"Ma si chiama come quello della canzone dell'anno scorso? Allora mi sta già sulle balle."
"Ma va là."

Un gradino e sono dentro.

"Buongiorno. Cornetto e cappuccino". Vorrei aggiungere anche: "E un po' di chiacchiere da bar, se ne ha", ma da quando frequento questo posto non ho mai avuto il coraggio di dirlo al barista.
La mia timidezza unita alla sua faccia da personaggio burbero, che vorrebbe farmi pesare il fatto che lui è lì da stamane all'alba, mentre io son sveglio da non più di 30 minuti, mi hanno sempre indotto a tacere l'ultima parte della mia effettiva comanda.

"Alla crema grazie".

Ed eccomi qui. Nel bar del paese a far colazione. Intorno a me ci sono altre persone. Anziani, manovali, giovani adolescenti che passano di qui prima di andare in piscina o al mare per assaporare il gusto della libertà che solo un anno di scuola appena terminato sa regalarti, ed altre vecchie volpi locali tra cui qualche ex-giocatore di provincia, che negli anni si è ritagliato il ruolo del guru del paese quando tutto va bene, altrimenti del bar.
La sua è la parola definitiva. Se egli ti dà ragione puoi ritenerti contento a vita. Se egli ti dà torto, beh, non ci sarà nulla che potrai fare per cancellare dalla tua vita cotanta spergiura.

"Quindi per Morata il Milan ha sparato 60 milioni."
"Azz."
"Che c'è, li han chiesti a te?"
"No no ma questi son pazzi."
"Eeeeeh, ma se vuoi prendere un attaccante come si deve, devi spendere quelle cifre lì."
"Appunto son pazzi."
"Mino, ora se non ti spieghi ti sputo nell'occhio... qual è l'occhio con cui ci vedi poco?"
"Il destro."
"Allora nel sinistro, così ti lascio cieco definitivamente."

Risata generale.

"Vincenzì, ma chi è sto Morata? Che ha fatto in vita sua?"
"Non te lo ricordi più alla Juve? Ora pure la memoria non ti funziona più?"
"Ma quale memoria bruciata. Me lo ricordo bene. Mi ricordo che la Juventus, che su ste cose non si sbaglia, non ha fatto troppe storie quando è andato via, anzi. Mi ricordo che Allegri su Sky disse che quando prendeva palla c'aveva solo il tiro in porta in mente. E poi mi ricordo che sto qua, quando correva con la palla, si guardava gli scarpini."
"Si ma la Juve la portò in finale di Champions e ci segnò pure."
"Si, il suo solito gol. Rimpallo qua e là e gol."
"Se vabbè. E secondo te perchè il Real se lo è ripreso? E perché ora per venderlo devi portare due volte quello che pagò il Real alla Juve?"
"E chi lo capisce più il mercato. Uno fa un anno discreto e guadagna 10 milioni di valutazione. Poi passa l'anno successivo in panchina e vale il doppio dell'anno prima. Tu mi sai spiegare il perché?"
"Evidentemente è forte di brutto e chi lo segue ritiene che valga quella cifra lì. E poi oh, lo vuole anche lo United e l'Arsenal."
"Ma non il Real Madrid."
"E che significa?"
"Significa che se in squadra hai un fenomeno che tutto il mondo ti invidia non lo metti in vendita già da febbraio di quest'anno. Lo provi. Lo tieni lì per la storia delle tre competizioni. Ma qua sembra che chiunque si presenti con una sessantina di milioni lo porta via in pacco regalo."
"Mino ma fammi capire. Per te son tanti 60 milioni o è brocco Morata?"
"E' quello il problema. Non so se una delle due o entrambe. Dai parliamoci chiaro: sul mercato c'è Aubameyang che segna 40 reti all'anno da 2 anni e c'è Mbappe che fa certi movimenti in area che pare un predestinato. E poi c'è sto Morata che quest'anno avrà anche fatto i suoi gol, ma insomma..."
"Ma il mercato ormai è questa roba qua. Se vuoi un giocatore importante devi spendere tanto. Siamo tornati ai tempi di Cragnotti, di Bale e Ronaldo. Siamo nell'era di Pogba per 100 milioni. Ci sta che Morata costi quello."
"Vincenzì, il Milan deve costruire una squadra ed ha un bel budget. Ma il budget di quest'anno non sarà quello dell'anno prossimo e se per caso Morata non funziona, perché non si trova con Montella, perché non ben rifornito, perché il Milan non ingrana eccetera, in casa hai uno pagato 60 di cui non sai cosa fartene o come liberartene. Ci vuole un attimo per diventare dei Kondogbia."
"Se vabuò, mo Morata rischia di diventare Kondogbia. Ma che stai a dì?"
"Ascolta Vincenzì, il rischio c'è. Bacca era arrivato da capocannoniere degli umani della Liga dietro Messi e Ronaldo e già alla fine dell'anno scorso dopo 25 e passa gol c'era chi non ne poteva più di lui perché con la squadra non ci parlava nemmeno sul pullman. Morata può diventare quella cosa lì in un Milan tutto da rifare."
"E quindi scusa te chi prenderesti?"
"Belotti."
"Si che costa 100."
"Belotti, Cenzì. Belotti fa tutto lui. Belotti la giocata la sa fare, è grosso, fa a sportellate ed è stato forgiato dalla Serie A. Io se dovessi correre il rischio di spendere per un giocatore con una percentuale di rischio, piglierei lui."
"Mino ha ragione!"
"Eh abbiamo Santi Licheri con noi..."
"Mino ha ragione. Aaaah che giocatore Belotti. Ricorda un po' me dei tempi belli e poi 100 milioni puoi pure fare un obbligo di riscatto con prestito pluriennale."
"Stelvio te la porta non la vedevi nemmeno col binocolo e difatti sei diventato tubista."
"Eeeeh questo ginocchio sinistro qui non ne voleva sapere di darmi pace."
"Ma poi che ne sai te di obblighi di riscatto?"
"Io so un cazz, ma te se non tiri l'asso di bastoni hai perso e paghi da bere. E siccome l'asso di bastoni te lo sto calando ora, direi che possiamo già ordinare. Baristaaa!?!"


20 minuti. Son stato lì per 20 minuti ad ascoltare i tipi del bar presi dalla loro partita a carte e dalla discussione Morata sì / Morata no.
E' tardi, devo andar via. Ma per strada percepisco le smorfie sul mio volto ogni volta che penso agli argomenti di Mino e di Vincenzino.
E diciamoci la verità: Stelvio quell'asso di bastoni l'avrà pescato all'ultima presa, altrimenti col cavolo che si sarebbe fatto vivo solo alla fine della discussione...

Miiiiiira Sooooofiaaaaaaaa