A dir poco sconcertante tutte le polemiche che girano intorno alla società rossonera. Da quando la nuova proprietà ha fatto il suo ingresso nel calcio italiano non si è fatto e detto altro che giudicare, criticare e a tratti anche offendere i modi e i metodi di lavoro dei nuovi arrivati. Se l'anno scorso il Milan veniva a malapena considerato, quest'anno è la squadra più menzionata e tenuta sotto controllo di tutte le altre: come se avessimo una lente di ingrandimento che costantemente ci tiene sotto controllo.

Le dichiarazioni di Pallotta qualche settimana fa sono state a dir poco sorprendenti, dicendo che non capiva cosa il Milan stesse facendo e che con i nostri modi di pagamento stavamo rischiando grosso; da che pulpito poi. Si è aggiunta poi la giornalista Ilaria D'Amico, pungendo la società rossonera sulle coperture finanziarie e i suoi ironici "se".
Qualche giorno fa, addirittura il sindaco di Milano Scala si è permesso di sparlare dei rossoneri, paragonandoci all'Inter, dove noi al contrario dei cugini abbiamo il futuro legato ai risultati, mentre i nerazzurri con Zhang possono vivere sogni tranquilli. A tutto questo si aggiungono le giornalate sulle fideiussioni di Biglia e Bonucci che non sarebbero potute arrivare in tempo, qualche frase di punzecchiatura anche di Spalletti e della società bianconera. Insomma tutti e dico tutti, guardano solo in casa nostra, osservando e studiando ogni minima mossa, come se da un momento all' altro si aspettassero una qualche azione sospetta e misteriosa. 

Intanto il Milan va per la sua strada, a suon di gol e di vittorie. Sono ben 5 le partite ufficiali vinte e senza prendere gol. Ieri l'ultima vittoria è arrivata in terra macedone per 1 a 0, gol di Cutrone, vittoria che ci ha permesso di approdare ai gironi di Europa League.

Oltre al grande lavoro di Fassone e Mirabelli di quest'estate sul mercato, bisogna lavorare quindi anche sulla difesa dalle critiche e dai giudizi senza senso dai vari fronti. A molti da fastidio che il Milan finalmente sta tornando e non accettandolo ecco che ci si inventa storie e barzellette, cercando di avvelenare e contaminare la nostra società e a immettere dubbi anche in mezzo ai tifosi rossoneri. Certo che stiamo scendendo proprio in basso. Noi siamo il Milan e detto in volgare: "non c'è ne frega un c..."; parlate e sparlate pure delle nostre finanze e dei nostri metodi di pagamento, come se fossimo l'unica squadra al mondo a lavorare in questo modo.
Ma delle altre squadre non si parla, del Milan sì. Avanti così, in mezzo a un mare di polemiche e di Giuda.

Forza Milan, l'unica cosa davvero importante.