Premessa: quando certi idioti si permettono di mettere a ferro e fuoco una città causando feriti e speriamo di dover usare l'avverbio "quasi" davanti alla parola morto, l'unica risposta concreta non può che essere il campo. (oltre, forse ad un piano di rimpatrio coatto di tutti coloro anche solo vagamente collegati con le scene di guerriglia urbana). Ecco che quindi tornare a parlar di calcio giocato diventa non solo un piacere ma anche un dovere. Che il calcio sia diventato ormai globale ne erano tutti convinti. Che ciò si traduca in gap tecnici che quasi mai riescono ad emergere in maniera roboante, non erano molti a pensarlo, ma forse è il primo vero spunto di riflessione che le prime partite giunte al triplice fischio finale, ci suggeriscono di fare. La Francia batte di misura e con una perla individuale la modesta Romania che per mettere in difficoltà i padroni di casa nonchè maggiori candidati alla vittoria finale, ha messo in campo un pressing asfissiante che ha costretto la linea di centrocampo francese, sulla carta una delle migliori mediane al mondo con giocatori del calibro di Pogba Matuidi e Kantè, a contenere, giocare in orizzontale e spesso contrastare fisicamente il pressing avversario, piuttosto che fornire palle utili a livello offensivo ai 3 d'attacco. Quello che sulla carta sarebbe dovuto essere un match senza storia per peso tecnico delle rose non si risolve con nessuna goleada ma con uno stretto 2-1 che lascia in Dechamps più dubbi che altro. L'Albania di De Biasi, sulla carta, doveva essere un avversario alla portata della Svizzera. Pronti via e a spalancare le porte del vantaggio ci pensa un Erit Berisha inguardabile che esce in cerca di farfalle ed agevola il vantaggio svizzero. 5 minuti dopo la Svizzera avrebbe potuto raddoppiare, ma la palla termina nelle mani di Berisha. Poi accade che l'Albania inizia ad ingranare e fioccano anche un paio di occasioni sui loro piedi, che però a conferma dei soli 6 gol che son bastati alle aquile dei balcani per giungere ad Euro 2016, restano tali. Cana si fa fatica a capire cosa combina in 2 interventi ai limiti dell'irrealtà. Il risultato è un rosso prima dell'intervallo. La Svizzera dilaga? No. Accade ciò che accade generalmente in un match da 11 contro 10. Ma il risultato resta fissato sullo 0-1. Nel match serale l'Inghilterra, sulla quale si concentrano le attenzioni di chi vede nazionali outsider come vincitrici del titolo, non riesce a mangiarsi la nazionale Russa, rivoluzionata quasi per intero e frutto di una crisi economica secondo la quale si narra che gli ultimi effettivi della rosa dei 23 siano stati scelti poichè erano già interessati a soggiornare durante il periodo degli europei, nella struttura scelta dalla fedeazione. L'Inghilterra crea, gestisce il pallino del gioco ma serve un piazzato ed un Akinfeev rivedibile nell'occasione (dopo aver messo il guanto in modo pazzesco su una conclusione di Rooney) per garantire il vantaggio dei figli della regina. Poi però basta un cross anche abbastanza innoquo ed uno stacco di Berezutski in mezzo a ben 2 uomini della difesa inglese, per regalare il pareggio alla Russia e gran bei musoni sui volti degli uomini di Hodgson. Nel quinto match di questi europei, tra Croazia e Turchia, si affrontano due squadre i cui 11 titolari sono totalmente opposti. 8/11 della squadra croata sono noti al grande pubblico al punto che non si fa alcuna fatica a collegarli con il club di appartenza. Al contrario, 8/11 della selezione turca in campo è pressochè sconosciuta ai più e nemmeno poi tanto nota anche agli addetti ai lavori. Il che si converte in un valore di mercato degli 11 turchi che sommato forse non fa una ipotetica valutazione di mercato del duo Modric-Rakitic. Un intero match passato alla ricerca costante della rete da parte dei croati, si concretizza in un solo gol (e 2 traverse ad essere onesti). La Croazia passa con il minimo scarto e forse convince più di Francia ed Inghilterra, ma è l'ennesimo segnale dell'assenza dalla competizione, A QUESTO MOMENTO, di vere padroni della manifestazione. E se Galles - Slovacchia scivola via nella quasi parità statistica risolta nel tabellino dalla presenza di quel valore aggiunto da 100 milioni di euro chiamato Gareth Bale, ciò che si dipinge è un quadro in cui calcio globale sta per assoluta diffusione in tutto il vecchio continente delle organizzazioni tattiche, un tempo prerogativa di soltanto poche nazionali di tradizione. D'altronde è proprio sulla diffusione di questo calcio che la Uefa puntò quando comunicò la volonta di organizzare un torneo continentale da ben 24 squadre.