Bisognerebbe chiedersi chi trae beneficio da questi filoni di narrazione che distorcono la realtà e creano, a volte, problemi ed ansie ai cuori dei tifosi convinti di leggere qualcosa di vero salvo poi scoprire che la realtà dei fatti è tutt'altra...

Povero Diavolo!