Difendevo Montella fino a ieri alle ore 21:00. Dalle ore 22:50 ho deciso di non difenderlo più. Ora basta con le frasi "andrà bene" o "siamo sulla strada giusta", perché finché perdi con Roma e Inter meritando minimo di pareggiarle ok, ma quando pareggi con l'Aek Atene, non tirando quasi in porta per il primo tempo e senza una vera idea di gioco, allora vuol dire che l'allenatore è ancora in alto mare. 

Troppi cambi di ruolo, Montella sta ancora cercando di capire in quali ruoli deve mettere alcuni giocatori (ieri addirittura Rodriguez nella difesa a tre), Calhanoglu non si capisce ancora se sia una seconda punta, un trequartista, un esterno d'attacco o un centrocampista e sarebbe ora di scoprirlo, Suso e Bonaventura idem, insomma troppe incognite e dubbi sul modulo e sui ruoli dei giocatori. Al 20 di Ottobre il Milan non solo fa fatica con le grandi, ma ora pure con le piccole, e domenica con il Genoa rischiamo grosso.
Viviamo le partite di spunti e giocate, speranzosi che qualcuno le decida in nostro favore, regaliamo o decidiamo di non giocare i primi tempi e quando il risultato non è dalla nostra (quasi sempre) decidiamo di svegliarci nel secondo tempo, buttandoci nell'area di rigore avversaria con poca fortuna. 

No, ora basta. Questo non deve essere l'obbiettivo del Milan nelle partite. Non possiamo sperare che qualcuno butti il pallone in porta agli ultimi minuti: dobbiamo entrare in campo e onorare la maglia, giocare bene dal primo minuto, far capire agli avversari che siamo forti e che lottiamo su ogni pallone e avere almeno un'idea di gioco. 

Basta con i social, basta con le frasi pre-partita, basta con l'arroganza. Montella sta piano piano perdendo certezze e ragioni. Nelle interviste post derby e post Atene vedo un allenatore con il sorriso in faccia quando c'è da essere furibondi, un allenatore passivo che raggira le critiche con frasi del tipo "con questo atteggiamento sono sicuro che non ne perdiamo più" e invece arriva puntuale l'ennesima figuraccia. Urge una soluzione e un cambio di marcia veloce. 

I giocatori ci sono e a contrario di alcuni che pensano che siano "bidoni", non lo sono. Biglia nella nazionale argentina smista palloni alla Pirlo, André Silva con il Portogallo segna che è una bellezza, Bonucci è un altra persona nella pelle di un altro ancora, Kessié deve riscoprire quella forza che lo ha contraddistinto fino a metà settembre, Suso e Bonaventura sappiamo bene che sono ben diversi dall'anno scorso. Abbiamo tenuto i giocatori forti dell'anno scorso, abbiamo preso nuovi giocatori per dare nuova linfa a tutti, la squadra c'è, forse manca il maestro d' orchestra. 

Se ci fosse Conte in panchina al Milan, davvero la squadra giocherebbe con questo atteggiamento, con questo spirito? Non credo proprio.
Forza Milan.